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Numero 15(60)


L’intervista con il sig. Gaetano Casalaino,
direttore della Merloni Elettrodomestici


    - Ci parli anzitutto della sua società, da quanto siete presenti in Russia e quali sono le attività
    - Il gruppo Merloni è presente in Russia dal periodo sovietico, cioè dal 1975. Da allora è riuscito ad occupare solide posizioni sul mercato russo. In questo periodo siamo riusciti a vendere sul mercato russo 25 milioni di unità di nostri prodotti. Negli ultimi 10 anni abbiamo acquisito una grande esperienza, la conoscenza del mercato russo e delle sue regole. Tutta la nostra politica deriva dal fatto che il mercato russo per la nostra società è un mercato strategico. A differenza di altre aziende straniere che si limitavano ad avere pochi rappresentanti commerciali in Russia, la Merloni ha aperto 20 filiali, dai Paesi Baltici a Vladivostok. Ciò vale a dire, in particolare, che il gruppo ha effettuato grossi investimenti negli uffici, negli edifici, nelle attrezzature, nel personale, nello sviluppo delle telecomunicazioni su territorio della CSI fin dall’inizio della sua presenza. Gli investimenti più grossi in questa fase sono stati fatti nello sviluppo del personale e, d’altro canto, nell’aumentare il prestigio dei nostri marchi commerciali. Gli investimenti nel personale sono consistiti nel selezionare i migliori esperti in ciascun settore e nell’essere disposti a pagar loro gli stipendi corrispondenti alla loro professionalità. Si è trattato anche di assicurare la promozione di questi esperti. Era importante soprattutto che imparassero lingue straniere, l’inglese, l’italiano e acquisissero esperienze professionali. In tutto nella formazione del personale abbiamo investito circa 3 milioni di dollari. Devo far notare, poi, come abbiamo incrementato il prestigio dei nostri marchi commerciali per mezzo di una potente campagna promozionale.
    Tutto ciò significa che la società vede il mercato russo come quello strategico. La stessa linea è stata seguita dal gruppo anche dopo la crisi del 1998. Anzi, tale atteggiamento nei confronti del mercato ci ha permesso di superare la crisi e di diventare ancora più forti, oltre che di prepararsi al prossimo passo importante: quello di passare dalla rappresentanza commerciale all’organizzazione di una propria linea di produzione sul territorio russo, acquistando la fabbrica di frigoriferi “Stinol” nella zona di Lipetsk, che il 13 ottobre del 2000 abbiamo comprato allo Stabilimento siderurgico di Novolipetsk per 120 milioni di dollari.
    - I vostri investimenti in Russia sono rientrati? Il gruppo è contento dei risultati del suo lavoro, aspetta utili maggiori nel futuro?
    Prima di tutto siamo contenti. Gli investimenti nello “Stinol” ci hanno permesso di essere presenti variamente nel settore dei frigoriferi, visto che in questo settore prima eravamo stati praticamente assenti sul mercato russo, mentre ora ne controlliamo la fetta maggioritaria. Abbiamo rafforzato le nostre posizioni sul mercato, e devo notare che in due anni abbiamo conseguito ottimi risultati economici. Ci sentiamo così sicuri che abbiamo intenzione di continuare gli investimenti per creare nuovi posti di lavoro, per aumentare le capacità produttive e per aumentare il prestigio dei nostri marchi commerciali.

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