Imprenditori del Lazio a Mosca I’On. Storace discute un nuovo accordo tra Regione Lazio e Regione di Mosca
– Caro Onorevole, non è la Sua prima visita a Mosca. Che cambiamenti ha trovato nella città e nella comunità italiana?
– La prima volta che ebbi modo di vedere Mosca, nel 1991, fu da turista. E Mosca era una città ancora caratterizzata dall’eredità di settanta anni di economia socialista. Già allora si intravedevano i primi segnali di rinascita della città, ma tutto era ancora caotico e a livello embrionale. Quel che ho visto, invece, in occasione di questa visita, è una città nuova, ordinata, dove, a fianco delle bellezze artistiche del passato, si vedono i segni del nuovo che avanza.
– Quali erano gli obiettivi della Sua visita?
– L’obiettivo era quello di iniziare un proficuo scambio di opinioni, avviare un confronto fra le realtà imprenditoriali del Lazio e quelle russe e fra le diverse amministrazioni, con l’ottica finale di avviare degli scambi economici, culturali e commerciali.
– Quali i risultati?
– Abbiamo raggiunto degli ottimi risultati, perché con questa visita abbiamo posto le premesse per arrivare alla firma di un nuovo accordo tra la Regione Lazio e la Regione di Mosca, che superi quello siglato nel ’93, che è poi rimasto lettera morta.
– In qualità di Presidente della Regione, quali sforzi ritiene stia facendo il governo per maggiormente integrare la comunità italiana in Russia (accordi bilaterali, reciprocità etc.)?
– Io credo che lo sforzo che il Governo sta compiendo sia davvero encomiabile.Oggi l’obiettivo non è più semplicemente quello di stringere accordi commerciali, ma è fare della Russia, della più grande potenza militare continentale e di un mercato ricchissimo, uno dei perni della politica europea. Fortunatamente, l’éra della Guerra Fredda è finita: i blocchi contrapposti sono un ricordo. Quello che ci aspetta – e per il quale credo il presidente Berlusconi si stia muovendo con molta accortezza – è un futuro di cooperazione sempre più stretta.
– Un commento sull’istituzione della delegazione russa del CTIM.
– Credo sia una delle migliori iniziative degli ultimi anni, tesa a far sentire le comunità italiane nel mondo, e quindi anche quella moscovita, non solo parti delle realtà locali, ma ancora fortemente legate alla Madre Patria.
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