Italiani
 
Sanita’ e Pensioni: nuovi diritti degli italiani emigrati

    La recente legge, che stabilisce il diritto di voto agli italiani all’estero, estende ai nostri emigranti i diritti all’assistenza sanitaria e alla pensione sociale. Si e’ aperto un dibattito in sede governativa e parlamentare sui metodi di diffusione delle informazioni relative e sugli strumenti di attuazione. Il patronato ENAS, per primo, si e’ attrezzato per agevolare gli aventi diritto nell’espletazione delle pratiche necessarie. Abbiamo intervistato il Dott. Aldo Di Biagio, responsabile dell’Ufficio Esteri del patronato.

    D: Dott. Di Biagio è vero che l’ENAS, il Patronato dell’Unione Generale del Lavoro, ha deciso di aprire proprie sedi all’estero?
    R: Ebbene si, l’ENAS apre i suoi uffici all’estero. Grazie agli sforzi del Segretario Generale dell’UGL Stefano Cetica, il sindacato riuscirà a porre rimedio all’assenza di nostre strutture al di fuori del territorio nazionale. Vogliamo essere sempre più vicini e presenti nella vita dei nostri connazionali i quali, in epoche diverse, hanno optato per vari motivi (una volta la necessità impellente di lavoro, oggi più semplicemente scegliendo migliori opportunità professionali) di prestare la propria opera all’estero. Lo strumento che ci permetterà di realizzare i nostri propositi è stato individuato nella figura giuridica del Patronato.
    D: Perché il Patronato?
    R: Il Patronato è sicuramente il mezzo migliore. Tali istituti esercitano in modo del tutto gratuito l’attività di informazione, di assistenza e tutela in favore di tutti i lavoratori, siano essi subordinati od autonomi, dei pensionati e più in generale dei cittadini italiani o dei loro aventi causa, ai fini del conseguimento (in Italia o all’estero) delle prestazioni di ogni genere in materia di previdenza e sicurezza sociale, immigrazione ed emigrazione, erogate da amministrazioni o enti pubblici. Sono anche predisposti, grazie alla stipula di convenzioni con enti ed avvocati, all’assistenza del cittadino italiano in sede giudiziaria.
    I Patronati prestano inoltre attività di consulenza in favore dei lavoratori relativamente all’adempimento, da parte del datore di lavoro, degli obblighi contributivi e delle responsabilità civili anche per eventi infortunistici.
    Inoltre, con l’emanazione del Regolamento attuativo previsto dalla Legge 30 marzo 2001, n. 152, le attività dei Patronati saranno ancora più ampie. E’ infatti prevista la possibilità da parte di tali istituti di svolgere, sulla base di apposite convenzioni, attività di supporto alle autorità diplomatiche e consolari all’estero.
    Come si può facilmente intuire, il Patronato diverrà un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli italiani che vivono e lavorano in luoghi diversi e lontani dall’Italia.
    D: Il Patronato può fare molto per gli italiani all’estero; pensa che possa essere sufficiente?
    R.: Ma noi intendiamo spingerci oltre l’attività di mera assistenza, visto che la legge ce ne concede l’opportunità. Di conseguenza l’attività del Patronato ENAS sarà finalizzata anche alla diffusione della conoscenza della legislazione, alla promozione ed al risveglio dell’interesse dei cittadini in materia di previdenza e sicurezza sociale, mercato del lavoro, risparmio previdenziale, diritto di famiglia. Non mancherà inoltre un’intensa attività informativa in materia di legislazione fiscale.
    Cercheremo di raggiungere questi obiettivi tramite pubblicazioni di vario genere, quali riviste settimanali e bimestrali, ovvero utilizzando le nuove tecnologie che la rete internazionale ci mette a disposizione, in modo che tutte le informazioni possibili possano facilmente essere diffuse tra i nostri connazionali.
    D: Quali saranno le Nazioni destinatarie di questi “investimenti”?
    R: Nei prossimi mesi verranno inaugurate sedi operative in 7 Paesi che hanno stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale o che attuano le normative previdenziali europee, Paesi caratterizzati da una forte presenza di cittadini italiani, per l’esattezza in Brasile, Argentina, Canada, Stati Uniti D’America, Svizzera, Germania e Australia.
    D:E per quanto riguarda i connazionali residenti in Stati che, per qualsiasi motivo, non applicano alcun tipo di accordo bilaterale?
    R: E’ nostra intenzione portare aiuto a tutti i cittadini italiani residenti all’estero, anche in quei Paesi non convenzionati, perché il Patronato presta la sua opera di tutela al di là delle convenzioni o dei rimborsi ministeriali, ovviamente con il rispetto dei dovuti tempi tecnici e delle necessarie procedure burocratiche. Sicuramente la Russia sarà una delle prime nazioni a cui ci interesseremo una volta avviata la struttura; sarà anche nostra cura prendere iniziative di carattere propositivo presso l’INPS ed il Ministero del Lavoro affinché vengano stipulate convenzioni con Paesi che annoverano una forte e radicata comunità italiana e che non hanno ancora raggiunto alcun accordo con le competenti istituzioni, come ad esempio il Perù.
    Prima di salutarvi approfitto dell’occasione per porgere un ringraziamento particolarmente sentito al Ministro Mirko Tremaglia ed ai suoi collaboratori del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Bruno Zoratto e Gian Luigi Ferretti, senza il lavoro ed il sacrificio dei quali, molte conquiste, tra cui quella fondamentale del diritto di voto per i nostri compatrioti all’estero, non sarebbero mai state possibili.
    EspressO