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Numero 10(74)
Antiquariato contadino

    Al Centro delle Belle Arti di Mosca un’altra volta si tiene una mostra dell’arte contadina del Nord di Russia.
    Due anni dopo la prima esposizione in via Neglinnaia, dalla città di Vologda è venuta un’altra esposizione intitolata “Arte contadina”. Questa volta la famosa collezione di Mikhail Surov è rappresentata dagli “articoli per bambini”. Gli allestitori si sono limitati a slitte da bambini, culle e rocche da bambini realizzando una composizione abbastanza ascetica. Niente etichette con scritte: evidentemente la tecnologia di raccolta di questi oggetti non prevedeva uno studio dettagliato. Infatti nella collezione di Surov ci sono 125 mila oggetti, – solo per descrivere tale collezione ci vogliono più anni.
    Però l’altra volta – con scotole e mestole da lavandaia – la cosa era stata alquanto più complicata: è difficile presumere che, per esempio, un impiegato della Banca centrale che tornando a casa è entrato un attimo nell’edificio vicino – in via Neglinnaia, 14, – capisca bene cos’è una scotola o una canna da soffiatore e a che cosa serve una panchina attaccata alla stufa. Mentre una slitta è sempre una slitta – che c’è di enigmatico? Bisognerebbe solo spiegare che una rocca da bambino non è un giocatolo ma un vero attrezzo di lavoro – le fanciulle imparavano a maneggiarlo a 4-6 anni. Dalle rocche “adulte” esse si distinguono solo per le piccole dimensioni e una decorazione più fine e divertente.
    Tuttavia proprio queste volgari slitte diventano una rivelazione. Uno non si aspetta di trovare una decorazione così colorita e ricercata in un oggetto su cui si appoggia la parte più prosaica del corpo. Sembra che questi oggetti siano fatti esclusivamente per ammirarli.
    È da tempo che Surov ha cominciato a riunire la sua collezione. Ha già avuto modo di passare sette anni in carcere, ancora ai tempi sovietici, – condannato per l’articolo “operazioni valutarie illegali”. Questo articolo era proprio chiamato “articolo dei collezionisti”, lo si usava con successo contro gli “elementi avversi” appassionati al collezionismo. Ricuperata la libertà è tornato alle solite. Adesso è deputato dell’assemblea legislativa regionale, ed imprenditore: i suoi uomini vanno a comprare funghi e bacche nei villaggi della regione di Vologda e nello stesso tempo – anticaglie varie. Si può dire che il lavoro di raccolta si fa alla grande.
    Intanto l’arte contadina che la gente ammira in città, sembra rimanere sempre di più nel passato. Anno dopo anno la collezione di Surov diventa una raccolta di antiquariato contadino. Nei villaggi del XXI secolo nessuno fa culle, nessuno dipinge slitte. Conviene far vedere queste mostre ai contadini stessi.
    D’altronde tali esposizioni non vengono spesso neanche nella capitale. Che almeno gli abitanti della città vedano slitte dipinte e rocche in via Neglinnaia, 14.

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