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Numero 15(79)
Anatolij Ciubais:
Piu’ liberta’ e meno magistratura nella politica


    La Russia ha avuto un forte concorrente all’esterno, il Kazakistan, e un forte nemico all’interno, “il partito della Procura generale”, ha detto Anatolij Ciubais, l’ideologo dell’Unione delle forze di Destra, presidente della RAO EES, il colosso dell’energia elettrica, nell’intervista rilasciata al giornale “Izvestia”. Secondo Ciubais sarebbe possibile contrastare queste sfide solo realizzando azioni concrete.
    Ciubais fa notare che, nelle ultime settimane nella dinamica politica del Paese è apparso un trend importante, al quale vuole richiamare l’attenzione del pubblico. “Parlo dell’intensificazione di attività di quelle forze politiche nel Paese le quali rappresentano l’ideologia che si potrebbe definire semplicemente nazionalsocialista. O fascista. I personaggi che la personificano si autodefiniscono patrioti, e giocando questa carta cercano di insinuarsi nella Duma. Essi godono di un evidente supporto delle forze dell’ ordine. Gli ultimi eventi che si sono svolti nel Paese, in merito alla Yukos, sono stati per loro un vero e proprio invito a nozze. Una sola cosa va storta per essi: che si è fatto ancora troppo poco, bisogna mettere dentro sempre più persone”, ha precisato il leader dell’Unione delle forze di Destra.
    Secondo la sua stima, la dimensione del problema è così rilevante che ora tutto il panorama politico quasi si divide in due parti: una in qualche modo tende verso il concetto nazionalsocialista del Paese e del suo futuro, l’altra è in grado di contrastarlo. “Quest’altra parte è quella delle forze democratiche. Uno dei leader democratici peraltro, ha ribadito Ciubais, “ha stretto con l’altra parte un’alleanza segreta per... combattere il nazismo”.
    Secondo Ciubais, il “partito della Procura generale” difenderebbe un sistema di forze dell’ ordine, “evidentemente obsoleto” e “evidentemente non efficiente”. “Oggi viviamo in una situazione in cui la Procura generale rappresenta un organismo imperniato su un profondo conflitto d’interessi interno. Da una parte, il diritto di condurre l’istruttoria, dall’altra, una supervisione generale. In tal modo, la Procura controlla sé stessa. E’ un non senso. Si tratta di un ordinamento ormai abbandonato da tutti ovunque: le strutture di controllo non sono più subordinate agli organi operanti del potere esecutivo”, ha rilevato Ciubais. “E poi, la Procura generale oggi è un elemento che non fa parte di nessun ramo di potere, esecutivo, legislativo o giudiziario. E’ un’istituzione indipendente da tutti, compreso, tutto sommato, anche il Presidente. La voce di quest’organismo è spesso quella del sig. Kolesnikov. Le dichiarazioni come quelle che fa il sig. Kolesnikov, partendo sia dal buon senso, sia da tutta la mia esperienza di lavoro nello Stato, richiedono il suo licenziamento in 24 ore, senza discussioni e senza indennità di licenziamento”.
    Abbiamo evitato troppo a lungo di parlare su quest’argomento, ora non è più ammissibile”, ha affermato Ciubais. Secondo lui sarebbe possibile combattere questa nuova forza, opponendole anzittutto una posizione netta ed azioni concrete, senz’aspettare che tutto si risolva da solo.
    Per quanto riguarda i rapporti economici con l’estero, secondo Ciubais, il Paese rischia di subire un’espansione degli altri, se non crea “un impero liberale”. “Se non trasformiamo la Russia in un impero liberale che possa costruire in modo incisivo, ma corretto i suoi rapporti con le economie e con le società degli Stati vicini, dovremo subire lo stesso atteggiamento. Se a qualcuno non piace un impero liberale con la Russia al centro, si dovrà affrontare un impero liberale con il Kazakistan al centro, e con la Russia in periferia. Va bene? Per me, no”, ha detto categoricamente Ciubais. Ha spiegato la sua posizione con i fatti: “Il Kazakistan ha iniziato la riforma del settore energetico quattro anni fa e l’ha svolta perfettamente. Ora vi è una concorrenza durissima tra le centrali. E se due anni fa siamo stati noi ad esportare l’energia in Kasakhistan, oggi la importiamo. Perché costa poco. Prima siamo stati noi ad espanderci verso di loro, ora, al contrario, sono loro ad espanderci verso di noi... Il business kazako compra attivamente alla RAO “EES” le proprietà in Russia. Ed è ancora più incisivo nel comprare gli attivi in Kirghizia, in Uzbekistan, in Tagikistan e in Turkmenia. Il Kazakistan ora è un leader vero e proprio sul territorio dell’Asia Centrale”.
    Il capo della RAO “EES” ammette che l’espansione economica della Russia è vista con diffidenza, ma secondo lui, quest’espansione “può essere piena di contenuti positivi”. Ciubais ritiene ad esempio che l’Ucraina non debba essere punita per la vicenda dell’isoletta di Tuzla, che non serve interrompere le forniture del gas in questo Paese, ma al contrario, “bisogna arrivarci con gli investimenti”, perché “a chi e’ forte si porta rispetto”. “Non siamo abbastanza consapevoli di quanto a molti nostri vicini occorra una Russia forte, Nel contempo, ci sono quelli che saranno contrari, che la contrasteranno. Ma ci sono pure quelli che ne hanno bisogno. E questa è la nostra reale missione storica, che dobbiamo realizzare”, conclude il presidente della RAO “EES”.

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