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Numero 3(83)
L’attentato terroristico più imponente in tutta la storia dell’Europa
Apocalisse in Spagna
In seguito a 10 esplosioni a Madrid, sono uccise e ferite più di 1500 persone


    L’11 marzo, nella capitale spagnola sono rimbombate alcune potenti esplosioni. Secondo quanto comunica l’AP, in alcuni treni che andavano verso la città, sono state collocate 13 bombe.
    Sono state attivate dieci ordigni esposivi (inizialmente si comunicava che si fossero espose solo sei bombe). I morti sono 200, i feriti, più di 1400, dei quali 45 sono in condizioni critiche. E’ noto che 181 persone sono morte subito, mentre altre 19 sono morte negli ospedali dalle ferite riportate.
    Le esplosioni sono avvenute pressapoco alla stessa ora (verso le 7.30 di mattina), nelle quattro stazioni della città: “Atocha” (34 morti), “Via Telles” (64 morti), “El Pozo” (67 morti) e Santa Eugenia” (16 morti). L’“Atocha” si trova in centro della città, mentre le altre stazioni sono situate nella parte sud-ovest della capitale. Nel treno arrivato all’“Atocha” sono esplosi due ordigni. L’esposione ha riguardato i tre ultimi vagoni. I vagono erano stracolmi, la gente andava a lavorare. E’ cominciato il panico, seguito da una ressa. Un passeggero del treno esploso ha detto all’Europapress che era costretto a scappare dal vagone in fiamme calpestando i corpi senza vita di altri passegeri.
    Secondo l’ipotesi della polizia, i terroristi volevano far crollare la stazione “Atocha”, il che avrebbe provocato un numero assai maggiore di vittime.
    Il ministro degli interni della Spagna, Anhel Aseves, ha attribuito la responsabilità degli attentati terroristici all’ETA, un gruppo separatista basco. “Nessuno ha rivendicato il caso. L’ETA non sempre proclama la sua partecipazione agli attentati”, ha detto Aseves alle 13:30 dell’11 marzo. Ma dopo che in un’auto erano stati trovati alcuni detonatori e un’audiocassetta con brani del Corano, il sig. Aseves ha affermato che l’istruttoria non avrebbe respinto altre ipotesi del reato.
    Tuttavia, secondo quanto comunica la Reuters, ad attribuirsi la responsabilità del massacro di Madrid è stata la rete internazionale terroristica “Al-Qaeeda”. La lettera pervenuta la sera dell’11 marzo al giornale “Al-Quds Al-Arabi” di Londra, pubblicato in arabo, l’aggressione sarebbe stata mirata contro i “crociati”. “Siamo riusciti ad insinuarci nel cuore dei crociati europei e abbiamo colpito una base della loro alleanza”, dice il documento. Gli organizzatori hanno precisato che la serie di attentati di Madrid ha un nome in codice “Operazione “Treni della morte”.
    Sempre l’11 marzo, i portavoce delle autorità spagnole hanno dichiarato che l’esplosivo usato per gli attentati è identico come composizione a quello che di solito viene usato dai terroristi dell’ETA. I secessionisti baschi in quel momento erano i più sospettati. Come dicevano gli analisti, considerato che negli ultimi anni le autorità francesi e spagnole hanno condotto delle persecuzioni particolarmente dure degli estremisti baschi, congelandone i conti bancari, vietando le loro riunioni, arrestandone i leader, l’ETA doveva essere capeggiata da dirigenti nuovi. Se fosse stato vero che gli attentati erano stati compiuti dall’ETA, sarebbe stato possibile concludere che questi nuovi dirigenti fossero assai più decisi e crudeli di quelli precedenti e che fossero riusciti ad ottenere un coordinamento e dimensioni inedite delle azioni terroristiche. In precedenza i terroristi dell’ETA compievano degli attentati terroristici non troppo clamorosi e di solito avvisavano con anticipo delle esplosioni.
    L’AP rileva che il partito al governo ha sospeso la sua campagna elettorale. La Francia ha rafforzato la protezione della frontiera con la Spagna.
    In seguito agli attentati terroristici a Madrid sono stati feriti e sono morti cittadini di 11 Paesi. L’identificazione delle salme continua.

Gli attentati terroristici di Madrid hanno avuto un effetto sul risultato di elezioni politiche in Spagna
    I socialisti al potere grazie agli attentati terroristici. Alle elezioni politiche svoltesi il 14 marzo in Spagna la vittoria è stata inaspettatamente riportata dai socialisti.
    Dopo il conteggio di quasi il 100 per cento dei voti, è possibile affermare che le elezioni sono state vinte dal Partito socialista di opposizione, capeggiato da Jose Luis Rodriguez Zapatero, il quale diventerà il nuovo primo ministro del Paese. I socialisti hanno avuto il 42 percento dei voti, mentre il Partito popolare al potere, di tendenza conservatore, ha ottenuto il sostegno del 38 per cento dei votanti.
    La sconfitta elettorale è stata una sorpresa per il partito al potere, presieduto dal primo ministro del Paese Jose Maria Aznar, rileva la BBC News. Il partito popolare gode di un appoggio assai stabile da parte della poplazione di questo Paese. Sulla base dei sondaggi svolti alla vigilia delle elezioni, il Partito socialista invece era ritenuto un outsider delle elezioni. Secondo gli analisti, un’inversione così radicale di preferenze è dovuta agli attentati teroristici dell’11 marzo. Molti spagnoli sono stati delusi del corso politico del partito conservatore, incapace di difendere i cittadini del Paese dalla minaccia terroristica. Il massacro sui treni poteva essere pure una risposta al sostegno alla campagna militare degli USA e della Gran Bretagna da parte delle autorità spagnole. Jose Luis Rodrigues Zapatero ha detto che la lotta contro qualsiasi forma di terrorismo diventerà l’obiettivo prioritario del nuovo Governo.

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