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Numero 5(85)
Berlusconi ha invitato i mass media
a non mettere a repentaglio gli ostaggi in Iraq
Il primo ministro dell'Italia Silvio Berlusconi ha invitato le televisioni e le radio del Paese a non trasmettere notizie relative agli ostaggi italiani in Iraq. Nella sua dichiarazione pubblicata il 4 maggio del 2004 dall'ufficio stampa del Presidente del Consiglio, viene rilevato che molti reportages televisivi e comunicazioni della radio sono "contradditori, non controllati e non privi di pericolo per gli ostaggi". L'invito di Berlusconi peraltro non tocca i giornali.
I mass media italiani hanno avuto un atteggiamento diverso nei confronti di quest'invito del premier. Alcune teleradiotrasmittenti hanno dichiarato di poter accettare l'invito di Berlusconi, le altre non hanno intenzione di rinunciare alle loro politiche d' informazione. I portavoce di alcuni canali hanno assicurato di attenersi in futuro ad un approccio piu cauto nella copertura degli eventi relativi agli ostaggi italiani in Iraq.
Va ricordato che alcuni italiani erano stati rapiti il 13 aprile scorso nei pressi di El-Falluja. Tutti e quattro lavoravano come guardie in una societa americana, la DTS Security. In cambio della loro liberazione i guerriglieri hanno richiesto il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq (3 mila persone), nonche le scuse ufficiali da parte del primo ministro Silvio Berlusconi per i danni morali arrecati dall'Italia all'islam e ai musulmani. Un ostaggio italiano e stato giustiziato dai guerriglieri dopo che l'Italia aveva rifiutato di eseguire questa richiesta. Ma il premier italiano ha detto che del ritiro delle truppe dall'Iraq non se ne parla nemmeno.
A sua volta Franco Frattini, il ministro degli esteri dell'Italia, ha comunicato che l'Italia "usera ogni possibilita per liberare gli ostaggi", ma "non accettera un riscatto posto dal terrorismo criminale".
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