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Numero 9(89)
TERRORE

    L’illusione russa circa il terrorismo internazionale, lontano e mirato contro gli americani o gli israeliani, viene stravolta dagli attacchi degli ultimi anni.
    A far sparire dalla circolazione questo concetto, un tempo assai popolare, sono state le esplosioni a bordo di due aerei russi, realizzate presumibilmente da due donne kamikaze cecene nella notte fra il 23 e il 24 agosto. L’aereo Tupolev-134 della compagnia aerea “Volga-aviaexpress” in volo da Mosca a Volgograd, è caduto nella regione di Tula, vicino al villaggio di Bucialki. A bordo c’ erano 35 passeggeri e 9 membri dell’equipaggio. 3 minuti dopo, l’aereo Tupolev-154 della compagnia aerea “Sibir”, in volo da Mosca a Soci, si è sfasciato nei pressi del villaggio Glubokij del distretto Kamensk-Sciakhtinskij della regione di Rostov. A bordo di quest’aereo c’ erano 38 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio.
    Quasi subito dopo che erano pervenute le informazioni secondo le quali dagli schermi dei radar sono scomparsi, in modo repentino e praticamente simultaneo, due aerei che erano, uno dall’altro a distanza di centinaia di chilometri, il terrorismo è diventato la principale versione dell’accaduto. Inizialmente, però, le autorità presentavano anche altre versioni, forse per non rovinare il quadro piacevole della Cecenia pacificata. Le stesse autorita’ peraltro fin dall’inizio non avevano dubbi circa i motivi del disastro. Vladimir Putin, tornato urgentemente a Mosca da Sochi, ha ordinato di intensificare la sorveglianza degli aeroporti e ha proclamato il lutto nazionale. Qualche giorno dopo comunque è diventato chiaro a tutti che gli aerei erano caduti in seguito agli attentati terroristici.
    Il caso è stato rivendicato infatti dal gruppo terroristico “Brigate di Islambouli”, un reparto della sinistra internazionale capeggiata da Usama bin Laden. Nella sua dichiarazione il gruppo sosteneva che le esplosioni erano una risposta all’“eccidio dei musulmani operato dalla Russia”, e prometteva di svolgere altre operazioni del genere. Ma anche se tali affermazioni erano semplici millanterie, non era più possibile negare che gli aerei erano caduti in seguito ad attentati terroristici. Ciò è stato confermato un po’ più tardi anche dal Servizio federale di sicurezza (FSB), il quale ha comunicato, nella sua dichiarazione ufficiale, di aver trovato, durante l’esame dei pezzi degli aerei caduti, le tracce dell’exogen, proprio quella sostanza esplosiva con la quale erano state fatte esplodere case di abitazione a Mosca e a Volgodonsk nell’ autunno del 1999. E’ venuto fuori inoltre che tra i passeggeri di entrambi gli aereei c’erano delle donne cecene, una per aereo (proprio esse sono usate di solito dai secessionisti come bombe viventi), e che nessuno aveva intenzione di venirle a prendere agli aeroporti di destinazione. Quelle donne stavano, a giudicare dai loro biglietti, nella parte posteriore degli aerei, quella dove erano avvenute le esplosioni. I mass media hanno pure comunicato che entrambi gli equipaggi erano riusciti a premere sui cosiddetti pulsanti d’allarme, mentre i piloti di un aereo avevano trasmesso informazioni sull’attacco subìto dall’apparecchio. Altre informazioni su quanto è successo a bordo degli aerei non sono disponibili, perché, data la distruzione momentanea degli aerei in seguito ad esplosioni, è cessato l’arrivo di informazioni nelle cosiddette “scatole nere”, le quali di solito fanno capire, più di qualcos’altro, cosa era successo negli ultimi minuti a bordo di uno degli aerei caduti.
    I primi risultati delle indagini, trapelati sulla stampa, hanno suscitato uno scandalo clamoroso. E’ venuto fuori che nonostante la guerra al terrore condotta ormai da tre anni da tutto il mondo, e la guerra in Cecenia in corso da sei anni, il sistema di sicurezza negli aeroporti russi ha parecchie lacune, dovute alla solita infingardaggine. E’ stato appurato fra l’altro che almeno una delle donne cecene sospette, mentre comprava il biglietto, non aveva dovuto esibire il passaporto, perché trattandosi di un volo interno russo i bigliettai non chiedevano ai passeggeri di mostrare i passaporti. Le attrezzature installate all’aeroporto poi non riuscivano a “vedere” l’esplosivo non “convenzionale”. E’ venuto poi a galla che si usa molto consegnare, per un prezzo convenuto, sacchetti agli impiegati dell’aeroporto, per spedirli con l’ aereo in partenza, “al fratello, alla sorella, al nipote” che aspettano nella città di destinazione. Alla luce dei fatti appurati, è ben chiaro come l’esplosivo poteva finire a bordo degli aerei, ma è meno chiaro come mai tale disastro non sia successo in precedenza. La società poi si è preparata un sacco di domande da porre ai servizi segreti. Come mai ad esempio il FSB che negli ultimi anni ha avuto finanziamenti notevoli e poteri ingenti, non è comunque riuscito a prevenire gli attentati terroristici? E’ vero che catturare gli scienziati e accusarli di spionaggio è un compito assai meno pericoloso, rispetto a quello di dare la caccia ai terroristi, ma la sicurezza del Paese dipende piuttosto dall’operato reale che dalla presentazione di spie fasulle alla società.
    Per ora il Ministero dei trasporti della Russia ha dichiarato l’intenzione di preparare alcuni progetti legge nel campo della sicurezza dei trasporti. Si tratta in particolare delle modifiche al Codice aereo (capitolo “Sicurezza aeronautica”) della Legge sulla polizia; entro la fine dell’anno, poi, dev’essere preparato il progetto di legge sulla sicurezza dei trasporti. Può darsi che nella Finanziaria 2005 una parte dei fondi destinati all’”Attività antiterroristica” sarà stanziata apposta per la sicurezza dei trsaporti. E’ stato deciso di includere poliziotti nel servizio sicurezza degli aeroporti. E finalmente non si potrà più comprare un biglietto aereo presentando anche una patente. Inoltre, secondo quanto ha riferito Aleksandr Cekalin, il vice ministro degli interni, si esamina la questione della creazione di reparti speciali di polizia preposti all’accompagnamento dei voli a maggior rischio.
    Non tutti peraltro sono sicuri del fatto che tali provvedimenti possano prevenire nuovi attentati terroristici. Molti esperti citano il fatto che gli agenti del Ministero degli interni sono molto corrotti e quindi capaci di aumentare semplicemente le concussioni per il passaggio non ostacolato dei bagagli. E per quanto riguarda i controlli supplementari, essi con ogni probabilità, saranno mirati non tanto a svelare i terroristi, quanto piuttosto ad estorcere denaro a quei passeggeri che secondo le forze dell’ordine avessero qualche irregolarità nel passaporto, come un timbro “fuori posto” o l’indirizzo “falso”. E’ difficile, poi, che si riesca a far introdurre presto le nuove misure di sicurezza più strette in moltissimi aeroporti provinciali. Quindi, il settore aeronautico, che subisce l’ennesimo rimpasto fra i suoi dirigenti, è destinato a rimanere per molto tempo un bersaglio facile e accessibile per i terroristi.
    Sembra poi che le esplosioni a bordo degli aerei abbiano solo dato il via ad una campagna imponente, finalizzata ad intimidire la popolazione mediante attentati terroristici. Il 31 agosto, dopo le 8 di sera, sulla Piazza Rizhskaja di Mosca, vicino alla stazione della metropolitana Rizhskaja, una donna kamikaze ha azionato una bomba di due chili, attaccata a lei e riempita di bulloni e viti. Secondo quanto hanno deposto i testimoni oculari, la donna kamikaze che si avviava verso la metropolitana, dopo aver visto, vicino all’ingresso della stazione “Rizhskaja”, i poliziotti che controllavano i documenti, si è voltata, e dopo essersi allontanata un po’, ha azionato l’ordigno esplosivo. Sono morte sul luogo 8 persone, compresa la donna kamikaze. Altre due sono morte più tardi negli ospedali. Oltre 50 persone sono state lese più o meno gravemente. L’esplosione è stata rivendicata dalle stesse “Brigate di Islambouli”. Lo scopo principale di questa campagna è quello di impaurire la popolazione del Paese e di ottenere, in tal modo, il ritiro delle truppe dalla Cecenia, per mezzo di pressioni di massa esercitate sul governo da persone che hanno paura di perdere la vita. Gli attentati del genere peraltro possono provocare una reazione contraria. Nei forum su internet sono tornati gli inviti ad ammazzare tutti i ceceni, e tali inviti, come era già successo cinque anni fa, dopo le esplosioni delle case, possono trasferirsi sulle prime pagine dei giornali. Tuttavia, anche tale reazione che metterebbe automaticamente i ceceni dalla parte dei terroristi, può essere vantaggiosa per i separatisti. Anche le autorità russe di oggi possono trarre vantaggio dalle esplosioni: sullo sfondo degli attentati terrostici, le critiche della Commissione Europea e del Dipartimento di Stato degli USA appaiono poco decorose.

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