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Numero 10(90)
Ottimi gli stilisti russi

    A Mosca, presso una nuova sala sita nel giardino della Casa centrale del Pittore, si è svolta la Settimana della moda russa RFW. Il fatto che questa Settimana abbia richiamato l’attenzione degli stilisti non solo russi era dimostrato dalla presenza di ospiti come Jeremy Scott (i suoi vestiti sono usati da Bjork, Madonna, Marylin Manson), i designers britannici Tata-Naka (gli stilisti del film Sex in the city), nonché il principe Andrew, duca di York che faceva parte del pubblico riunitosi per vedere la Russian Fashion Week.
    “Ho realizzato che non è facile sorprendere il pubblico di Mosca”, ha ammesso Jeremy Scott nella sua intervista, rilasciata al quotidiano della RFW. E, infatti, a parte i capi di abbigliamento belli e vistosi che sfilavano sul podio, anche il pubblico indossava vestiti non meno singolari. Molti cantanti, attori e stilisti venivano lì solo per riposare, guardando le opere degli stilisti russi e stranieri. E davvero c’era qualcosa da guardare.
    Vistosa e piena di gusto è stata la collezione The people of the Labyrinths, presentata dagli olandesi amanti della libertà. Facevano uscire sul podio coperto da erba verde le loro modelle che indossavano abiti variopinti, come se fossero venuti dall’epoca degli hippies (se peraltro possiamo immaginare uno hippy con una giacca o una gonna che ricordano lo stile Dolce e Gabbana).
    I.Zima ha ricordato della doppiezza propria a molte persone di oggi. Proprio così erano le sue opere che combinavano una riservatezza da Medioevo ad un’audacia da Nabokov: minigonne da scuola e femminilità accentuata. Anche la musica che accompagnava la sfilata olandese non era proprio conveniente: Lolita. Lo stesso trend del resto si è fatto sentire nelle opere di molti stilisti della Russian Fashion Week. Così, Egor Zajtsev ha attribuito ai vestiti medioevali un aspetto buffonesco (chi potrebbe pensare che sia possibile usare il berretto vistoso da buffone come una gonna da donna!). Così nasce un modello del Duemila. Ma una rivelazione vera e propria nel mondo dei vestiti per i giovani è stata manifestata da una collezione di stilisti giovani russi che si nascondono dietro un nome “inshade”, il quale cela, in realtà, il gruppo “In ombra”. Essi hanno creato una collezione che piaceva al pubblico per la sua trascuratezza studiata, per un’immagine da hooligan che si nasconde sotto la corona. L’ampiezza dei vestiti, attuale oggi, è stata integrata con il gusto, il fascino, l’eleganza.
    Lo stilista russo Max Chernitsov ha messo in mostra la moda delle strade di Mosca di oggi, che ha tediato tanto il publico, il quale si è rianimato solo dopo aver visto sulla passerella due ragazze dalle gambe lunghissime con i golf “Belka. 1961” e “Strelka. 1961”, alle quali si è avvicinato, subito dopo, un giovane basso con un sorriso sulle labbra che saltellava e portava, a sua volta, un golf “Gagarin. 1961”.
    Durante la sfilata della stilista spagnola Kira Sakarello sulla passerella si sono viste delle ragazze con i satellitari in testa invece dei cappelli. Tutto il loro aspetto sembrava dire: “I’m a bad girl”! Lo testimoniavano anche le scritte sulle tee-shirts e sulle cinture. Libertà d’azione, libertà di movimenti, libertà in tutto e i colori dalla frutta succosa: è questa la collezione Salad. Ogni pezzo di quest’insalata è una nuova sorpresa. “Sono così lontana dalla noia oggi”, ha commentato Kira Sakarello.
    Lo stile barocco usato in modo originale fa bene alla moda di oggi. Quando sulla passarella apparivano le lady vamp e gli uomini Conan, non si potevafare a meno di pensare al prossimo Halloween. E’ giusto farsi vedere al pubblico durante questa festa proprio in vestiti simili a quelli che sono stati creati da tre giovani entusiastici del gruppo Fresh art e mostrati agli appassionati della moda di Mosca.
    Che la RFW sia una Settimana di livello internazionale è stato dimostrato dagli organizzatori durante il British day. Le stiliste Tata-Naka, che sono in realtà georgiane e si chiamano Tamara e Natasha, hanno frequentato la scuola prestigiosa degli stilisti St.Martin‘s school e hanno lavorato in Gran Bretagna. Sono diventate famose dopo aver contributo a creare costumi per il serial «Sex in the city». “Da tempo non venivamo a Mosca, siamo curiose di vedere cosa succede qui”, hanno detto le ragazze che hanno deciso pure di stupire un po’ il pubblico smaliziato di Mosca. Facendo indossare alle loro modelle vestiti in stile anni 70 e dando loro un tocco di moderna spericolatezza, le georgiane sono riuscite a combinare nelle loro opere la femminilità e lo stile dei giovani. Tanto bianco e arancio sui corsage, sulle gonne e sui pantaloni. Secondo le stiliste, la parte bassa del vestito peraltro non sarebbe una componente rigorosamente determinata di un moderno vestito da donna. Lo stesso trend si verificava del resto in molte collezioni.
    Per quanto riguarda Antony Alison, si tratta veramente di un insieme di spiritoso e conservativo. E’ per questo che molte loro sfilate sono state visionate da Nicole Kidman, l’australiana bella ed elegante. “Sono un mostro”, dice Antoni Burakovski. “Alison prefersisce roba malinconica e monotona, io invece sono tutto allegro e spassoso”. “Ed io sono grassa e pigra, perciò mi piace roba conservativa”, si definisce Alison Roberts. E così è la loro collezione: un insieme di femminilità e di umorismo. Una miscela di vestiti da ufficio e di quelli divertenti, vistosi e non (ad esempio, un modello con un grembiule ameno, che si chiama «Get fun out of Antoni+Alisson»).
    In Russia è venuta anche Jenny Packham, i cui abiti sono usati da Mariah Carey, Keith Moss, Naomi Campbell, Rene Zellweger, Britany Murphy, Mina Suvari e da moltre altre donne famose. Le ragazze brillanti che sembravano appena arrivate dal carnevale ci facevano partecipare all’atmosfera di una festa brasiliana.
    Il maestro Jeremy Scott non ha tradito il suo stile “military”. Non ha neppure tradito la sua aggressività che veniva accentuata dai toni scuri. Nelle sue collezioni era evidente anche un tocco di patriottismo, soprattutto quando il pubblico ha potuto ammirare una maglietta con la statua della Libertà.
    Mentre si presentavano le collezioni degli stilisti russi, sul palco sono comparsi più volte star dello spettacolo e presentatori televisivi famosi. A giudicare dalle collezioni mostrate, si capisce che il trend principale della prossima estate sarebbe ben poco diverso da quello dell’estate passata: breeches, gonne multistrato, magliette con le scritte o con accessori originali, e ai piedi sandali o scarpe da tennis leggere.
    Per quanto riguarda una gara ufficiosa tra gli stilisti russi e stranieri, sembra giusto concludere che la partita è finita con l’1-0 per i russi. Alcune collezioni degli stilisti russi (in particolare di Irina Zima e di Egor Zajtsev), comparate con modelli ordinari portati dall’estero, hanno stupito per originalità e audacia creatrice. E’ proprio quello che si augurava di vedere il pubblico che ha riempito la sala del RFW nel corso di una settimana. Ce lo aspettiamo peraltro da qualsiasi settimana della moda, come dalle sfilate del pret-a-porter a Parigi, Londra, Milano: una rivolta contro il grigiore dei colori di strada. Forse i nostri hanno deciso di dominarsi e di non lavorare più senza impegno, oppure gli ospiti hanno pensato di concedere ai russi la possibilità di avere una prestazione migliore, come la nazionale portoghese che ci ha permesso di segnare... almeno una volta! L’ultima versione pare più credibile.

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