Numero 11(56)
Greci e barbari vicino alle mura del Cremlino
Il Museo storico statale si è rivolto alla storia della coesistenza dei greci e delle tribù nomadi sul litorale del Mar Nero.
“Sull’orlo dell’Ecumene. I greci e i barbari sulla riva settentrionale del Ponto Eucsino”: così si chiama l’esposizione organizzata dall’Ambasciata greca nella FR insieme al Museo storico. Gli oggetti esposti sono stati forniti anche dal Museo statale dell’Oriente e dal Museo storico archeologico di Krasnodar.
La mostra è dedicata al rapporto tra i due mondi, coesistiti per alcuni millenni sull’orlo dell’Ecumene: il mondo della civiltà antica e quello dei barbari, presentato dai nomadi delle steppe vicine al Mar Nero. Ma possiamo dire che era un mondo unico, in cui vivevano a corpo a corpo greci e barbari. I temi principali della mostra abbracciano oggetti provenienti da entrambe culture: uomo, donna, bambini, armi, religione, la morte e l’al di là, cultura e arte. Nelle città greche sono presentate anche teatro, amore ed eros. Gli autori hanno voluto in un certo senso contrapporre la cultura greca a quella dei barbari, ma anche dimostrare che avevano molte cose in comune. Uno stretto intreccio di tratti greci e barbarici è appunto la maggiore caratteristica della cultura dei greci provenienti dalla parte settentrionale del Mar Nero e degli sciti, meoti e sarmati che li circondavano.
Alla fine dell’VIII secolo a.C. iniziò la Grande colonizzazione greca, che si avviò, dal VII secolo a.C., anche sulle rive del Ponto Eucsino, dove i greci crearono le nuove poleis ad imitazione di quelle in patria. La riva settentrionale del Mar Nero, dal punto di vista culturale, rappresentava una parte unica nel mondo antico. Questa peculiarità era determinata dall’interazione fra i due mondi: quello ellenico e quello barbarico. I greci vi portarono la propria cultura, arte, mitologia. Le tribù locali, sciti, meoti, sarmati, assimilarono molte caratteristiche di questa cultura. La maggiore ellenizzazione fu subita dalle tribù che avevano i contatti più stretti con i greci, cioè quelli collocati poco lontano dal litorale. D’altronde, i greci subivano l’influsso delle culture barbariche, assimilando costumi ed esperienze degli indigeni.
La lontananza di queste terre dal territorio principale del mondo greco comportò la comparsa di numerose leggende e di molti miti. Esistevano leggende su coraggiose donne guerriere, amazzoni, la residenza delle quali è attribuita da alcuni studiosi alla zona della Meotide. I ritrovamenti di armi nei sepolcri femminili dei sarmati hanno permesso ad alcuni scienziati di annoverare le amazzoni fra i personaggi storici.
La mostra, situata vicino alle mura del Cremlino, parlerà di altre leggende e del reale quadro storico fino al 15 agosto.
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