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Numero 13(58)
Mercato Finanziario

        Il mercato valutario
L’inizio di agosto è stato segnato da una tranquillità insolita per il mercato valutario. Benché molti trader supponessero che il cambio rublo/dollaro avrebbe raggiunto la nuova quota di 31,6 e meno ancora, verso 32, ciò non è accaduto. Questo fenomeno è dovuto alla brusca riduzione della liquidità in rubli nel sistema, che ha costretto la Banca Centrale a ribassare il tasso di rifinanziamento e a ridurre i tassi relativi al procacciamento dei depositi.
    Nonostante la riduzione della liquidità, in agosto è lecito prevedere lo stesso una svalutazione accelerata. Il fatto che il governo in questo mese debba pagare i debiti al Club di Parigi per l’ammontare di più di 1 miliardo di dollari diventerà centro di pressione sul mercato valutario, ed aumenterà la domanda della valuta.
    Inoltre, i prezzi del petrolio ultimamente sono diventati più volatili, e i partecipanti al mercato seguono in modo più attento la situazione di questa piazza. Se la condizione dell’economia americana peggiorerà, e la domanda del petrolio si ridurrà, già nei prossimi tempi i prezzi del petrolio potrebbero diventare un fattore per il gioco contro il rublo.

    Il mercato dei titoli
Il calo importante sui mercati dei titoli internazionali ha fatto sì che dal mercato azionario russo siano andati via fondi d’investimento stranieri. Nel corso delle ultime settimane, i prezzi delle azioni delle emittenti russe sono determinati dai giocatori russi, nonché dai fondi hedge. Per quanto riguarda gli investitori stranieri a lunga scadenza, molti di loro hanno fissato gli utili già un mese fa, e coloro che non hanno fatto in tempo, capiscono che oramai è tardi per vendere. In altre parole, i clienti stanno su posizioni attendiste, per cui il mercato rimane imprevedibile.
    La notizia corporativa principale che potrebbe far tornare l’interesse nei confronti della Russia ed aumentare l’attrattiva delle sue azioni, è la riforma della RAO EES. Ma l’ultimo round di trattative tra il governo, la Duma e la società rischia di andare per le lunghe. Inoltre, tuttora esistono timori circa il desiderio dei manager della RAO di garantire i diritti degli azionisti minoritari nel corso della riforma del monopolista. In altre parole, la RAO EES ora costa molto poco, ma i rischi sono ancora alti.
    Come abbiamo pronosticato, le azioni di quelle aziende che sono notevolmente cresciute dall’inizio dell’anno, nelle ultime settimane subiscono forti pressioni. Così, il costo delle azioni della Sberbank è calato fino a 150 dollari, e le azioni della Surgutneftegas ora costano solo 30 cents. Evidentemente, le potenzialità di crescita di prezzo per le azioni di queste aziende entro la fine dell’anno saranno limitate.

    Il mercato delle obbligazioni
La decisione dell’agenzia di rating S&P di aumentare il rating per le obbligazioni russe di un grado, fino alla quota “BB-“, ha suscitato, come abbiamo previsto, le vendite sul mercato delle eurobbligazioni russe. Ciò era dovuto principalmente al fatto che, dopo le dichiarazioni dei rappresentanti dell’agenzia, a luglio di quest’anno il mercato aspettava l’aumento del rating di due e non di un grado, cosicché la decisione definitiva dell’agenzia ha illuso le aspettative. Gli eventi sui mercati internazionali delle azioni e in America Latina continuano ad avere un effetto negativo sul mercato delle obbligazioni russe, fornendogli un’alta instabilità. Nel contempo, va rilevato che mentre le azioni russe hanno perso nelle ultime settimane più del 10%, i prezzi delle obbligazioni russe continuano ad essere abbastanza alti. Tale interesse nei confronti delle obbligazioni statali della FR dovrebbe essere motivato dal fatto che, tra i Paesi dei mercati emergenti, la Russia ora è uno di pochi grossi mutuatari la cui solvibilità non susciti dubbi.

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