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Numero 13(58)
Stati uniti: riforma del business

    Il 24 luglio, i membri del Congresso statunitense hanno finalmente concordato la questione relativa alla riforma della conduzione degli affari.
    Il 30 luglio, la Legge è stata firmata dal Presidente degli USA George Bush. La nuova legge prevede l’istituzione di un organo speciale, un Consiglio che s’impegnerà nei controlli delle attività contabili e di auditing nelle aziende pubbliche. Lo scopo del consiglio sarà quello di ispezionare una volta l’anno le ditte di auditing che conducono l’audit in più di 100 aziende e, una volta ogni tre anni, i revisori dei conti più piccoli. Il consiglio avrà il diritto di infliggergli sanzioni, dalla multa alla revoca della licenza, ma dietro la convalida da parte della Commissione per i titoli e le borse degli USA. Il progetto legge, inoltre, riduce le possibilità di combinazione delle funzioni di auditing e di consulenze finanziarie. Tale combinazione fa di un revisore dei conti un giocatore interessato all’aumento della capitalizzazione e disposto, per questo, a trascurare gli abusi dei manager. La legge pertanto riduce notevolmente l’elenco dei servizi di consulenza che possono essere forniti dalle società di auditing ai loro clienti. Si estendono anche le esigenze verso i dirigenti delle aziende. I direttori esecutivi e finanziari dovranno affermare sotto giuramento l’attendibilità dei loro rendiconti.
    I top manager dovranno dimenticare la possibilità di farsi dare dei crediti dalla propria azienda, e se saranno comunque beccati nel combinare una truffa, rischieranno una pena massima di 25 anni di reclusione, in conformità ad una nuova norma della legislazione penale. Agli impiegati che informeranno “gli organi competenti” dei comportamenti poco onesti dei loro capi, sarà garantita la difesa legale. Gli azionisti ingannati potranno presentare un’istanza a carico dei frodatori corporativi nel corso di 5 anni dalla data della frode presupposta, e non di 3, come adesso. Un punto a parte della legge è indirizzato agli analisti, le cui stime, non sempre oggettive, sull’attrattiva di queste o quelle azioni hanno la massima importanza per il mercato. Ora nelle rassegne analitiche essi saranno obbligati a scoprire l’interessamento della loro azienda d’investimenti o della loro banca del corso azionario di certi partecipanti al mercato.
    “Dopo l’11 settembre non abbiamo permesso al timore di compromettere la nostra economia. Non permetteremo di comprometterla neanche alla frode”, ha detto Bush alla cerimonia della firma della legge.
    Questa legge è arrivata nel momento giusto per il mercato, dato che all’elenco delle aziende poco sicure si è unito un altro gigante, il gruppo dei media AOL Time Warner, che, come è venuto fuori, falsava anch’esso la contabilità.

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