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Numero 13(58)
Soros sotto attacco

    L’istituto “Società aperta” (Fondazione Soros) è il più grosso fondo di beneficenza in Russia che funziona nel Paese ormai da 15 anni.
    Le dimensioni della sua attività sono testimoniate eloquentemente dal fatto che in questo periodo la Fondazione Soros ha speso circa un miliardo di dollari per il sostegno economico dei programmi e dei progetti nel campo della scienza, dell’istruzione pubblica, della sanità.
    L’istituto “Società aperta” - Russia realizza programmi internazionali (di rete), finanziati dall’Istituto “Società aperta”- New York e dall’Istituto “Società aperta - Budapest”. A parte questo, l’Istituto elabora e realizza programmi nazionali, relativi all’istruzione pubblica, alla cultura, alla sanità, alle telecomunicazioni, all’istituzione e all’evoluzione della società civile e dello Stato di diritto. Decine di migliaia di scienziati, di maestri scolastici, di studenti e di professori, migliaia di istituzioni pubbliche non governative, di biblioteche, musei, università e scuole hanno ricevuto borse di studio, rilasciate dalla Fondazione Soros.
    Molti programmi dell’Istituto “Società aperta” - Russia si realizzano con l’appoggio e con la cooperazione del governo russo e di amministrazioni regionali: sono stati firmati gli accordi di collaborazione con alcuni Ministeri della Federazione Russa e con più di 22 regioni della FR.
    La Fondazione Soros è l’unico fondo di beneficenza in Russia che sia riuscito ad instaurare efficienti contatti reciproci con le regioni. Filiali della Fondazione sono state aperte a San Pietroburgo, a Nizhni Novgorod e a Novosibirsk. Tre anni fa in diverse regioni si è formata una rete di coordinatori dei programmi dell’Istituto “Società aperta”- Russia. I coordinatori lavorano in 32 città presso centri universitari dell’Internet, nell’ambito del programma congiunto del governo russo e della Fondazione Soros. Le loro attività abbracciano altre 40 regioni russe.
    Nel 1999, la società “Open Society Institute Management Service”, creata dall’Istituto “Società aperta”- New York, ha stipulato un contratto di compravendita di un fabbricato ad uso ufficio con la società ZAO “Sektor-1” (proprietario dell’edificio) e con la società ZAO “Specifik” (proprietario del terreno). Il contratto, sia dalla parte della ZAO “Sektor-1”, sia dalla parte della ZAO “Specifik”, è stato firmato dalla stessa persona, cioè da Mark Richards, cittadino britannico e canadese. Il costo del fabbricato è stato valutato 1.400.000 dollari USA. Ma visto che né la ZAO “Sektor-1”, né la ZAO “Specifik” avevano tutti i documenti necessari per registrare il contratto di compravendita presso il Comitato per le registrazioni di Mosca, a settembre del 1999, come soluzione provvisoria, tra l’Istituto “Società aperta” – New York e la ZAO “Sektor-1” (rappresentata dal direttore generale Mark Richards) è stato firmato un contratto d’affitto in inglese e in russo (la copia in russo è stata registrata presso il Comitato per le registrazioni di Mosca), per dieci anni. In base a questo contratto d’affitto, in aprile del 2000 l’ufficio della Fondazione Soros si è trasferito in Ozerkovskaia naberezhnaia, 8.
    Nel corso di due anni l’Istituto “Società aperta” ha eseguito completamente e nei tempi stabiliti le condizioni relative al pagamento d’affitto. Nell’edificio sono stati effettuati dei lavori costati circa 2.000.000 di dollari USA. L’Istituto “Società aperta”, dietro la domanda della società ZAO “Sektor-1”, ha anche pagato il debito per 3 anni, relativo alle imposte per l’uso del terreno della ZAO “Specifik”, per l’ammontare di circa 2.000.000 dollari USA. Sono state pagate pure le spese della ZAO “Sektor-1”, per ottenere i certificati dell’Ufficio dell’inventario tecnico immobiliare ed altri documenti necessari per registrare il contratto della compravendita, firmata dalle due parti, ma non entrato in vigore.
    Ma, alla fine del 2001, la situazione è cambiata.
    - Il 14 agosto, alle 22.50, e’ stato occupatoa abusivamente parte del cortile del palazzo in uso alla fondazione “Società aperta”. Guardie del 6° reparto del Circondario amministrativo “Centrale” di Mosca hanno installato un loro presidio.. - Secondo le informazioni, ottenute più tardi, la ZAO “Sektor-1” e la ZAO “Specifik” avevano venduto il diritto di proprietà del fabbricato ed il terreno alla società “Nobel tecnologies Ltd.”, violando in questo modo i termini del contratto d’affitto e del contratto di compravendita del fabbricato precedentemente sottoscritto con “Societa’ Aperta”.
    - E’ stato evidenziato che gli originali del contratto d’affitto , che si conservavano presso il Comitato per le registrazioni di Mosca, erano falsificati, fatto confermato da una perizia criminale. Il testo del contratto ha subìto notevoli modifiche, relative ai termini della scissione e ai diritti di risarcimento delle spese per i perfezionamenti, eseguiti nel fabbricato.
    - In base ai documenti in questione e agli ricontri effettuati, si è concluso che la Fondazione Soros ha subito un tentativo di raggiro ben orchestrato. Per questo, in febbraio del 2002, l’Istituto “Società aperta” ha presentato alla Corte d’arbitraggio di Mosca alcune istanze, mentre la Procura Zamoskvoretskaia di Mosca ha istituito un procedimento, in relazione all’articolo 327 del Codice penale della Federazione Russa (“falsificazione dei documenti”).
    - Per prevenire la sospensione delle attività della Fondazione e per eseguire i suoi impegni provenienti dal contratto d’affitto, il pagamento d’affitto viene trasferito dalla Fondazione una volta al mese sul deposito di un notaio, fino all’emanazione della sentenza definitiva da parte della Corte d’arbitraggio.
    - Durante i lunghi procedimenti giudiziari, che continuano tuttora, l’attività della Fondazione Soros è stata molte volte messa a repentaglio dalle azioni della società “Nobel tecnologies Ltd.” Nonostante l’ordinanza, emessa dalla Corte d’arbitraggio, che vieta alla “Nobel Tecnologies Ltd.” S.r.L. di ostacolare in qualsiasi maniera l’uso dei locali affittati da parte dell’Istituto “Società aperta”, il Direttore generale della “Nobel…”, Kantemir Karamzin ha cercato più volte di bloccare l’entrata e l’uscita degli impiegati e delle auto della Fondazione. La situazione ha raggiunto il punto culminante il 22 luglio del 2002, quando Ekaterina Ghenieva, Presidente della Fondazione Soros, e alcuni impiegati sono rimasti bloccati nell’edificio in cui era stato staccato il rifornimento d’acqua.
    Il 9 agosto, i “piaceri” dello stato d’assedio sono stati provati anche da Mikhail Lessin, ministro della FR per affari della stampa, della tele e radiotrasmissione e dei mezzi di comunicazione di massa. In quel giorno aveva partecipato ad una riunione del Comitato aperto per la politica dei media (il Programma del sostegno dei mass media, avviato dall’Istituto “Società aperta”). Il ministro, come i numerosi rappresentanti dei fondi di beneficenza stranieri e russi, delle pubbliche organizzazioni e delle ambasciate, riuniti per quest’incontro programmato da tempo, è stato costretto ad entrare nell’ufficio della Fondazione attraverso “l’uscita d’emergenza”.
    Il 13 agosto, i dirigenti della Fondazione Soros hanno dovuto far smontare la porta d’ingresso, bloccata da impiegati della “Nobel Tecnologies Ltd.”, assistiti dai poliziotti del 6° reparto del servizio di guardia.
    Oggi la situazione rimane invariata: la Fondazione Soros continua a lavorare (per quanto sia possibile lavorare in tali condizioni), mentre gli impiegati ingegnosi e probabilmente onnipotenti della “Nobel Tecnoligies Ltd.” continuano a tramare insidie, per scacciare la Fondazione non solo dal suo ufficio, ma anche dalla Russia. Non si capisce, però, chi sarà a trarne vantaggio.

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