Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 7(71)
Verso che meta scorrerà il “Torrente azzurro”?

    Il gasdotto denominato “Blue Stream”, costruito dal gruppo russo “Gazprom”, in cooperazione con l’ENI, potrebbe rimanere scarico. Helmi Guler, il Ministro dell’energetica e delle risorse naturali della Turchia ha detto recentemente ad una conferenza stampa ad Istanbul che Ankara si rivolgerà alla Corte arbitrale per obbligare il “Gazprom” a ridurre il prezzo del gas naturale convogliato tramite la pipeline che attraversa il Mar Nero. “Con la Russia si sono tenute delle trattative sul prezzo. Abbiamo cercato di risolvere il problema del prezzo, ma ora stiamo per presentare il caso all’esame della corte arbitrale”. A detta di Guler, il prezzo del gas sarebbe stato calcolato in modo sbagliato.
    Il messo della Russia, Viktor Kaliuzhnyj, il viceministro degli esteri che e’ rappresentante speciale del Presidente della Federazione Russa per il Mar Caspio, ha osservato in risposta che la Turchia non rispetta l’item del contratto, che le prescrive di pagare il gas ordinato anche nel caso in cui essa rinunci alle forniture. E ha chiesto di spiegargli, come mai la Turchia continui a cercare dei nuovi fornitori del gas dai giacimenti del Caspio, promuovendo attivamente la costruzine di un gasdotto dall’Azerbaigian.
    Va ricordato che la costruzione del gadotto “Blue Stream” era stata prevista dal Contratto russo-turco per forniture di 364,5 miliardi di m3 di gas russo in Turchia negli anni 2000-2025. Secondo il Contratto, le organizzazioni autorizzate a realizzarlo dovevano essere il Gazprom, dalla parte russa, e la Botas, dalla parte turca. In conformità al Contratto, verso il 2007 in Turchia dovranno arrivare 16 miliardi di m3 di gas all’anno. Le spese per la costruzione del gasdotto hanno totalizzato 3,2 miliardi di USD. Il “Torrente azzurro” è stato messo in esercizio nel febbraio del 2003, e le forniture del gas in Turchia dovevano ammontare, nell’anno corrente, a 2 miliardio di m3.
    Già nell’ autunno del 2002 la parte turca aveva convinto la Russia ad abbassare il prezzo del combustibile convogliato attraverso il “Blue Stream” del 9%, riducendo il volume del gas acquistato nel 2003 da 4 miliardi di m3 a 2 miliardi di m3. Inoltre, a soli tre mesi dalla messa in esercizio del gasdotto, la Turchia ha sospeso gli acquisti del gas in Russia.
    Secondo gli analisti, le ultime dichiarazioni dei politici turchi rappresentano un tentativo di schiacciare il prezzo del gas russo, perché la Turchia ha intenzione di impegnarsi nella riesportazione in Europa. Per questo motivo, dicono gli esperti, il Gazprom dovrà comportarsi nel modo più duro possibile, perché quello della Turchia non diventi un esempio contagioso per gli altri Paesi compratori del gas. Per quanto riguarda l’”erroneità” del prezzo, il Gazprom ha smentito questa notizia, ricordando che qualsiasi progetto del genere comincia proprio da uno studio accuratissimo di quest’argomento.

in alto    ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "POLITICA"
300 anni e dieci giorni ¦  35 impiegati di “Stinol” andranno in Italia per uno stage ¦  Macef Moscow ¦  A San Pietroburgo è stato inaugurato un monumento agli architetti italiani
Rambler's Top100    Rambler's Top100