Numero 7(71)
300 anni e dieci giorni
Il 300-mo anniversario di San Pietroburgo è diventato una festa di tutta la Russia: proprio dalla nascita di questa città era iniziata la storia dell’Impero Russo, terminata nel 1917 con la rivoluzione.
Negli ultimi tre anni, nella città sono stati investiti enormi somme, è stato predisposto un ampio programa di festeggiamenti. Va rilevato che un’iniziativa così imponente ha avuto luogo per la prima volta dopo diversi decenni.
Sono state messe a posto le strade e sono stati restaurati molti edifici nel centro storico della città. E’ stato fatto resuscitare dalle rovine il Palazzo di Costantino a Strelna, che diventerà la residenza pietroburgese di Vladimir Putin. E negli intervalli tra le visite del Presidente, la maggior parte del Palazzo e del parco attinente sarà aperta per i turisti e per coloro che vorranno allestire un banchetto in ambiente storico. Praticamente ciascuno dei dieci giorni di festa è stato dedicato a una certa caratteristica della città: musei, impianti sportivi, risorse intellettuali, storia, ecc.
San Pietroburgo, inoltre, per due giorni è diventata un centro della politica internazionale: il 30 e il 31 maggio Vladimir Putin vi ha incontrato circa 40 premier e presidenti, compresi i leader dei Paesi del G-8 e dei Paesi della CSI. Per non dare fastidio ai cittadini, la maggior parte degli incontri ha avuto luogo a bordo di una nave sfarzosa da sei ponti, che si è ormeggiata vicino all’isola Vassilievski. Alcuni di questi incontri sono stati veramente speciali, come quello tra Putin e George Bush, trasformatosi in una dimostrazione del mantenimento della partnership transatlantica, nonostante la campagna degli USA in Iraq. Inoltre, proprio qui a San Pietroburgo i due leaders si sono scambiati i documenti di ratifica del Trattato sugli Armamenti strategici offensivi. In questo modo i Presidenti hanno dato luce verde alla realizzazione pratica del Trattato.
In occasione della festa molti Paesi hanno voluto fare qualche bel gesto a favore della città. Anche l’Italia ha dato il proprio contributo, e assai consistente. Il 26 maggio, nell’Accademia di Belle Arti è stata inaugurata la Sala Italiana: tutti i lavori di restauro sono stati eseguiti dalla parte italiana, a sue spese. Su iniziativa dell’ICE, i pavimenti della Sala sono fatti di due tipi di marmo, uno russo e l’altro di Carrara, portato apposta dall’Italia. E’ stato presente all’inaugurazione il sig. Danilo Passariello, vice presidente dell’Associazione “MARMOMACCHINE” che unisce 250 aziende italiane, impegnate nella produzione e nella trasformazione del marmo. Il Sig. Passariello ha osservato con orgoglio: “Il marmo bianco di Carrara è il nostro fiore all’ochiello”.
Inoltre in città, nei giorni di festa è cominciato il quinto festival “L’Italia in via Italianskaia”. Quest’anno il programma del festival durerà per quasi un mese (fino al 22 giugno) e sarà dedicato all’anniversario della Capitale del Nord.
Per partecipare alle iniziative della Festa, a Pietroburgo sono venute delegazioni da San Remo, Milano e Venezia, dalla provincia di Salerno, dalla Regione Toscana.
Nell’ambito del programma del Festival, presso il Palazzo di Shuvalov e il caffé d’arte “Brodiachaia sobaka” (“Cane randagio”) si svolgeranno dei concerti, ai quali i musicisti di Pietroburgo suoneranno opere dei compositori italiani. Inoltre, presso le sale da concerto della città si esibiranno Achille Giordano, un pianista italiano, l’orchestra da camera da San Remo, la compagnia teatrale di Rossella Falk. Presso il centro cinematografico “Rodina” avrà luogo una rassegna retrospettiva di films italiani.
Anche i parrucchieri italiani potranno dimostrare la loro arte, aiutando tutti quelli che lo vorranno a diventare come gli abitanti della Venezia del Seicento. Si svolgerà pure un concorso il cui vincitore avrà il titolo di miglior pizzaiolo di Pietroburgo e sarà invitato a Salerno, al Festival internazionale della pizza.
Il Festival terminera’ con il Carnevale di Venezia, che si svolgerà il 21 giugno, presso il giardino Mikhailovski del Museo statale Russo.
La città è stata visitata dalla delegazione di Milano, capeggiata dal sindaco, Sig. Albertini. Nell’ambito dei colloqui tra Albertini e il governatore di Pietroburgo Jakovlev, le parti hanno discusso la partecipazione di Milano alla celebrazione del 300-mo anniversario di San Pietroburgo. Il 26 maggio ha avuto luogo l’inaugurazione dell’illuminazione supplementare della Cattedrale cattolica di S. Caterina in corso Nevski. L’illuminazione è donata alla città dalle aziende milanesi AEM S.p.A. e AMG S.p.A. Un’altra illuminazione supplementare, realizzata dai maestri italiani, è stata aperta il 27 maggio nel giardino del Gran Cortile del Palazzo d’Inverno. Non sarebbe giusto peraltro dire che la Festa si sia svolta senza problemi. La vita degli abitanti di Pietroburgo, gli “autori” più importanti delle solennità, è stata notevolmente complicata dal lavoro dei servizi di sicurezza: alzune zone sono state semplicemente chiuse per tutto il periodo dei festeggiamenti, mentre agli abitanti locali è stato proposto con una certa insistenza di andare via dalla città durante la festa o di stare a casa il più tempo possibile.
Il 31 maggio, a San Pietroburgo si è svolto il vertice Russia-UE. All’incontro, svoltosi presso il Palazzo di Costantino a Strelna, hanno partecipato i capi di 14 Stati dell’Unione Europea e il Presidente della Commissione europea Romano Prodi, nonché, come osservatori, i rappresentanti di 10 Paesi che dovranno prossimamente entrare nell’UE.
Parlando ai partecipanti al summit, il Presidente della Russia Vladimir Putin ha detto che Mosca vede nell’imminente ampliamento dell’Unione Europea “un’espressione della sovranità degli Stati che aderiranno all’UE, e dei Paesi membri dell’UE”. D’altra parte, osservava, “le questioni della sicurezza, dell’integrazione non possono essere risolte a spese di qualcuno in particolare”.
Putin ha definito la frontiera dell’Europa Unita “il muro di Schengen”. A suo dire, l’estensione del regime di Schengen fino ai nuovi membri dell’UE complica il processo di cooperazione tra la Russia e l’UE. Il Presidente della Russia ha rilevato che il problema dei visti è legato non solo ai problemi dell’immigrazione, ma anche alle leggi all’interno dell’Unione europea, le quali “stimolano l’afflusso di immigranti”.
La Russia, da parte sua, deve fare molto per risolvere questo problema: consolidare le proprie frontiere, approvare le leggi sulla riammissione, ha rilevato Putin. Il problema dei visti è, secondo quanto ha detto il capo dello Stato russo, “un problema obiettivo, la responsabilità per la soluzione del quale dev’essere assunta sia della Russia, sia dell’Unione Europea”.
“Non vogliamo scaricarci della responsabilità e saltare qualche problema che ostacola la via verso l’ammorbidimento del regime dei visti. Siamo pronti a risolverli congiuntamente”, ha detto Vladimir Putin.
Il Presidente ha proposto pertanto di preparare, già per il vertice Russia-UE di Roma, proposte sui tempi e sulle tappe per l’ introduzione di un regime senza visti tra la Russia e l’UE. Ha ricordato che ancora oggi non ha cominciato a lavorare un gruppo di esperti per il passaggio a liberi spostamenti dei cittadini russi e dell’UE.
“E’ un esempio palese di quello che non siamo ancora riusciti ad ottenere”, ha detto Putin.
Come “carota” per l’UE Putin ha preparato una dichiarazione, secondo la quale la Russia sarebbe disposta a commerciare con l’Europa Unita, pagando in euro, e a trasferire una parte delle sue riserve valutarie in questa valuta. D’altra parte, quando i giornalisti hanno cercato di appurare, a quale delle due monete, al dollaro o all’euro dà preferenza lo stesso Putin, lui ha risposto con una battuta, affermando di preferire i rubli.
Il risultato della presentazione di questa “carota” è stato peraltro abbastanza modesto: un accordo sul fatto di “esaminare”, in una prospettiva a lungo termine, “le questioni relative all’introduzione di un regime senza visti”. D’altronde, considerato che due anni fa l’UE non aveva neanche intenzione di parlare su questo tema, tale decisione, nonché l’ammissione fatta dai rappresentanti dell’Europa Unita, in merito alla “durezza eccessiva” delle leggi sull’immigrazione rappresentano già dei progressi notevoli.
E’ stata presa, inoltre, la decisione di creare un Consiglio per la partnership tra la Russia e l’Unione Europea, fissata nel documento conclusivo, firmato dai partecipanti all’incontro.
All’incontro è stato discusso il problema ceceno. Vladimir Putin ha confermato un’altra volta la sua promessa di concedere alla Cecenia la più ampia autonomia, “nell’ambito delle Costituzioni della Russia e della Cecenia”. Tale autonomia avrà una base legale, rappresentata dalla legge federale che e’ attualmente in corso di preparazione, sulla ripartizione delle competenze e delle responsabilità tra Mosca e Groznyj Putin ha sottolineato che il processo di regolarizzazione politica continuerà. “Esso diventerà più intenso contemporaneamente, parallellamente alla graduale trasmissione delle funzioni sul mantenimento dell’ordine pubblico ai resuscitati organi del Ministero degli Interni, della Procura, del Ministero della Giustizia della stessa Repubblica cecena”, ha detto il Presidente.
Ha ricordato che la Duma di Stato ha già approvato, in prima revisione, la legge sull’amnistia in Cecenia. “Muoveremo avanti questo processo”, ha assicurato Putin. Tale attività del Presidente russo ha avuto il pieno appoggio da parte dei rappresentanti dell’UE.
Nel corso del vertice sono stati esaminati pure i problemi della lotta al terrorismo internazionale ed allo spaccio di droga, le prospettive dello sviluppo della cooperazione economica, questioni attuali dell’ecologia e altri argomenti.
|
|