Numero 15(79)
“Non/fiction” a Mosca
Il 26 novembre a Mosca, si aprirà la quinta fiera internazionale della letteratura intellettuale “Non/fiction”.
Le sale della Casa Centrale del Pittore ospiteranno gli stand delle case editrici e delle librerie. L’esposizione attuale sicuramente batterà queste cifre. Ma in caso della “Non/fiction” le dimensioni non sono poi così importanti, visto che il nome indica senza mezzi termini la specificità intellettuale, e, quindi, la prevalenza della qualità sulla quantità.
La «Non/fiction» è minore non solo agli eventi analoghi occidentali, ma anche a due altri forum del libro di Mosca, “I libri della Russia” e “La Fiera internazionale del libro di Mosca”. E dev’essere così, perché sin dalla sua creazione, la “Non/fiction” vuole essere un’iniziativa elitaria. Pertanto le leggi del mercato ed altri fattori col tempo hanno ampliato gli spazi della fiera e hanno un po’ diluito i limiti “intellettuali”.
Nel periodo abbastanza breve della sua esistenza, la “Non/fiction” ha fatto parecchia strada nella sua evoluzione. A dire il vero, si tratta della fiera del libro più interessante in Russia. Si distingue per una buona organizzazione, per un concetto più chiaro rispetto alle fiere concorrenti, e inoltre qui si presentano i libri per coloro che non hanno disimparato a leggere e a pensare.
L’anno scorso, la «Non/fiction» è stata degnata della visita di Volker Noemann, il direttore della Fiera di Francoforte. Nel 2003, la Russia, a proposito, è stata l’ospite speciale di questa Fiera del libro, famosa in tutto il mondo. Molti libri, esposti alla “Non/fiction” di Mosca, sono stati presenti a Francoforte e si sono fatti valere. Vale la pena forse di presentare, come il prodotto librario russo, qualcos’altro che non sia la cosiddetta letteratura intellettuale.
Tornando alla «non/fiction», dovremmo però cercare di appurare il significato di questo termine. La barra tra “non” e “fiction” è una trovata ingegnosa degli organizzatori. Essa permette con una certa civetteria tutte e due le cose, ma la forma sonora del nome rimane sempre quello, «non-fiction». E il repertorio della fiera tende proprio a questa definizione, anche se è possibile affermare che la fiera l’abbia tradita. Il termine “non-fiction”, infatti, usato in originale, cioè in Occidente, concerne la letteratura, priva appunto del “fiction”, dei fatti immaginari. Per fare un esempio: nell’anno scorso in Gran Bretagna si disputava il premio Samuel Johnson per la migliore opera letteraria non-fiction. Tra i pretendenti principali c’erano Roy Jenkins, l’autore della biografia fondamentale di Churchill; Margareth Macmillan, con il suo saggio sulla Conferenza di Versailles del 1919; Brandan Simm che ha scritto il libro sul ruolo della Gran Bretagna nella guerra di Bosnia; William Finness ha dedicato il suo libro alle migrazioni degli stormi di uccelli dallo stretto del Messico all’Artico canadese. Vi si delinea un’immagine nettissima di quella specie di letteratura che porta il nome che coincide con quello dato alla Fiera di Mosca.
Visitando la «Non/fiction» di Mosca, si riscontra un’idea assolutamente diversa della gamma di opere che vanno definite in questo modo. Qui si troveranno appunto la letteratura “fiction”, libri per ragazzi, libri d’arte, volumi dedicati al design e all’architettura e altri, definiti con il termine “letteratura umanistica e formativa”. Saranno presentati separatamente le case editrici “piccole”, i libri concernenti il business e le biblioteche russe. “Il trasgressore” n. 1, fra i partecipanti, è ovviamente la letteratura “fiction”. Da diversi punti di vista ciò può essere un vantaggio o uno svantaggio della fiera di Mosca. Ma c’è niente da fare, essa, la misteriosa “non/fiction” russa, è così: con una certa dose di fantasia.
La Fiera pertanto cerca di rimanere “intellettuale”. Gli organizzatori della società “Expo-Park” sono dei veri esperti nell’allestimento di mostre e fiere. Quest’azienda prepara le fiere “Art-Moskva” e il Salone d’antiquariato, nonché l’”Ambiente Rossija” e parecchie altre iniziative. Gli organizzatori quindi devono rendersi conto che lo spazio felicemente trovato della letteratura intellettuale non è smisurato: non è è possibile ficcarvi dentro troppe cose, altrimenti perde i suoi lineamenti, e si amalgama con tutta la massa dei prodotti stampati.
La “Non/fiction” avrà anche un ospite speciale, come tutti i colleghi “maggiori” europei: nell’anno scorso sono stati Paesi scandinavi, ora è il Giappone: questo Paese sarà presentato con un gamma particolarmente vasto di libri.
Ci saranno certamente diversi premi, seminari, tavole rotonde, mostre, presentazioni, progetti speciali. Ma forse la cosa più importante è che agli stand delle case editrici sarà possibile acquistare le novità letterarie più fresche, scritte in diverse lingue del mondo. Nessuno oserà promettere dei prezzi bassi: in qualche caso essi saranno veramente più bassi di quelli delle librerie, in qualche altro, anche più alti. Ma è lecito sperare di trovarvi qualcosa di veramente interessante: le fiere, tutto sommato, si fanno per questo.
Casa Centrale del Pittore. Krymski val, 10. Quinta fiera internazionale della letteratura intellettuale «non/fiction». Dal 26 novembre al 1 dicembre.
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