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Numero 15(79)
Mercato difficile, ricavi bassi

    Sul mercato bancario, nella seconda metà dell’anno, si è delineata una ripresa notevole. Come abbiamo scritto sul numero precedente del giornale, la banca Uralsib sarà venduta alla Nikoil, il che comporterà un consolidamento della posizione della Nikoil nella graduatoria delle banche. Già nell’estate scorsa ha avuto luogo una transazione clamorosa tra la Rosbank e la banca OVK di Aleksandr Smolenski, in seguito alla quale la Rosbank ha acquistato 372 filiali, per sviluppare la propria rete al dettaglio. Le ultime notizie dal mercato bancario dimostrano l’aumento dell’ attività da parte degli operatori esteri: la banca italiana Intesa ha aperto a Mosca una filiale, la banca Sociète Generale Vostok ha dichiarato la decisione di sviluppare il business al dettaglio in Russia, mentre la CSFB sta svolgendo a Mosca un business, relativo ai progetti corporativi. Va rilevato pure che negli ultimi tempi anche il business degl investimenti in Russia sta diventando attraente: lo dimostra, in particolare, la recente dichiarazione della Deutsche bank sull’acquisizione del 40% della società OFG per 70 milioni di dollari USA.
    La fusione delle banche russe e l’arrivo degli stranieri sul mercato russo va interpretato come segnale di un notevole irrigidimento del clima nel settore bancario. Ciò è dimostrato anche dagli indici finanziari delle banche russe. Così, la Sberbank, la più grossa banca russa, continua a “stupire” il mercato con i proprii risultati scarsi. Dopo 9 mesi dell’anno corrente, l’utile netto della Sberbank si è ridotto del 16%, rispetto al periodo corrispondente dell’anno scorso. Sebbene il presidente della Sberbank si sia affrettato a dichiarare che alla fine dell’anno l’utile avrebbe superato i risultati dell’anno scorso, gli analisti hanno ormai un atteggiamento di diffidenza nei confronti di tutte le cifre pubblicate dalla Sberbank.
    L’esempio della Sberbank è indicativo, perché essendo la più grande come entità degli attivi, questa banca è impegnata praticamente in tutti i segmenti del mercato bancario. Così, per quanto riguarda il mercato dei crediti, la Sberbank, come del resto le altre banche, ha avuto dei danni in seguito alla riduzione della domanda da parte delle società più grosse, che si sono messe a contrarre dei prestiti all’estero. Nel terzo semestre del 2003 la reddititività delle operazioni sui crediti è ammontata al 13,4%, mentre un anno fa aveva costituito il 17,6%. Anche se il costo dei finanziamenti non è cambiato, la riduzione delle possibilità di finanziamento ha comportato un rallentamento della crescita degli utili. Come dimostra la tabella 1, la Sberbank ha cercato di tenere i tassi più alti possibile già nel primo trimestre del 2003, ma nel secondo trimestre ha dovuto tagliare i tassi, adeguandosi al mercato, riducendoli, al terzo trimestre, addirittura fino al 13%.
    Va rilevato che i dirigenti della banca cercano di fermare il peggioramento degli indici finanziari. Dopo 9 mesi del 2003, la Sberbank ha potuto aumentare il ricavo dal portafoglio crediti del 13%, riducendo un po’ i tassi di crescita delle spese per il personale (dal 37% nel primo semestre al 35% dopo 9 mesi). Ciononostante, sullo sfondo della politica delle banche private russe ed estere impegnate in Russia, tale aumento delle spese appare incredibilmente alto. Le grandi banche private, ad esempio, aumentano le spese per il personale del 5% all’anno, rendendosi conto della necessità di ridurre ulteriormente i tassi di crescita di quest’indicatore. La riduzione delle spese, insomma, è l’unica risposta ragionevole alla congettura dura di oggi.
    Come ha ribadito un rappresentante della Sberbank, un altro motivo della bassa crescita degli utili è il calo dei prezzi degli strumenti a reddito fisso, verificatosi nel 3 trimestre del 2003. Va ricordato che negli anni precedenti gli strumenti con redditività fissa davano il 20%-24% all’anno, il che costituiva il 40%-60% di tutti i redditi della Banca. Ma nel 2003 è poco probabile che questi strumenti presentino una redditività più alta del 10%-14%. Proprio per questo motivo, la maggior parte delle banche private si è riadattata ai segmenti più redditizi, in particolare, al mercato delle obbligazioni corporative, nonché al mercato azionario. La Sberbank probabilmente le seguirà, ma l’entità dei suoi attivi limità la sua mobilità e lo costringe ad essere presente su tutti i mercati, anche su quelli a bassa redditività, dovendo pensare alla liquidità.

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