|
Numero 3(48)
Nuova diocesi, dure reazioni - della chiesa ortodossa
L’11 febbraio, papa Giovanni Paolo II ha deciso di istituire in Russia una cosiddetta “provincia ecclesiale” della Chiesa cattolica romana, con quattro diocesi, a Mosca, a Novosibirsk, a Saratov e ad Irkutsk, capeggiata dal metropolita Tadeus Kondrusevic.
“La Santa Sede ritiene che sia giunta l’ora di elevare le amministrazioni apostoliche esistenti in Russia alla dignità di diocesi”, ha detto il nuovo metropolita cattolico. Il rappresentante del Vaticano ha affermato che la Chiesa cattolica “spera, per mezzo di tale riorganizzazione, di migliorare il dialogo e la collaborazione con la Chiesa ortodossa russa, alla quale ha sempre dato ogni sostegno”. Come esempio del sostegno, Tadeus Kondrusevic ha menzionato l’organizzazione cattolica Kirche in Not, che negli ultimi dieci anni ha donato alla Chiesa ortodossa russa, per i suoi bisogni, più di 17 milioni di dollari.
In seguito a questa scelta, è scoppiato un clamoroso scandalo, commentato il fatto dai rappresentanti della Chiesa ortodossa russa: essi hanno sostenuto che la Chiesa ortodossa russa ha un atteggiamento nettamente negativo all’elevamento dello status delle strutture amministrative del Vaticano in Russia, le quali fino ad oggi si chiamavano amministrazioni apostoliche, ed erano più basse di rango rispetto alle diocesi. Si tratterebbe, in sostanza, dell’istituzione, da parte del Vaticano, di una grossa struttura ecclesiale, esistente, insieme alla Chiesa ortodossa russa, sul territorio canonico dell’ultima.
Secondo il Patriarcato di Mosca, “l’istituzione della struttura plenipotenziaria della Chiesa Cattolica in Russia non corrisponde ai reali bisogni pastorali del Vaticano ed è mirata ad un ulteriore lavoro missionario con la popolazione del nostro Paese, che non è mai stata cattolica”. La Chiesa cattolica, a sua volta, respinge le accuse degli obiettivi missionari. Kondrusevic ha fatto notare che l’amministrazione apostolica è una struttura provvisoria che successivamente viene trasformata in diocesi rispondente a tutti i requisiti, ma questa modifica “concretamente non cambia nulla”.
|
