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Numero 10(90)
Approvata la Costituzione europea


    Alla data del 29 ottobre 2004 sarà assegnato un posto speciale nella storia della “vecchia Europa”. I capi degli Stati membri dell’Unione Europea hanno firmato a Roma il trattato della Costituzione dell’UE. La Cerimonia si è svolta presso il Campidoglio di Roma, nella sala degli Orazi e Curiazi, la stessa in cui 47 anni fa erano state gettate le fondamenta dell’integrazione europea, firmando i così detti “Trattati di Roma” che avevano dato inizio alla Comunità economica europea. La Costituzione diventerà operativa dal 2007. Comprende 448 capitoli e oltre 60000 parole. E’ la costituzione più grande del mondo.

La storia della Costituzione europea
    La Costituzione è basata su due documenti dell’UE: il primo, i Trattati di Roma, firmati il 25 marzo 1957, determinano l’istituzione della Comunità economica europea, il secondo, il Trattato di Maastricht, firmato il 7 gennaio 1992, è la base giuridica dell’istituzione dell’Unione Europea. La decisione di dare vita alla Costituzione dell’Unione Europea fu presa al vertice dell’UE, svoltosi a Nizza nel 2000, mentre il lavoro concreto di preparazione iniziò dal momento in cui il Consiglio Europeo fondò, nel dicembre del 2001, la Convenzione europea, sotto la presidenza di V. Giscard d’Estaing. La Convenzione si mise a lavorare nel gennaio 2002. Dopo diciotto mesi la versione preliminare della Costituzione fu pubblicata e discussa da due riunioni del Consiglio Europeo, in settembre e in dicembre del 2003. Inizialmente la bozza era stata respinta per le obiezioni da parte della Polonia e della Spagna. Questi due Paesi non accettavano il voto come in essa previsto, che doveva seguire il criterio della “maggioranza qualificata”. Al vertice dell’Unione Europea, nel giugno di quest’anno, il testo definitivo della Costituzione è stato approvato da tutti i Paesi. Dopo essere stata firmata dai capi degli Stati membri dell’UE, la Costituzione va ratificata dai Parlamenti di tutti i 25 Paesi che fanno parte dell’Unione Europea: ciò deve avvenire entro due anni. L’entrata in vigore della Costituzione dell’UE è programmata per il 2007.

Le norme della Costituzione
    La Costituzione dell’UE è un documento prolisso, di 265 pagine, che consta di 448 articoli, divisi in quattro sezioni: gli istituti dell’UE, le competenze degli istituti dell’UE e la loro realizzazione, la politica dell’UE in diversi settori, le modalità di revisione della Costituzione. Il preambolo della Costituzione rileva che essa “si ispira al retaggio culturale, religioso ed umanistico dell’Europa, che diede sviluppo ai valori universali dei diritti inviolabili ed inalienabili di persona, di libertà, di democrazia, di parità e dello Stato di diritto”. Il documento include la Carta europea dei principali diritti e delle libertà dei cittadini. La Costituzione cambia la struttura e le funzioni degli istituti dell’Unione Europea. Presso il Consiglio dell’UE apparirà la carica del Presidente. Ora il posto del capo del Consiglio viene passato da un Paese all’altro, ogni sei mesi, seguendo il criterio della rotazione. Il Presidente invece sarà designato dal Consiglio per due anni e mezzo, ma i suoi poteri saranno molto limitati rispetto a quelli che hanno, ad esempio, i Presidenti della Russia e degli USA.
    L’Unione Europea avrà anche un proprio ministro degli esteri che rappresenterà l’univoca politica estera europea. Ma i Paesi membri dell’UE potranno, come prima, sviluppare la propria posizione per qualsiasi questione, mentre il capo del Ministero degli esteri potrà parlare a nome dell’UE solo se sarà ottenuto un consenso, per esempio in merito alla situazione in Medio Oriente. Se invece si tratta di un problema simile a quello dell’Iraq, ove sono evidenti le divergenze tra i Paesi dell’Unione Europea, il Ministro non potrà parlare a nome dell’UE.
    La Costituzione estende le competenze del Parlamento Europeo, il quale non solo approverà il bilancio, ma si impegnerà nei problemi della condizione delle libertà civili, dei controlli di frontiera e dell’immigrazione, della cooperazione tra le strutture giudiziali e di polizia di tutti i Paesi dell’UE. Oggi le deliberazioni del Consiglio Europeo sono raggiunte con l’assenso di tutti i Paesi, il che manda per le lunghe la loro approvazione. La Costituzione invece introduce il sistema “della doppia maggioranza”: perché una legge sia approvata devono dire “si” il 55% dei Paesi, nei quali abita non meno del 65% della popolazione dell’UE. I singoli Stati, secondo la Costituzione, non avranno il diritto di veto. Se poi qualche Paese sarà scontento di un verdetto o di una delibera dell’Unione Europea, potrà fermare l’operatività di tali mozioni, a patto che sia sostenuto da almeno altri tre Stati. Il numero dei deputati del Parlamento Europeo d’ora in poi, non potrà superare le 750 persone. E’ limitato anche il numero dei membri della Commissione Europea: mentre oggi ciascun Stato membro deve avere nel “Governo” dell’UE un suo rappresentante, fra poco saranno solo 18.
    Le leggi dell’UE saranno approvate secondo la procedura seguente: la Commissione Europea prepara un progetto di legge e lo presenta al Parlamento Europeo. Approvato da una maggioranza normale di voti all’interno del Parlamento Europeo, il progetto di legge sarà inviato al Consiglio Europeo, il quale lo dovrà approvare a maggioranza qualificata.
    Quanto alla revisione della Costituzione, essa potrà essere operata solo in seguito ad una decisione unanime di tutti gli Stati membri. La stessa unanimità serve nell’approvazione delle delibere, relative alla difesa dell’Unione.

Prospettive
    Dei venticinque Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, in dieci la sorte della Costituzione sarà determinata da un referendum (Irlanda, Regno Unito, Danimarca, Polonia, Rep. Ceca, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo). In Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Ungheria, Austria, Slovenia, Italia, Grecia per la ratifica non ci vorranno i referendum. Ci penseranno coloro che sono stati eletti dal popolo, cioè i deputati dei Parlamenti nazionali. Più complicata è la questione della Germania. Secondo la Costituazione nazionale, i referendum sono vietati, in quanto retaggio del passato nazista. Ma il Bundestag può rivedere tale norma, permettendo lo svolgimento dei referendum. Se il referendum avrà luogo, sarà nell’ autunno del 2005.
    La Costituzione dell’UE, in teoria, deve entrare in vigore il 1 gennaio 2007, dopo essere stata ratificata dai parlamenti di tutti i Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Ma la ratifica può essere ostacolata nei Paesi come l’Irlanda (nel 2001, gli irlandesi avevano già rallentato l’estensione dell’Unione Europea verso Est, opponendo il loro “no” al referendum; un nuovo referendum si era svolto un anno dopo; i sostenitori dell’estensione allora avevano vinto con un vantaggio minuscolo; gli irlandesi venivano allora persuasi da tutta l’Unione Europea, mentre i capi dell’Ungheria, della Polonia, della Slovacchia e della Rep. Ceca avevano chiesto alla popolazione del Paese di approvare l’estensione, in un appello congiunto) o la Danimarca (nel 1992, la popolazione del Paesi aveva respinto il Trattato di Maastricht). Nella stessa Danimarca e in Svezia il popolo ha votato contro l’introduzione dell’euro nei loro territori. La prima a svolgere il referendum sarà la Spagna. E’ programmato per il 20 febbraio dell’anno prossimo.
    Cosa succederà se la popolazione o il Parlamento di qualche Paese respingerà la Costituzione? L’Unione Europea si riunirà per discutere della situazione. Nessuno può costringere un popolo ad accettare la Costituzione. Il Paese deve prendere la decisione da solo. E il processo della ratifica può durare a lungo, senza che l’Unione Europea si scinda. Essa funzionerà come funziona adesso.

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