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Numero 5(96)
L'incontro tra Putin e Berlusconi ha confermato l'efficacia della cooperazione bilaterale

    Il primo ministro italiano Silvio Berlusconi, fra tutti i leader europei è probabilmente quello col quale il Presidente russo ha instaurato il rapporto più umano. A fine agosto è stato in visita di tre giorni alla residenza estiva di Vladimir Putin "Bocarov rucej". All'inizio si erano pianificati tre giorni di visita familiare privata. Tuttavia si erano accumulate troppe questioni importanti da discutere, e all'ultimo momento la visita da informale è stata riqualificata come incontro di lavoro. Peraltro, era necessario avere la possibilità di discutere temi che preoccupano entrambe le parti senza le fanfare e le bandiere nazionali caratteristiche delle visite di Stato ufficiali; dall'imminente summit del sessantenario dell'ONU al summit RussiaUE, senza contare tutta una serie di iniziative economiche.
    Nell'incontro con i giornalisti alle soglie dei negoziati l'assistente del Presidente russo Sergej Prihod'ko ha osservato che tra la Russia e l'Italia si sta sviluppando un intenso dialogo politico: "L'invito di Silvio Berlusconi a Soci è nato dall'intento di imprimere ulteriore dinamismo ai nostri rapporti", e ha sottolineato "la necessità di dare impulso ai progetti economici".
    Vladimir Putin e Silvio Berlusconi si incontrano già per la nona volta. Per lo meno uffi cialmente. Si dice che il Premier russo sia stato ospite presso la villa del leader italiano in Sicilia. Sembra quindi che l'amicizia dimostrata sia autentica. All'inizio di ottobre a Londra si terrà il summit Russia-UE, in sede del quale verrà nuovamente affrontata la questione della creazione dei quattro spazi virtuali comuni tra Mosca e Bruxelles. All'inizio di luglio, durante l'incontro a Kaliningrad Vladimir Putin aveva già valutato insieme al cancelliere tedesco Gerard Schroeder e al Presidente francese Jacques Chirac i passi compiuti in questa direzione. Adesso è necessario consultarsi con il Cavaliere.
    La volta scorsa Putin e il premier italiano si sono incontrati a Mosca durante le celebrazioni del Sessantenario della vittoria sul nazismo. Il prossimo incontro uffi ciale è previsto per settembre, quando a New York si terranno le celebrazioni di un altro Sessantenario, quello della fondazione dell'ONU. Accanto alla riforma dell'ONU, questione sulla quale Berlusconi appoggia Vladimir Putin, a Soci i leader hanno discusso sulla situazione in Irak, dove ancora staziona il contingente italiano. Stando alle parole dell'assistente del Presidente, i leader avrebbero toccato anche una serie di problemi internazionali, in particolare appunto la riforma dell'ONU, la lotta al terrorismo, e nella fattispecie relativamente all'Irak, la situazione nei Balcani, le questioni relative al G8, la presidenza del quale passerà nel 2006 alla Russia.
    Tuttavia, senza dedicarci agli aspetti politici del confronto tra i due capi di Stato prenderemo in considerazione i risultati economici dell'incontro; sul tappeto soprattutto la questione relativa all'intensifi cazione della cooperazione economica tra Russia e Italia. In primo luogo, le parti hanno discusso su una partnership in ambito aerospaziale, concretamente tra la compagnia italiana Alenia e quella russa "Sukhoj" nell'ambito dell'aviazione civile, come anche della codifi cazione del sistema di telecomunicazioni "Tetra" - prodotto della cooperazione con gli americani.
    In secondo luogo, sembra non essere rimasta lettera morta la proposta precedentemente avanzata da Silvio Berlusconi di far arrivare in breve tempo l'Italia al secondo posto nella classifi ca dei più grandi partner economicocommerciali della Russia.
    Quanto l'idea sia concretizzabile si vedrà col tempo, ma i leader politici russi sostengono che ci siano segnali siano abbastanza buoni. Come si sono espresse entrambe le parti, ora l'importante è puntare a una cooperazione russo-italiana non estensiva, bensì intensiva. Per questo, i leader dei due paesi hanno dinnanzi il compito di "dare impulso ai progetti economici" e lavorare su "seri rapporti di diversifi - cazione".
    Terzo punto, si è discusso in merito allo stato e alle prospettive della cooperazione russo-italiana alla fine del 2004, risultata allora reciprocamente vantaggiosa. Da notare che attualmente il volume complessivo del capitale italiano in Russia ha raggiunto il miliardo di dollari, e la quota di investimenti diretti 350 milioni. L'anno scorso lo scambio di merci tra i due Paesi è cresciuto all'incirca del 30%, fino a 17 miliardi di dollari. Tra gennaio e giugno del 2005 lo scambio di merci russo-italiano è cresciuto ancora del 55,2% in confronto allo stesso periodo del 2004, e ha raggiunto i 10,6 miliardi di dollari; al momento presente è arrivato ad una fase nella quale è poco probabile che una continuazione estensiva del suo sviluppo possa dare sostanziali risultati. A cambiamenti qualitativi nei rapporti economico-commerciali russo-italiani porterà il passaggio a una cooperazione intensiva nell'ambito degli investimenti e nella collaborazione produttiva. Alla Russia interessa in particolar modo lo sviluppo dell'alta tecnologia. "Sullo sfondo degli elevate ritmi di crescita della partnership commerciale uno degli obiettivi fondamentali rimane la diversificazione delle interrelazioni economico-commerciali attraverso lo sviluppo accelerato della cooperazione industriale, la collaborazione nell'ambito bancario e degli investimenti, la realizzazione di progetti congiunti nella sfera dell'energia, dei trasporti e la cooperazione tecnologico-militare", - ha sottolineato l'esponente del Cremlino. Quarto punto, sono state valutate le prospettive di collaborazione nei settori hi-tech della sfera spaziale. Un ingente supporto all'opera di diversificazione dei legami bilaterali viene rappresentato dall'esperienza italiana nella creazione di distretti industriali, esperienza che Silvio Berlusconi ha llustrato durante le trattative con Vladimir Putin a Soci nel 2002 nell'intento di condividerla. Questa iniziativa presuppone l'allargamento della cooperazione nella sfera della piccolo e media imprenditoria, in concomitanza ad una cooperazione interregionale e, in ultima analisi, è finalizzata all'ampliamento del volume degli investimenti italiani nell'economia russa.
    Un simile tipo di collaborazione si sta già realizzando in una serie di regioni russe, e adesso, dopo il varo della legge sui distretti economici particolari della Federazione Russa, può giovare di un ulteriore impulso. Nella lista dei primi risultati concreti inerenti la creazione dei distretti industriali si può annoverare il "progetto pilota" di Lipetzk. Il progetto è stato avviato dall'azienda produttrice di frigoriferi "Stinol", facente parte della compagnia italiana "Merloni", e viene portato avanti con l'assistenza della regione amministrativa di Lipetzk e della regione italiana delle Marche. Come ritengono alcuni esperti, verso il 2006 Lipetzk potrebbe diventare uno dei centri europei più importanti nella produzione di elettrodomestici. A parte ciò, ora viene condotta un'intensa attività fi nalizzata alla creazione insieme agli italiani di un distretto industriale di produzione di macchinari agricoli a Perm'. Gli specialisti russi e italiani stanno vagliando la possibilità di creare distretti di questo tipo in Mordovia (produzione di vagoni ferroviari), nella regione di Voronez (lavorazione della carne), nella regione di Mosca (lavorazione dei prodotti agricoli, produzione di piastrelle di ceramica, lavorazione del legno), nella regione di Leningrado - S.Pietroburgo, ndr. - (produzione di elettrodomestici), nella regione di Sverdlovsk (metallurgia e fabbricazione di strumenti di precisione), in Tatarstan (produzione e lavorazione di materiali polimerici), a Cuvasii (lavorazione del latte e dei prodotti ortofrutticoli, produzione di apparecchiature elettroniche e di materiali da costruzione), e in altre regioni russe ancora.
    Orientamento tradizionale di sviluppo della cooperazione russo-italiana è l'ampliamento dei legami tra i due Paesi nella sfera energetica. Dei 70 miliardi di metri cubi di gas consumati dall'Italia, un terzo proviene dalla fornitura della "Gasprom". Il partner commerciale principale della "Gasprom" in Italia è la compagnia ENI, che al momento è proprietaria del 75% del mercato nazionale del gas. A causa della liberalizzazione del mercato nazionale del gas la "Gasprom" al momento mostra interesse alla collaborazione con altre grandi compagnie italiane di fornitura di gas e cerca di ottenere una quota non ingente, ma potenzialmente sviluppabile di quel mercato spot all'interno del quale già nel 2004 sono state registrate le prime vendite.
    Come osserva Sergej Prihod'ko, nell'ambito delle attuali trattative all'interlocutore russo interessava sapere come Berlusconi veda le future relazioni economiche tra Russia e UE, come valuti le prospettive di costruzione dell'Europa e come tutto ciò possa rifl ettersi sulla natura e sull'intensità dei rapporti tra la Russia e l'UE in generale.
    Come epilogo a quanto sopra riportato, si può aggiungere quanto sergue: secondo i dati dell'uffi cio stampa del capo di Governo russo, il primo di settembre, per iniziativa italiana, ha avuto luogo una conversazione telefonica tra il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, nel corso della quale Berlusconi ha espresso riconoscenza a Putin per l'accoglienza riservatagli e da entrambe le parti sono state valutate questioni inerenti al perfezionamento degli accordi raggiunti nel corso delle trattative di Soci, oltre che attuali problemi internazionali. A questo proposito, le relazioni esemplari con l'Italia dimostrano come la Russia sia pienamente in grado di sviluppare una cooperazione economica variegata ed effi cace anche con altri paesi europei.

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