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Numero 5(50)
La fille mal gardée
Uno dei balletti più in voga del ‘900 sulla scena del Bolshoj

    “La fille mal gardée”, balletto di Louis Hérold creato dal celebre coreografo inglese sir Frederick Ashton, ha il destino felice.
    La feerica prima si è tenuta al Covent Garden nel 1962 e da allora in qua, per quattro decenni, il balletto va con enorme successo sulle scene dei migliori teatri del mondo. Adesso onora la locandina del Bolshoj che ha noleggiato “La fille mal gardée” per tre anni.
    Per la messa in scena del balletto sono giunti a Mosca Alexander Grand, coreografo-sceneggiatore, ex primo del Royal Ballet e parte in causa della “Fille mal gardée”, ed Emilio Martines, il coreografo-addestratore brasiliano, specialista nella scrittura dei movimenti di danza. Sono stati loro a provare in Russia, con gli artisti della scena numero uno, un balletto comico di stile inglese in cui la lingua classica è vigorosamente “condita” con insolite sfumature e mezzetinte. Con meticolosità e pedanteria all’inglese gli inscenatori hanno aiutato gli artisti moscoviti ad assimilare le tradizioni del ballo inglese. La cosa è andata molto bene.
    Il genere comico è raro nel balletto. Negli ultimi decenni Mosca ha visto solo due commedie di balletto classico: “La bisbetica domata” di Cranko nel Bolshoj e un allegro balletto di Petipa “La sosta della cavalleria” nel teatro “Il balletto del Cremlino”.
    Il balletto comico “La fille mal gardée” è una storia dimessa, commovente e molto sincera. La scena pastorale è ubicata in un villaggio francese. L’affascinante paesana Lisa sogna di sposare il vicino del villaggio Colin mentre sua madre, la vedova Simona, la vuole maritare con un ricco baggiano. Una variante della story corrente, vecchia come il mondo.
    Alle curiose avventure amorose dei protagonisti principali partecipano i paesani dai visi coloriti e in abiti da gala. Le scene son costituite principalmente da covoni di fieno falciato e falci luccicanti, fazzoletti, nastri e zangole. Ballano giocosamente il gallo borioso e le galline amene, sulla scena esce un pony vivo e il posto di parata nell’interno della casa del capoccia è occupato dal ritratto della vacca ben amata. L’effetto comico non consiste solo in questi dettagli “rustici” rappresentati su un palcoscenico abituato piuttosto alle bacchette magiche delle fate, alle penne dei cigni e ai voli dei maghi. Gli elementi parodici dei brani classici consunti sono introdotti nel linguaggio della danza.
    Le danze stesse sono svariate e vigorose. Ashton le ha “ornate” con mosse belle ed insolite. E’ immancabilmente applaudita la scena della giostra ai nastri. Al centro sta una ballerina in un bello e fiero arabesco tenendo alto sopra la testa nastri di seta mentre le loro estremità sono nelle mani delle ballerine precipitose che corrono intorno.
    I solisti fronteggiano benissimo la coreografia ingegnosa. La prima era preparata dalla giovane star del Bolshoj Svetlana Lunkina e dal celebre primo Serghej Filin. Dopo la sfolgorante prova generale Svetlana Lunkina diceva al corrispondente del giornale: “Nel corso delle prove io ho visto che a Alexander Grand era estremamente importante osservare ogni minutezza. Lui ha più volte corretto la positura della testa chinata un centimetro più basso, delle mani alzate un poco più alto della posizione prescritta. A dire il vero, non siamo soliti ballare certe piccole mosse che con Ashton non si fanno a partire dalla punta, come siamo abituati, ma dal calcagno. Lo stile di questo spettacolo si impernia sulla combinazione di mosse ritenute e apertura emozionale. Questo è estremamente interessante ma insolito e complicato”.
    La prima non è passata senza un contrattempo. A qualche ora dall’alzata di sipario Serghej Filin si è fatto male al piede. E nella prima massa si sono spinti Nina Kaptsova e Andrej Bolotin per il quale Colin è diventato la prima grande parte. Loro evidentemente non hanno fatto in tempo a perdersi e a spaventarsi e hanno ballato benissimo: con agevolezza, eleganza e certezza. L’esordio dello spettacolo è l’opera di Ghennadij Yanin. Lui interpreta un personaggio burlesco e comico, il commovente baggiano del posto — quel malcapitato aspirante alla mano di Lisa. Quanto brio, ingegnosità e leggerezza nell’esecuzione delle mosse complicatissime che in molti casi rasentano trucchi! Per tradizione la parte di mamma Simona è interpretata da un maschio. Nel ballo di Alexandr Petukhov la vedova in una maniera indefinibile sta in equilibrio tra il comico e il serio ingenuo. La danza burlesca del tip tap in zoccoli conferisce un significato commovente a questa figura.
    In una conferenza stampa precedente la prima il direttore artistico del balletto Bolshoj Boris Akimov ha detto che il repertorio del Bolshoj è carente di un balletto per bambini. Ma è impossibile definire la brillante “Fille mal gardée” solo balletto per bambini. Ridono a piangere i genitori come pure i loro bimbi.
    Il balletto più popolare del ‘900 prosegue la marcia vittoriosa attraverso il mondo. Per fortuna i dubbi di chi pensava che nella “Fille mal gardée” avrebbero trapelato “naftalina” e noia si sono rivelati infondati...

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