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Numero 5(50)
Il Ministero della finanza nasconde le statistiche

    Ad ogni mese il Ministero della finanza diventa sempre più tacito, quando si tratta della realizzazione delle previsioni di budget.
    A dicembre, nel sito internet del Ministero non era comparso un solito resoconto mensile, che in precedenza vi era messo invece puntualmente. Molti allora hanno ritenuto che in seguito agli svariati pagamenti, ad esempio quelli del programma Falcon, e ai trasferimenti degli stipendi, il governo non voglia ostentare i dettagli della realizzazione delle previsioni di budget. Purtroppo, gli indici di budget non sono apparsi né a marzo né a febbraio, mentre i rappresentanti del governo si sono limitati a commenti laconici relativi alle entrate e alle uscite generali.
    Come abbiamo già rilevato, è abbastanza complicato interpretare le statistiche ufficiali relative alla realizzazione di previsione del budget. Ciò è dovuto al fatto che dal gennaio 2002 nel budget federale è accantonato circa il 40% dell’imposta previdenziale, oppure la metà di contributi pensionistici, pagato dai datori di lavoro per gli impiegati. Secondo la testimonianza dei rappresentanti del Ministero della finanza, questi accantonamenti nei due primi mesi del 2002 costituirebbero circa 63 miliardi di rubli, o 1 miliardo di dollari al mese. Rispetto alle entrate fiscali del budget federale, queste cifre sono abbastanza notevoli: ammontano a circa il 20% di tutte le entrate raccolte dal governo. In questo modo, per avere un’idea sulla dinamica dei pagamenti fiscali propriamente detti, ora bisogna calcolarli in base alla somma complessiva delle entrate budgetarie.
    Le entrate, “purificate” da quelle pensionistiche (tabella 1) dimostrano che il governo si trova in una situazione abbastanza complicata. Mentre i pagamenti fiscali nel 2001 costituivano il 17,4% del PIL, ossia circa 140 miliardi di rubli al mese, nei primi mesi dell’anno corrente il Ministero della finanza ha raccolto 125 miliardi di rubli in gennaio e 115 in febbraio. Se il calo delle entrate, avvenuto a gennaio, poteva essere motivato da fattori stagionali (pochi giorni lavorativi), la riduzione ancora maggiore di entrate a febbraio è un effetto diretto del rallentamento dell’economia.
    E’ interessante rilevare che proprio le azioni del Ministero della finanza confermano la condizione sempre peggiore del budget. Secondo alcune informazioni, l’ordine di sospendere la continua pubblicazione dei resoconti della realizzazione di previsione del budget sarebbe partito direttamente da Aleksei Kudrin, e quasi sicuramente il motivo principale di tale decisione è stata proprio la riduzione delle entrate fiscali. In precedenza, infatti, quando il governo poteva dar rapporto ogni mese dell’aumento delle entrate fiscali, i conti comparivano tempestivamente ed erano assai dettagliati.
    E’ evidente che la riduzione delle entrate fiscali ha già comportato la comparsa di una certa tensione al vertice del potere. Così, ai primi di marzo sono sorte voci secondo le quali il Gazprom dovrebbe al budget circa 30 miliardi di rubli, e la sorte di Aleksei Miller come capo del Gazprom sarebbe messa in forse.
    Oltre alla pressione sui grossi contribuenti, un evidente pressing è subìto anche dall’esecutivo. In particolare, Vladimir Putin ha chiamato Mikhail Kassianov e ha esaminato con lui le misure necessarie per combattere la riduzione delle entrate fiscali. Basti sapere che il Presidente stesso è intervenuto nella soluzione di questo problema, per concludere che la riduzione delle entrate fiscali non è dovuta a fattori temporanei, ma rispecchia l’inizio del trend riduttivo che suscita evidente preoccupazione.

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