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Numero 3(102)
Sondaggio: tra i russi aumentano l’incertezza in merito al futuro e i dubbi circa il trend dello sviluppo del Paese

    Cresce in Russia il pessimismo sociale. Secondo i dati del Centro panrusso per lo studio dell’opinione pubblica (VZIOM), nel primo trimestre del 2006 l’atteggiamento generale dei russi nei confronti della loro vita attuale è stato lievemente negativo.
    In conformità ai risultati degli studi pubblicati recentemente, il numero di ottimisti (i quali ritengono che vivranno meglio) si è ridotto dal 32% al 28%. In contemporanea, è aumentata di 5 punti percentuali la quota parte di coloro che non prevedono un notevole cambiamento della loro vita. La quota parte dei pessimisti che si aspettano un peggioramento della vita è rimasto a livello di circa il 15%. Ogni settimo interrogato (il 14-15%) fra gennaio e marzo si trovava in una situazione di incertezza, provando difficoltà a fare previsioni per il proprio futuro.
    Gli studi del VZIOM sono stati effettuati da gennaio a marzo in 153 centri abitati di 46 regioni, territori e repubbliche della Federazione Russa.
    Nel primo trimestre si è ridotto tra i russi anche l’indice di soddisfazione relativo alla propria vita. Da gennaio a marzo la quota parte delle stime negative (“la vita non mi piace per niente” o “la vita prevalentemente non mi piace”) è aumentata dal 29% al 33%, mentre gli echi positivi (“la vita mi piace” o “prevalentemente mi piace”) oscillavano tra il 23% e il 27%. Le stime medie (“in parte va bene, in parte no”) rimanevano fra le risposte più frequenti, variando dal 40% al 44%.
    Secondo i dati dei sociologi, la quota parte delle stime positive dei russi relative alla situazione economica nel Paese si sarebbe ridotta dal 13%-14% nei primi due mesi dell’anno all’11% in marzo, mentre la quota delle stime negative sarebbe aumentata da gennaio a marzo dal 29% al 36%. Un balzo del 5% è avvenuto in febbraio, quando si è ridotto anche il numero delle stime medie, dal 53% al 47%. In marzo, il 50% dei russi stimava “media” la situazione economica della Russia.
    Anche le stime inerenti la situazione politica nel Paese nel primo trimestre hanno subìto un peggioramento: quelle negative sono cresciute dal 22% al 27%, quelle positive si sono ridotte dal 15%-16% nei primi due mesi dell’anno al 12% di marzo, mentre quelle medie variavano tra il 52% e il 53%.
    La quota parte dei russi che erano d’accordo sul fatto che “le cose nel paese seguano un trend giusto” si è ridotta, da gennaio a marzo, dal 25% al 22%, mentre la quota parte di coloro per i quali il vettore dello sviluppo del Paese non è giusto è aumentatata dal 25% al 29%, comunica l’agenzia Interfax.
    Secondo il punto di vista più diffuso del primo trimestre, il Paese si muove in parte nella direzione giusta, in parte no (il 44%), dimostrano i risultati degli studi del VZIOM.

I russi non fanno affidamento sui progetti nazionali
    Secondo i dati del centro analitico di Yurij Levada, i russi non credono realizzabili i cosiddetti progetti nazionali (“Sanità moderna”, “Alloggi a prezzi accessibili”, “Istruzione di qualità” ed “Agricoltura efficiente”).
    I risultati del sondaggio dimostrano che secondo un terzo dei russi (il 31%), i soldi stanziati per i progetti nazionali saranno semplicemente intascati da qualcuno, mentre gli altri, il 43%, ritengono che saranno spesi in modo inefficiente. A credere nell’uso finalizzato ed efficace dei fondi stanziati per i progetti nazionali sono solo il 13% degli interrogati.
    Inoltre, circa un terzo dei russi (il 30%) dei progetti nazionali avviati nell’autunno dell’anno scorso nel campo dell’istruzione pubblica, della pubblica sanità, delle garanzie relative alle abitazioni per i cittadini e dell’agricoltura non aveva neanche sentito parlare. Il sondaggio rappresentativo ha preso a campione 1600 russi dai 18 anni in su in 128 centri abitati di 46 regioni del Paese.

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