Numero 4(103)
Possibili sanzioni da parte di Bruxelles per le compagnie telefoniche italiane
Gli utenti italiani della comunicazione telefonica mobile non sono disposti a tollerare oltre. Sulla Penisola appenninica, di 10 euro che si pagano per una scheda, solo 8 si spendono direttamente per la comunicazione mobile, mentre gli altri 2 sono così detti “costi di ricarica” stabiliti dalle compagnie di telefonia mobile.
Andrea d’Ambra, uno studente di scienze politiche, ha deciso di porre fine a tutto ciò, e in un mese e mezzo ha raccolto 300 mila firme sotto la rispettiva petizione. Vista l’assenza di reazioni da parte delle società di telefonia, ha pensato di cercare supporto a Bruxelles: “Il bello è che la Commissione Europea mi ha risposto. I suoi rappresentanti hanno detto che ignoravano completamente quanto succedeva in Italia. Hanno già contattato le autorità italiane, a cui hanno chiesto spiegazioni”.
Non è la prima volta che le compagnie telefoniche richiamano l’attenzione della Commissione Europea. In luglio, Bruxelles ha intenzione di presentare provvedimenti atti a spingere le compagnie telefoniche a ridurre il costo del roaming. La Commissione Europea lo ritiene esagerato (opinone condivisa anche dagli esperti).
Temendo sanzioni, alcune compagnie europee, come la “Vodafone”, la “Deutsche Telecom” e la “Telefonica” hanno già dichiarato la loro disponibilità ad accettare le richieste di Bruxelles.
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