Numero 4(103)
LUMINOSISSIMA RUSSIA
In mostra al MUAR di Mosca oltre 40 installazioni di luce e arte firmate Targetti
In poche parti del mondo i contrasti sono evidenti come a Mosca. Contrasti prima di tutto sociali, tra la sfacciata ricchezza dei nuovi milionari e la povertà dei più. Contrasti architettonici, tra i moderni monoliti e gli antichi monasteri l’uno accanto all’altro. Contrasti climatici, tra il rigido inverno russo e le lunghe giornate estive, dove la temperatura mite e la luce – la luce, soprattutto – invitano le persone a trattenersi fuori fino a tardi.
In questa contraddittoria città d’Europa “piena di torri e di luci”, “nel fulgore delle sue mura bianche e illuminate”, per citare le parole di uno dei suoi figli più celebri, Aleksandr Puskin, proprio la luce rappresenta un elemento di straordinaria unità culturale e di continuità tra passato e contemporaneità. Una contemporaneità che la presenza della Targetti Light Art Collection al Museo Nazionale di Architettura Schusev, internazionalmente noto come MUAR, interpreterà dal 1° giugno al 25 luglio 2006 declinata nelle varie espressioni dell’arte.
Non è una mostra qualsiasi. Non lo è per il prestigio della sede che ospiterà le quaranta opere della collezione e non lo è per l’unicità della collezione stessa e per il nome dell’azienda che la presenta.
Targhetti ha firmato infatti in Russia alcuni dei progetti illuminotecnici piu’ importanti: il ponte della Cattedrale di Cristo Salvatore sulla Moscova, la mostra dei progetti di Norman Foster attualmente in corso al Museo Puskin e la splendida Cattedrale di Kazan a San Pietroburgo, autentico capolavoro del Neoclassico russo, costruita nella prima metà dell’800 per celebrare la vittoria sui francesi. Inoltre gli enormi centri commerciali di lusso Samara, ZUM e Real, il business center KRYLASKI Hills della GMI Development di Abramovic. Targetti, azienda fiorentina nata da un piccolo negozio di articoli elettrici nel quartiere di Santa Croce nel 1928 e successivamente cresciuta fino a diventare una delle principali protagoniste del mercato internazionale dell’illuminazione architettonica di interni ed esterni, ha rafforzato la sua presenza in Russia soprattutto a partire dalla fine degli anni ‘90 in concomitanza con il boom economico che sta profondamente trasformando il Paese.
Sul MUAR basti dire che si tratta del primo museo al mondo di architettura, fondato su iniziativa degli architetti sovietici nel 1934. Vi è rappresentato il meglio dell’architettura russa dell’ultimo secolo, attraverso disegni, progetti e modelli in scala. Attualmente, il MUAR si propone non solo come luogo fisico di raccolta, ma come centro per la promozione e la diffusione delle arti e delle tecniche che fanno parte del mondo della progettazione dello spazio e della città in una chiave dichiaratamente interdisciplinare. Ne sono testimonianza le tante mostre di architettura e fotografia (tra le più recenti quelle su Isozaki, su Boltanski e sulle Avanguardie russe), le conferenze, i concorsi internazionali e le campagne per il restauro di monumenti a rischio di degrado che caratterizzano la più recente attività del museo, sotto la direzione illuminata di David Sarkysian.
Quanto alla collezione d’arte Targetti, gode anch’essa di un primato di cui per paradosso vi è più consapevolezza all’estero che in Italia. Quella che viene ormai considerata, a un decennio scarso dalla sua istituzione, una delle collezioni di light art più famose del mondo ha proprio in Italia la sua sede permanente, più esattamente a Firenze, nella quattrocentesca Villa La Sfacciata già proprietà della famiglia Vespucci. È una raccolta straordinaria di quadri e sculture di luce artificiale nata dall’idea che questa materia prima così affascinante non possa limitarsi ai soli aspetti tecnici e funzionali e dalla consapevolezza (ottimamente codificata da Lucio Fontana nel suo primo Manifesto Spaziale del 1947: “Ci rifiutiamo di pensare che l’arte e la scienza siano sfere distinte”) che fra creazione artistica e innovazione industriale esista un’intima correlazione.
L’invito rivolto agli artisti da Paolo Targetti a creare opere d’arte utilizzando la luce secondo il proprio sentire si colloca esattamente in questo solco e ha prodotto dei risultati che sono andati ben oltre le aspettative del suo ideatore. Il pubblico di Firenze, Milano, Ljublijana, Roma, Buenos Aires, Ferrara, Lione, Varsavia, New York, Londra e Vienna – oltre tre milioni di visitatori, ad oggi – ha già avuto l’occasione di apprezzare il livello delle opere in collezione, tra cui spiccano lavori di artisti quotatissimi come Gilberto Zorio, Olafur Eliasson, James Turrell, Fabrizio Plessi e i Poirier e dei fiorentinissimi Franco Ionda, Fabrizio Corneli, Donatella Mei e Patrizio Travagli.
Dal primo giugno sarà la volta degli appassionati moscoviti, che al MUAR potranno godere anche di due installazioni realizzate apposta per l’evento da altrettante star dell’architettura e dell’arte contemporanea: l’enfant prodige Andrei Savin, uno dei più affermati architetti della nuova Russia, e Alexander Brodski, unanimemente considerato un vero e proprio maestro del pensiero teorico architettonico, prossimo protagonista del padiglione russo alla Biennale di Venezia di settembre e autore, oltre che di una delle opere in mostra, anche del suggestivo allestimento scenico dell’esposizione. Altro tocco toscano sará quello della direzione artistica della mostra, a cura di Amnon Barzel, giá direttore artistico della Targetti Light Art Collection e del Museo Pecci di Prato.
Le premesse per un gran successo della creativitá fiorentina, insomma, ci sono tutte. E siccome gli italiani sono bravissimi a fare i profeti in terra straniera e a raccogliere in un secondo tempo, in patria, una gloria tutta di importazione, l’auspicio è che Mosca decreti per la collezione Targetti un successo davvero senza precedenti. Quel tipo di successo per cui i nostri italiani in Russia, tornando a casa per le vacanze estive, possano raccontare con orgoglio il piccolo prodigio a cui hanno assistito, un prodigio messo in piedi e ciclicamente rinnovato da un’azienda fiorentina che nonostante operi in oltre 90 Paesi del mondo resta fortemente radicata in cittá e ne incarna con passione ed entusiasmo la vocazione alla diffusione della cultura.
La mostra verrà inaugurata il 1 giugno e resterà aperta al pubblico fino al 25 luglio -
MUAR (Museo Nazionale di Architettura Schusev)
119019 Moscow, Vozdvizhenka ul., 5
Metro: “Biblioteka Lenina”, “Arbatskaya”, “Aleksandrovski sad”
Per maggiori informazioni sul museo:
http://www.muar.ru
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