Espresso
Q U I N D I C I N A L E   D I   I N F O R M A Z I O N E
Russian
Home Giornale Archivio Redazione Pubblicità Dove siamo
 
Numero 1(106)
Membri onorari del Rotary club «Mosca Renaissance»: Konstantin Lifšic

    nstantin Lifšic ha 30 anni, è scandalosamente giovane per il suo grado di maestria, per quella notorietà mondiale che accompagna ogni sua performance. Le persone che amano e s’intendono di musica fanno di tutto per non perdersi nessuna delle sue esibizioni, poiché ognuna di esse promette tali rivelazioni e tale profondità alle quali altri musicisti possono solo sognare di arrivare. Nato a Kharkov, classe 1976, già da piccolo per ore e ore suonava a orecchio e improvvisava per gioco. A cinque anni venne ammesso alla Scuola media speciale di musica “Gnesin”, e cominciò a frequentare la classe della famosa insegnante Tatjana Zelikman.
    All’età di tredici anni nstantin Lifšic si esibiva già in concerti solisti in diverse città della Russa. Importante per il musicista si rivelò l’anno 1990, nel quale divenne borsista del programma “Nuovi Nomi” della Fondazione Russa per la Cultura e debuttò a Londra. Seguirono altri concerti per pianoforte in altri Paesi d’Europa e in Giappone.
    Nel 1995, dopo aver terminato gli studi alla “Gnesin” entrò all’Accademia Reale di musica di Londra, e iniziò a frequentare i corsi del grande insegnante H. Milna e in parallelo l’Accademia di musica “Gnesin” come allievo del professor V. Tropp. Come ha scritto nel proprio articolo Mirra Jakovleva: «è ospite d’onore a Mosca il pianista che ha spiccato il volo dalla “Gnesin”, della quale è vanto ed orgoglio». Solo nella stagione 2005/2006 ha tenuto concerti a Boston, San Diego, San Jose, Washington, Chicago, Los Angeles, Seattle, San Francisco e altre città degli Stati Uniti, come anche in Germania, Italia, Francia, Giappone; in tutto solo due o tre concerti in Russia.
    nstantin Lifšic ha suonato praticamente in tutte le capitali musicali d’Europa e Giappone, dove particolarmente spesso si esibisce con programmi solisti, ma anche in orchestra.
    «Mi ricordo come se fosse ieri il suo primo concerto solista nel 1992 presso la sala Rakhmaninov del Conservatorio (di Mosca, ndt.) », scrive M. Jakovlevna. «Il Kostja quindicenne magrolino, dai riccioli neri, chiuso in sé stesso, allievo di uno degli insegnanti più straordinari che abbiamo, T.A. Zelikman, quella sera suonò i più complessi e meno conosciuti brani di Schuman, Listz, Scarlatti, Skrjabin facendo dimenticare all’esigente pubblico di trovarsi di fronte a un ragazzino. Peraltro, già l’anno precedente, l’esibizione solista di Kostja nella sala Oktjabrskij del Dom Sojuzov aveva sbalordito gli ascoltatori per la concezione filosofica e tutt’altro che infantile della vita, per la profonda penetrazione nelle specificità naturali del compositore interpretato e la capacità di comunicare in una propria lingua… Pur rimanendo un grande amante della musica romantica, Lifšic ha cercato di dare una propria interpretazione a difficili e poco conosciute opere del classicismo mondiale. E da allora ha fatto grande strada…».
    I concerti solisti di nstantin Lifšic presso la Sala Grande del Conservatorio di Mosca sono stati una rivelazione per gli amanti della musica; tra i brani dei programmi 48 preludi e fughe di Bach e 24 preludi e fughe di Šostakovi.
    nstantin Lifšic riunisce freschezza infantile e purezza di coscienza al romanticismo di maestri del calibro di Svjatoslav Richter e di Grigorij Sokolov. Proprio nstantin Lifšic può essere considerato un successore di uno stile musicale oggi quasi scomparso, fatto di infinita profondità, di bellezza e nobiltà. Suonare nel corso di una serata 24 preludi e fughe significa in musica un grado di tensione e concentrazione senza paragoni. E non si tratta tanto delle difficoltà tecniche, che si trovano a bizzeffe nelle opere di Bach, virtuoso dell’organo e del pianoforte. Il problema assai più grande è per il musicista la densità intellettuale dei brani, il loro significato profondo, la loro grandezza e il loro pathos.
    Come ha scritto in merito al concerto di nstantin Lifšic Mirra Jakovleva: «In assoluta unità con lo strumento, senza neanche guardare i tasti, attraverso l’opera di Bach egli ha creato la propria e sempre nuova leggenda della vita, condividendo con il pubblico quanto la sua anima abbia di più segreto. In questo dialogo non terreno non c’erano spazi vuoti, o parole dette a metà. Ogni suono, ogni frase avevano il loro significato: vuoi il dilemma interiore dei dubbi e dell’ira, vuoi la chiarezza rasserenata e la pace, vuoi la determinazione ferrea alla lotta contro le crescenti difficoltà dei tempi nuovi. Grazie alla propria sapiente tecnica il pianista è riuscito a restituire una gamma di sfumature, di accenti laddove il più delicato dei piano avrebbe fallito».
    Oggi Lifšic è uno dei musicisti più interessanti della giovane generazione. Collabora costantemente con alcuni dei più brillanti pianisti e insegnanti di musica dei nostri tempi, come A. Brendel, T. Gutman, K. U. Schnabel, C. Rosen, R.Tjurek, Fu Tsong, e altri. Si esibisce nelle più importanti sale del mondo con programmi solisti, e insieme a famosi collettivi orchestrali come la Filarmonica di Mosca e di San Pietroburgo, l’Orchestra Nazionale Russa, la “Giovane Russia”, l’Orchestra Sinfonica di Chicago, la Orchestra dei giovani dell’Unione Europea, i “Virtuosi di Mosca”, i “Solisti di Venezia”, l’Orchestra Filarmonica di Montecarlo, l’Orchestra da Camera di Parigi, l’Orchestra da Camera della Gran Bretagna, l’Orchestra Sinfonica di Tokio, l’Orchestra Sinfonica di Berlino, la Nuova Orchestra Europea degli strumenti a corde e altri.
    Tra i direttori d’orchestra che cooperano o che hanno lavorato con Lifšic ci sono B. Khajtin, J. Temikarnov, M. Rastropovi, S. Sondezkis, E. Klas, N. Merriner, V. Spivakov, P. Feranec, D. Geringas, L. Zhozefovi e altri. Partner del pianista all’interno dei complessi orchestrali sono stati G. Kremer, B. Davidovi, M. Majskij, L. Heller, B. Giuranna, L. Zhozefovi.
    nstantin Lifšic ha inciso 15 dischi. Nel 1995 è stato insignito del prestigioso premio “Nuovo artista dell’anno”, conferitogli da una giuria internazionale ad Amburgo.
    La registraizone delle «Variazioni di Goldberg» di J.S. Bach, edita nel 1996 dalla Debut Recording, venne nominata al premio «Grammy» come la più vivida e forte interpretazione per pianoforte dai tempi di G. Gould. «Può piacere o non piacere, ma l’esistenza di un genio della grandezza di Lifšic è innegabile. È incontestabilmente presente, come la Callas, o Glenn Gould, e dobbiamo prenderne atto (dal Boston Globus, USA) nstantin Lifšic è membro del Consiglio patronale del Club sportivo equestre moscovita per diversamente abili e più volte ha tenuto concerti di beneficenza in favore del MKKI, uno tra i quali nella residenza dell’ex-ambasciatore della Gran Bretagna in Russia, Sir Roderick Line, che come nstantin Lifšic è membro onorario del Rotary Club “Mosca Renaissance”.
    Il più recente dei concerti di beneficenza di nstantin Lifšic si è svolto presso la Casa moscovita internazionale della Musica, sul lungofiume Kosmodamjanskij. I fondi raccolti serviranno alla ricostruzione della Chiesa del Manto della Santissima Vergine a Krasnoe Selo. In quest’occasione Lifšic ha suonato le «Suites francesi» – un’opera estremamente complessa, che richiede l’abilità di un pianista di raro talento. Il concerto è durato due ore, che sono praticamente volate: la musica di Johann Sebastian Bach ha rapito il pubblico.
    «Bach compositore era un uomo molto pio, - ha commentato il prevosto della chiesa Valentin Asmus nel suo discorso inaugurale pronunciato prima dell’inizio del concerto. – All’uomo non è dato di conoscere in questa vita la musica del Regno dei Cieli, ma la musica che risuonerà in questa sala stasera si può a diritto chiamare divina».
    Anche la grande interpretazione di Bach è stata divina e non ha lasciato nessuno indifferente, la genialità del compositore e il musicista quella sera hanno dato vita a un miracolo. Innumerevoli volte Lifšic è stato richiamato sulla scena dagli applausi scroscianti del pubblico che richiedeva il bis. Ha suonato per l’occasione nuovamente un brano dell’opera. M.S. Khokhlov, direttore della “Gnesin” presente al concerto, colpito dalla forza dell’esecuzione ha a lungo applaudito in piedi il suo ex-allievo.
    Buon viaggio a Lei, Maestro: noi rimarremo ad aspettare il Suo ritorno e a pregustare i nuovi trionfi della Sua musica.
Igor’ Libin e il Rotary club «s Renaissance»

in alto <<  ARTICOLO PRECEDENTE      ARTICOLO SEGUENTE  >> in alto
ALTRI ARTICOLI DELLA RUBRICA "CULTURA"
“Accendi una stella”
Rambler's Top100    Rambler's Top100