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Numero 10(55)
Russi illustri

    La vita nei club di Mosca si accresce e si amplia.
    Non si tratta dei locali notturni dove ascoltano musiche, ballano e consumano bevande, parliamo di circoli abbastanza chiusi di persone rispettabili: businessman, politici, scienziati ecc. che sono uniti da un interesse comune. Oltre il golf, le giacche e cravatte da club, il whisky al camino stereotipati, queste comunità risolvono a volte anche problemi pratici, per dire meglio, un’attività pratica svolta in comune è la loro ragione di essere. Per esempio, poco tempo fa si è tenuta una seduta comune del noto e stimato Nikitskij club presieduto da S. P. Kapitsa, e dell’ancora giovane Società fiorentina dedicata alla presentazione e la discussione dei libri di A. A. Kara-Murza, membro della Società fiorentina: “I russi illustri su Firenze”, “I russi illustri su Roma” ed “I russi illustri su Venezia”.
    L’autore dell’opera, dottore di filosofia e storico, Alexej Kara-Murza ha svolto un grande lavoro presso gli archivi ed ha raccolto materiali inediti. I tre volumi pubblicati dalla casa editrice Nezavisimaja Gazeta (con appoggio di un’altra associazione, il Club inglese), presentano le città italiane per gli occhi di Dostoevskij, Ciajkovskij, Blok, Pasternak, Brodskij... I contatti con Roma, Venezia e Firenze di circa 30 personalità dell’élite culturale russa hanno dato materia ad una profonda ricerca. Ogni libro è articolato in due parti: la prima è un racconto da parte del ricercatore dei rapporti che nascevano tra i personaggi scelti e le città italiane, la seconda è fatta dalle impressioni e riflessioni proprie dei celebri russi nelle lettere, negli articoli e nelle memorie. È apprezzabile che esse non siano semplici appunti di viaggio: molti di questi autori vissero a lungo in Italia ed il loro rapporto con l’ambiente urbano di Roma, Napoli e Firenze divenne un dialogo meditato e sentito e le opere che loro creavano mentre stavano in Italia possono definirsi una pagina comune nelle culture russa ed italiana. Alexej Kara-Murza dice che ognuna delle città menzionate possiede la propria problematica specifica. Roma marca il problema dell’eternità nelle riflessioni dei viaggiatori russi. Venezia attualizza il tema del morire di una civiltà, di una lenta immersione, consuono alla mentalità del secolo d’argento della poesia russa. Firenze solleva due argomenti alla volta. Il primo è Dante. L’autore cita le parole di D. Merezhkovskij: “L’esule fiorentino Dante è il capostipite ed il protettore di tutta l’emigrazione politico-letteraria”. Il tema dell’esilio ovviamente era molto importante e doloroso agli emigranti russi. Il secondo argomento legato a Firenze sta per l’autore nell’eccezionale ruolo storico della città. “Firenze è la patria della creatività”, - dice Alexej Kara-Murza, - “fu abitata da quella gente che adesso rappresenta una chiave per capire tutta la cultura europea”.
    Alla casa editrice è già consegnato il quarto volume della serie – “I russi su Napoli”, l’ulteriore destino della collana è ancora ignoto. A detta dell’autore, nei libri pubblicati non erano inclusi i materiali su Dmitrij Merezhkovskij e Zinaida Ghippius che vissero molto tempo a Firenze, su Andrej Tarkovskij che scrisse la sceneggiatura di “Nostalghia” a Firenze. È che questi materiali sono tanti e sono troppo interessanti per farne brevi estratti. Può darsi che la loro pubblicazione sarà il prossimo lavoro dell’autore.

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