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Numero 18(63)
Un’intervista esclusiva di Pupo all’Espresso

    Corr: Grazie, Pupo, di aver accettato di dare un’intervista esclusiva al nostro quindicinale.
    Pupo: Ho accettato volentieri di essere intervistato dal vostro giornale, perché mi fa sempre piacere parlare di cose curiose e serie.
    Corr: Ecco la mia prima domanda: cosa pensa di questo Palazzo del Cremlino in cui Le è capitato di cantare, di Mosca e della Russia in generale?
    Pupo: Visitare Mosca per me vuol dire sempre provare emozioni forti. Quando arrivi in qualche Paese per la prima volta (in Russia ero venuto per la prima volta quasi vent’anni fa), non ne sai quasi niente e quindi tutto ti appare molto semplice. Ma ora, dopo i numerosissimi show e visite che ho fatto in Russia, vedo che la gente è cambiata: riconosce molto bene ogni menzogna come tale, e ha un atteggiamento aperto. Il pubblico che ho visto pretende una maggiore attenzione, e richiede da noi artisti un maggiore impegno.
    Corr: Ma quante volte è stato a Mosca?
    Pupo: Saranno 10 o 12 volte. La prima volta era incredibile. Sono rimasto a Mosca 42 giorni: è stata la mia tournée più lunga, e mi ricordo che lo stadio “Olimpijski” era sempre pieno e che il pubblico non voleva proprio che lasciassimo il palco.
    Corr: E’ molto difficile chiedere a un artista quale canzone gli piaccia di più, perché si capisce che le canzoni sono come figli che si amano tutti ugualmente. Ma forse esiste una canzone particolarmente cara per Lei, che sia anche legata in qualche modo alla Russia?
    Pupo: Rispondo volentieri alla sua domanda: si tratta di “Lidia a Mosca”. Era dedicata ad una ragazza russa, Lidia, della quale mi sono innamorato e per la quale ho perduto la testa. Credo che come melodia questa canzone sia veramente particolare. L’ho scritta in modo molto sorprendente per me stesso. Mi trovavo in quel momento all’aeroporto di Mosca: dovevo tornare in Italia. Io e Lidia ci salutavamo, e il mio cuore era a pezzi. E da quell’emozione che provavo allora, dal mio cuore nacque una canzone. La nuova melodia, una delle più belle che abbia mai scritto, l’ho affidata a un piccolo dettafono che aveva un mio amico.
    Trovo che le donne russe siano innamorate della vita, e in modo molto speciale. Mi ricordo, una ventina d’anni fa, quando esistevano difficoltà nell’economia del paese, come aspettavano qualche piccolo ricordo dal negozio “Beriozka”. Quella gioia, quella sincerità che manifestavano erano incredibili, vivevano solo di emozioni. D’altra parte, le donne russe sono molto decise e forti. Sono in grado di superare ogni difficoltà, forse perché devono spesso superare queste difficoltà nella vita quotidiana, e quindi sono pronte ad affrontarle. E soprattutto, sono bellissime! L’unico problema per me è che sono un po’ alte. Ma so che alle donne russe piacciono molto gli uomini italiani di bassa statura.
    Corr: Anche perché la combinazione di una donna alta e di un uomo basso oggi è di moda.
    Pupo: Infatti! Quindi, siamo sulla cresta dell’onda.
    Corr: Che cos’è la musica per Lei?
    Pupo: Direi così: l’amore è la mia anima, amo molto la musica e quindi, naturalmente, la musica è il mio amore. Penso che la musica debba accompagnare una persona in tutti i momenti della sua vita, nella malinconia e nella gioia, non importa se siamo tristi o allegri. Non servono parole: basta la musica, la melodia. Anzi, io parlo, Lei parla, noi pronunciamo parole, ed è già musica. Ci sono le voci piacevoli e meno piacevoli, come nella musica, può esserci una melodia bella o brutta.
    Corr: Il grande compositore russo Dargomyzhski aveva un criterio importante: “Voglio che il suono esprima la parola direttamente”.
    Pupo: Sì, è esatto. Anche se oggi, nell’ambito della comunicazione, siamo giunti a livelli inediti: sembra che gli uomini siano capaci di capirsi con uno sguardo e che la musica non serva più.
    Corr: Ma probabilmente la musica trasmette il senso più profondo di ciò che è espresso a parole. Ci aiuta non solo a capire un’affermazione con l’intelletto, ma anche a sentirla.
    Pupo: Sì, certo. Si tratta della comprensione razionale e irrazionale. Senza la musica, la vita sarebbe stata impossibile, insopportabile. Proporrei un brindisi a questo proposito: “La musica è eterna!”.
    Corr: Pupo, che cosa sta preparando di nuovo per i suoi fan?
    Pupo: Sto preparando un nuovo disco che quasi sicuramente avrà il titolo «Così per sempre».
    Corr: Quali sono i suoi programmi, le prossime tournée?
    Pupo: Nei prossimi mesi sarò superimpegnato. Il 13 dicembre, partirò per l’America: darò concerti ad Atlantic City, a Tagmahal per gli emigrati italiani e russi. Dopo, tornerò a casa, in Italia, e nel febbraio del 2003 si prevede un mio concerto a Mosca, con il mio gruppo, con la mia orchestra, nella sala da concerti “Rossija”. Il 20 marzo, mi cimento in una lunga tournée per gli USA. Quando inizierà l’estate, tornerò di nuovo in Italia. Dopo, devo trovare tempo per partecipare alla trasmissione televisiva che si chiama “Gemelli”.
    Corr: Pupo, ha qualche passione, qualche hobby?
    Pupo: Mi piace molto giocare a carte, faccio collezione di tele di pittori famosi, e poi gioco a calcio. Abbiamo la nostra nazionale cantanti, di cui fanno parte molti musicisti famosi, come Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Gianni Morandi e molti altri. E organizziamo spesso partite dopo le quali trasferiamo tutti i soldi raccolti per i bisogni dei bambini malati. Leggo anche giornali, riviste, libri. Purtroppo, ho troppo poco tempo per dedicarmi a tutto ciò che mi piace.
    Corr: Posso chiedere chi è questa signora affascinante che sta vicino a Lei?
    Pupo: E’ la mia compagna, Patrizia Abati, stiamo insieme ormai da 15 anni. Ho tre figlie, Ilaria, Valentina e Chiara. E vivo in questo harem, circondato dalle mie donne amate. Quattro anni fa Ilaria, la mia figlia maggiore, che assomiglia molto al suo papà, mi ha regalato Leonardo, mio nipote.
    Corr: E qualcuna delle sue figlie ha a che fare con la musica?
    Pupo: Forse Chiara, la più piccola. Studia ancora a scuola, canta e balla benissimo, e spero che in futuro si dedicherà alla musica.
    Olga: Grazie mille dell’intervista.
    Pupo: Grazie anche a Lei per l’interessante conversazione.
Le domande sono state fatte da Olga Kuzmiciova.

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