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Numero 18(63)
Che cos’è «Kalimba de Luna»?
Il maestro Tony Esposito
Lo svela in esclusiva per i lettori dell’Espresso


    Tony Esposito, il famoso percussionista, ha accettato cortesemente di rilasciare un’intervista al nostro giornale.
    Corr: Grazie mille, Tony, di aver trovato tempo per un’intervista all’Espresso: sappiamo che è impegnatissimo con i concerti che dà a Mosca.
    Tony : Sarò contento di rispondere alle sue domande. Anzitutto vorrei dire che l’idea di pubblicare un giornale in versione bilingue, in russo e in italiano, mi sembra ottima.
    Corr: A Mosca abitano più di 8000 italiani, cosicché il nostro quindicinale è molto popolare sia tra i suoi connazionali residenti a Mosca, sia tra i russi che si interessano di tutto ciò che concerne i rapporti fra la Russia e l’Italia nel campo culturale, economico e politico.
    La sua canzone «Kalimba de Luna», con il suo ritmo infuocato è diventata una hit popolare in tutto il mondo. Ma pochi sanno cosa vuol dire «Kalimba de Luna».
    Tony: La kalimba è uno strumento musicale africano che mi piace molto e che uso spesso. Ammiro la cultura africana, forse perché mia nonna viene dal Marocco. Nelle mie canzoni, oltre alla kalimba, uso alcuni altri strumenti tonici e atonici, come bongos, maracas, marimbu e xilofono, cioè tutta la gamma di strumenti a percussione.
    Corr: La sua «Kalimba de Luna» è trasmessa continuamente dalle radio russe, interpretata sia la lei, sia dai «Boney M».
    Tony: La canzone «Kalimba de Luna» è interpretata da 10 cantanti assai famosi in tutto il mondo, compresi appunto i «Boney M». A febbraio del 2003, Ricky Martin ne proporrà la propria versione.
    Corr: Signor Tony, si sa che i compositori si dividono in due gruppi: i “melodisti” e coloro che preferiscono la struttura temporitmica di un’opera musicale. Nelle sue canzoni è presente una felice combinazione di melodie insolite che si memorizzano bene, e di ritmi infuocati che eccitano l’udito. Come si ottiene tale armonia?
    Tony: Le canzoni nascono dal cuore, cosicché non so spiegare neanch’io la natura di quest’armonia. Ma è vero che presto parecchia attenzione alla parte ritmica della musica. Per me, i suoni ritmici degli strumenti a percussione sono come i battiti del cuore. E’ la vita stessa!..
    Corr: Ha qualche altra passione nella vita, a parte quella della musica?
    Tony: Mi piace molto la pittura. Sono laureato non solo in musica, ma anche in arte. Dirigo l’Accademia di belle arti in cui studiano diversi giovani pittori e ho, poi, la mia pinacoteca, dove si svolgono mostre di pittori giovani e di quelli ormai famosi.
    Corr: Si dice che chi ha talento, è dotato in tutto, anche nelle attività che sembrano incompatibili. So che Lei ha a che fare direttamente con lo sport professionale, perché era un giocatore di hockey professionista.
    Tony: Si, lo ero veramente. Lo sport mi piace molto. E l’abitudine di essere in buona forma, mi aiuta nel mio mestiere d’artista che richiede sforzi anche fisici, a parte quelli artistici.
    Corr: E adesso gioca ad hockey?
    Tony: Molto raramente, quando ho tempo libero. Ma mi piace moltissimo anche il calcio. Faccio parte della nazionale cantanti. In Italia il calcio è lo sport nazionale.
    Corr: La vita di un artista richiede la capacità di concentrare tutte le energie. Come ricrea le sue risorse creative e psicologiche?
    Tony: Per dire la verità, la musica e la pittura creano un mondo che ti coinvolge completamente, soprattutto quando te ne occupi in modo professionale, ma ti rimborsa con tante risorse energetiche. Cioè, il relax avviene contemporaneamente alle spese dell’energia creativa. E come la fenice, bruciando si risuscita. Sono un uomo felice, perché posso fare il mestiere che amo.
    Corr: Ma che atteggiamento ha nei confronti della musica classica?
    Tony: Mi piace molto Vivaldi. L’opera di questo compositore è incredibile. Ammiro anche le canzoni napoletane, «Torna a Sorrento», «O sole mio!», forse perché vengo da Napoli.
Olga Kuzmiciova

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