Numero 3(67)
L’astrattismo rispose a Krushov
La mostra che si svolge nella Galleria Tretiakov, serve per certi aspetti alla riabilitazione di una delle correnti artistiche. L’astrattismo, per definizione, è una cosa non troppo terrena e per cio’ stesso non troppo vitale. E quando il capo dello Stato Nikita Sergheevich Khruscev imprecava contro gli artisti astrazionisti, scalpitando, sembrava che una materia così effimera e difficilmente comprensibile non potesse sopravvivere. Khruscev aveva visto per la prima volta quest’arte, intrinsecamente non sovietica, alla mostra dedicata al 30-mo anniversario dell’Unione degli artisti di Mosca, e non l’ aveva vista casualmente: gli “avversari” dell’ astrattismo, cioè gli artisti accademici, erano riusciti a raccogliere molti pittori liberi,cosi’ da poter aizzare contro di essi Nikita Khruscev, che s’intendeva poco dell’arte.
Era stato nel 1962, l’anno diventato l’inizio della storia dell’arte clandestina, non conformista, non ufficiale. Gli astrazionisti erano solo una parte di coloro che sono stati resi calndestini dalle grida arrabbiate del Primo segretario. Ma da allora l’arte che già’ era “astratta”, esisteva in uno stato effimero rispetto al mondo della realtà’ sovietica. E’ del resto risultata incredibilmente vitale, proprio grazie a questo suo scarso legame con la realtà’.
L’astrazione, d’altronde, non deve essere riabilitata solo dalle persecuzioni da parte del potere; quest’arte è poco conosciuta anche dal pubblico. Ha fama di arte difficilmente comprensibile, astrusa. Non è possibile superare tale impedimento con una sola mostra, anche se ricca come quella attuale. Forse l’arte astratta impegna il pubblico più che gli altri tipi di arte figurativa, e per questo rimane sempre all’avanguardia.
La mostra era attesa da molto tempo. In base al progetto congiunto del Museo Russo e della Galleria Tretiakov, un’esposizione grandiosa doveva svolgersi a Pietroburgo, e poi a Mosca. Pietroburgo ha avuto la sua mostra. E’ stata veramente gigantesca: sono state esposte tante opere che il catalogo ha occupato due volumi enormi. La storia dell’arte astratta, dall’avanguardia fino alla fine del secolo, è un progetto serio... Quando e’ toccato al museo di Mosca di ospitare l’esposizione, gli impiegati della galleria Tretakov hanno supplicato: non dateci tanto! E’ possibile, dicevano, fare a meno di personaggi secondari. Il Museo russo per qualche motivo ha detto di no, insomma non sono riusciti a mettersi d’accordo. Di conseguenza, è nata una lite fra i due importanti musei, ed è apparso il nome della mostra attuale: si chiama “L’astrattismo a Mosca. La seconda metà’ del Novecento”. La Galleria Tretiakov ha esposto solo gli artisti di Mosca di quell’epoca precedente al disgelo, e poi quella dell’underground. Più gli attuali artisti di quest’arte.
Comunque, è una mostra grande anche questa: circa 200 pitture, grafiche e di altri oggetti artistici. Da Lev Kropivnitski, Boris Turetksi, Lidia Masterkova, Elia Beliutina fino a Francisco Infante o Borsi Markovnikov: le opere più svariate. L’arte astratta nelle sale della Galleria Tretiakov è molto diversa, seguendo i termini, espressiva, minimalista, cinetica, geometrica... E, tutto sommato, è abissale, come lo spazio, con la sua ricchezza infinita di forme e di sensi.
All’esposizione principale della Galleria Tretiakov sono connesse molte altre mostre, che si svolgono in diverse sale e gallerie di Mosca. Tutte insieme compongono un festival che porta lo stesso nome “L’astrazione di Mosca. La seconda metà’ del Nocecento”. Vi partecipano: la sala di esposizioni “Na Solianke”, la galleria “U Jara”, la galleria “Sam Brook”, la galleria “Fine Art” ed altre.
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