Numero 14(78)
Il grado “valido per investimenti”: la Moody’s ha sorpassato la S&P
Il conferimento del rating “valido per gli investimenti” può avere degli effetti veramente importanti per l’economia russa.
Questa notizia anzitutto permette di aspettarsi un grande afflusso di valuta estera nel Paese. La Banca Centrale della Federazione Russa (BC) in questa situazione cercherà di contenere il prevedibile rafforzamento nominale del rublo mediante l’acquisto di valuta pregiata e l’incremento delle riserve auree valutarie. Dall’inizio dell’anno l’entità delle riserve auree valutarie è aumentata di 15 miliardi di dollari USA, il che vuol dire che nel sistema bancario sono pervenuti circa 460-470 miliardi di rubli. Se tale dinamica rimarrà invariata, c’è da prevedere un notevole aumento della liquidità in rubli, e la riduzione dei tassi del mercato monetario.
L’atteggiamento della BC nei confronti dell’ eccedenza di valuta estera è radicalmente diverso dalla posizione degli istituti internazionali. Mentre gli esperti del FMI ritengono che sia pericoloso continuare a comprare la valuta sul mercato, per gli eventuali effetti inflazionistici, secondo la BC della Federazione Russa l’impatto dell’emissione monetaria sull’inflazione non sarebbe considerevole, per la debolezza del settore bancario. Sebbene i rappresentanti della BC abbiano dichiarato ufficialmente più di una volta che i tassi alti d’inflazione arrecano all’economia un danno maggiore rispetto al rafforzamento nominale del rublo, in realtà la BC segue assai più attentamente la dinamica del mercato valutario. A nostro avviso, ciò sarebbe dovuto al fatto che il rafforzamento del tasso di cambio del rublo è attivamente contestato sia dai produttori interni che temono la concorrenza con le merci estere, sia dagli esportatori che hanno un peso politico notevole.
Secondo noi, è vero che gli effetti inflazionistici dell’aumento delle riserve auree valutarie non saranno troppo rilevanti, ma ciò sminuisce l’importanza dell’aumento della liquidità in rubli dal punto di vista dell’economia nel suo insieme. L’aumento delle riserve della BC comporterà evidentemente un’ulteriore rapida crescita del costo degli attivi russi, sia sul mercato dei titoli, sia nel settore immobiliare. Dovrà poi essere verificato il trend relativo all’ulteriore riduzione dei tassi d’interesse, malgrado che i tassi di oggi siano già espressamente negativi. L’entità della riduzione dei tassi sarà determinata prevalentemente dalla domanda di risorse finanziarie: qualsiasi ripresa del processo d’investimenti consentirà di limitare la riduzione dei tassi a 1-2 punti.
L’aumento del flusso di valuta estera nel Paese, in seguito al conferimento del grado “valido per gli investimenti”, comporterà il rafforzamento del rublo nei confronti del dollaro e di altre valute. Mentre prima ci si aspettava che verso la fine dell’anno il tasso di cambio avrebbe dovuto ammontare a 31 rub/$, ora la nostra previsione gira attorno ai 30,3-30,5 rub/$. L’anno prossimo il tasso di cambio del rublo oscillerà tra 30 e 31 rubli per dollaro, a seconda dei prezzi del petrolio. Se i prezzi del petrolio rimarranno a livello di 27-30 dollari al barile, è assai probabile che il tasso di cambio del rublo rimanga stabile, circa 30 rubli per un dollaro.
Il conferimento del rating “valido per gli investimenti” avrà un effetto duplice sul movimento dei capitali. E’ vero che alcuni fondi stranieri non possono investire negli strumenti dei Paesi il cui rating è inferiore al grado “valido per gli investimenti”. Ma la delibera della Moody’s non risolve tutti i problemi. Anzitutto, molti fondi aspetteranno la mossa di S&P, che difficilmente concederà alla Russia il grado “valido per gli investimenti” prima della metà del 2004. E poi, anche con il rating “da investimenti”, la partecipazione dei fondi esteri al mercato russo è limitata dalla sua liquidità: molti investitori istituzionali non sono autorizzati ad investire in attivi a bassa liquidità.
Molto più rapidamente, la Russia potrà sentire un altro effetto del conferimento del rating “valido per investimenti”, e cioè, la riduzione della fuga dei capitali. La fuga dei capitali, che precedentemente, secondo le nostre stime, ammontava a 20-30 miliardi di dollari all’anno, ora può ridursi fno a 5-10 miliardi di dollari all’anno. Molte aziende preferiranno, per motivi economici, far tornare i soldi in Russia e convertirli nella valuta rafforzante, il rublo. Il rafforzamento del rublo e le rispettive attese del rincaro dei crediti in valuta nazionale, indurranno le aziende ad accedere più attivamente ai prestiti sul mercato internazionale. Le società più grandi, come la Gazprom e la Sberbank stanno già realizzando dei programmi di prestiti in valuta pregiata, ammontanti, rispettivamente, a $5 miliardi e a $1 miliardo.
Il grado “valido per investmenti” è una condizione necessaria, ma non sufficiente per assicurare un afflusso massiccio di investimenti esteri diretti. Oggi la somma annuale degli investimenti esteri diretti non supera l’1% del PIL russo. Il volume complessivo degli investimenti esteri diretti totalizza circa il 9%. Va ricordato, a questo punto, che quando i rating dell’Ungheria, della Slovacchia e del Messico erano stati aumentati fino al grado “valido per investimenti”, il volume accumulato di investimenti esteri diretti era di circa il 30%.
Per incentivare gli investimenti esteri diretti bisogna creare un clima favorevole in ciascun settore concreto. Oggi si verificano gli investimenti più dinamici negli attivi finanziari, da parte di alcuni fondi occidentali che possono investire solo in attivi liquidi.
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