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Numero 16(80)
Cooperazoine tra l’Italia ed Unione Europea e la Russia nell’anno che volge al termine
L’intervista esclusiva con l’Ambasciatore d’ Italia Gianfranco Facco Bonetti


    Alla vigilia del nuovo anno politico e di calendario l’Ambasciatore d’Italia a Mosca Gianfranco Facco Bonetti ha rilasciato un’intervista esclusiva al nostro osservatore Aleksandr Prokhorov. Il colloquio ha implicato prevalentemente l’esame dei rapporti di partnership strategica tra la Russia e l’UE, tra la Russia e l’Italia, che ancora per un po’ rimane presidente dell’Unione Europea (il mandato dura sei mesi).

    - Sig. Ambasciatore, è forse giunto il momento di analizzare i primi risultati dell’evoluzione dei rapporti tra la Russia e l’Italia, tenendo conto della presidenza italiana all’Unione Europea?
    - Non penso che sia esagerato dire che la presidenza dell’Italia all’UE ha reso ancora più solidi i rapporti di amicizia tra i nostri due Paesi. E ha contribuito a questo in modo particolare, secondo me, il vertice romano UE-Russia. L’Italia ricorda non solo i suoi impegni nei confronti dei partner europei, come il presidente attuale dell’Unione Europea, ma anche il fatto che essa, avendo firmato il Trattato di Roma, era diventata uno dei fondatori del Mercato comune istituito nel 1957 e trasformatosi col tempo nell’Unione Europea. Nel contempo, in Italia si prova una grandissima simpatia nei confronti della Russia e se ne si sente l’ attrazione. Noi ci rendiamo conto di quanto importante sia per nostro continente il ravvicinamento reciproco dell’Europa e della Russia. E come dice il presidente del nostro governo Silvio Berlusconi, per l’Europa in via di unificazione non esiste alternativa all’ avvicinamento, all’unificazione con la Russia, se l’Europa vuole veramente avere nel mondo un ruolo simile a quello degli USA. Tale affermazione non significa che l’Italia parteggi per un ingresso imminente della Russia nell’UE come membro a pieno titolo. Ma anche le stesse autorità russe non perseguono tale fine. Prima di raggiungerlo, l’Europa e la Russia dovranno ancora fare tante cose. Ma noi vogliamo (e questo è fondamentale) fare questo cammino insieme. E l’Italia sarebbe felice di fare da pioniere, essendo una specie di punto di riferimento in questo processo di ravvicinamento, per gli altri Paesi interessati”. Rispondendo, poi, alla domanda sui risultati più importanti del vertice romano Russia-UE, l’Ambasciatore d’Italia ha rilevato che questi risultati, considerata la loro importanza positiva, avrebbero bisogno di una copertura più ampia. Il risultato più importante dell’incontro di Roma, è quello di aver concordato la formazione di uno spazio economico comune tra l’UE e la Russia. Vi sono stati approvati anche documenti molto importanti relativi al dialogo energetico. E’ stato firmato un accordo rinnovato per la cooperazione industriale. Si è progrediti un po’ anche nella semplificazione del regime dei visti, il che oggi ha un’importanza particolare.
    Inoltre, a Roma, tra i partecipanti al summit ha avuto luogo un largo scambio di opinioni, concernente i problemi più importanti della politica internazionale. E’ stata rilevata un’ unanimità quasi completa nell’atteggiamento nei confronti di tutti questi problemi. Alcune divergenze potevano essere notate in precedenza negli approcci alla soluzione del problema iracheno. Ma tali divergenze esistevano anche all’interno dell’Europa. Per quanto riguarda la ricerca dei metodi della composizione pacifica della situazione di Medio Oriente, nostri Paesi si pronunciano tutti e due a favore dell’osservanza stretta della “carta stradale”. Vanno notate anche tante coincidenze nei punti di vista relativi alla possibile soluzione dei problemi della Corea del Nord, dell’Iran e di altri. In tal modo, il vertice di Roma è stato un vero successo che entrerà nella storia. - E’ possibile affermare che durante la presidenza italiana all’UE, il rapporto tra la Russia e l’Italia, tra la Russia e l’UE ha fatto un gran passo in avanti?
    Secondo l’Amasciatore Italiano, tale conslusione è legittima. In ogni caso, Roma in questo semestre ha fatto tutto ciò che da essa dipendeva per dare un nuovo impulso al nostro rapporto. Il Presidente del Governo Berlusconi non solo prova un’amicizia sincera nei confronti del Presidente Putin, ma è convinto che bisogna sviluppare e consolidare simili rapporti tra l’Europa e la Russia. E con tutte le diversità di accenti secondo l’Ambasciatore Facco Bonetti, tutti e 25 i Paesi europei (e non solo l’Europa dei 15) condividono questo atteggiamento nei confronti della Russia.
    Alla fine, il capo della missione diplomatica ha espresso il desiderio che nel 2004 la Russia, in condizioni di stabilità politica, continui a proseguire per la strada di uno “sviluppo impressionante dell’economia nazionale”.

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