Numero 16(80)
L’Intervista con senatore Lino Nessa
Aleksandr Prokhorov dell’Espresso ha parlato con il senatore Lino Nessa sull’evoluzione della collaborazione tra la Russia e l’Italia nella costruzione dell’Europa unita senza linee di demarcazione. Il senatore è stato a Mosca come osservatore del Consiglio dell’Europa alle elezioni parlamentari in Russia.
Il senatore Nessa ha detto di essere sicuro che “i rapporti tra l’Italia e la Russia, nell’ anno uscente, sono senza dubbio migliorati”. Sono migliorati così notevolmente che qualcuno in Europa addirittura ci invidia. Il senatore intende soprattutto quei “rapporti splendidi che si sono stabiliti negli ultimi anni tra il premier Berlusconi e il Presidente Putin”. E tale approccio, secondo il politico italiano, dimostra una grande apertura della politica italiana nei confronti del progetto di creazione di un’ Europa veramente unita e forte, un’ Europa che possa diventare un giocatore autorevole nel campo internazionale.
- Sig. Senatore, è possibile affermare oggi che quest’anno i rapporti russo-italiani hanno raggiunto un grado inedito di sviluppo?
– Si, sono sicuro che è proprio così. Negli ultimi 5 anni infatti, secondo me, ai rapporti fra i nostri Paesi è stato dato un contributo paragonabile a quello dei 25 anni precedenti. E ciò è un fatto molto importante di per sé, un fatto che dimostra come i cittadini russi hanno un atteggiamento positivo nei confronti dell’avvicinamento fra il loro Paese e l’Europa. Il premier Silvio Berlusconi da parte sua fa di tutto (a volte in forma eccentrica) per dare una spinta a questo processo. Così ad esempio egli ha detto più di una volta che la Russia già in un futuro prossimo può aderire all’UE. Penso che alla fine tutto sarà proprio così, visto che i russi tradizionalmente mostrano un’ospitalità e un’ amicizia incredibile nei confronti degli italiani. Ho potuto accertarmene anch’io nel corso di questa mia visita in Russia. Quindi la Russia e l’Italia si trovano su di un cammino molto promettente verso l’unità e la libertà, cioè verso i valori eterni per i quali hanno lottato e sono morti i nostri padri e nonni. Ed è nostro impegno continuare la loro causa.
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