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Numero 3(83)
Meno ministri: 17 al posto di 30
Putin ha nominato il Governo e il Primo ministro


    Il Presidente della Federazione Russa ha determinato la nuova struttura del Governo. Il 9 marzo, Vladimir Putin, alla riunione svoltasi nel Cremlino, ha riferito di aver firmato i decreti di nomina nel Governo della Russia.
    Il nuovo esecutivo comprende diciasette ministri invece di trenta; Aleksandr Zhukov è il primo e l’unico vicepresidente del Consiglio dei ministri. In precedenza, il premier aveva sei vice: Viktor Khristenko, Galina Karelova, Aleksej Kudrin, Aleksej Gordeev, Vladimir Yakovlev e Boris Alioscin. I primi quattro hanno ottenuto vari posti nei ministeri, mentre del futuro di Yakovlev e di Alioscin alla riunione non si è parlato.
    Dimitri Kozak (2) è diventato dirigente dell’Apparato di Governo, con il grado di ministro federale. Prima questa carica era stata ricoperta da Konstantin Merzlikin. Il Ministero degli esteri è capeggiato da Serghej Lavrov (3), l’ex rappresentante della Federazione Russa presso l’ONU. Igor Ivanov ha lasciato il posto di capo del Ministero degli esteri per diventare Segretario del Consiglio di Sicurezza.
    Aleksej Kudrin (4) è rimasto al posto di Ministro delle finanze. A proposito, all’interno del Ministero della finanza saranno creati 5 servizi federali: il Servizio federale per le imposte, il Servizio federale per la sorveglianza assicurativa, il Servizio federale per la sorveglianza del budget e delle finanze, il Servizio federale per il monitoraggio finanziario e l’Erario federale. Le funzioni del Ministero delle finanze, relative al controllo ed alla vigilanza nella sfera budgetaria e finanziaria, nonché alla sorveglianza assicurativa, verranno delegate al Servizio federale per la sorveglianza del budget e delle finanze e al Servizio federale per la sorveglianza assicurativa. Il Ministero per imposte e diritti sarà trasformato nel Servizio federale per le imposte. Il Ministero delle finanze dovrà impegnarsi nell’approvazione delle normative sul suo settore di competenza, nonché nello svolgimento dell’attività di chiarimento delle leggi federali sulle tasse ed imposte.
    Viktor Khristenko (5) d’ora in poi sarà il capo del Ministero per l’industria e per il settore energetico, il quale si assumerà la responsabilità di una gamma vastissima di comparti: il settore energetico, quello dell’energia nucleare, quello dell’ edilizia civile, i servizi comunali. Rascid Nurgaliev (6), che dopo che Boris Gryzlov era andato a lavorare alla Duma era stato ministro degli interni ad interim, lo è diventato ufficialmente. Yuri Trutnev (7), governatore della regione di Perm, è nominato Ministro per le risorse naturali invece di Vitalij Artiukhov.
    Il Ministero della pubblica istruzione e il Ministero della scienza sono stati fusi in un dicastero, capeggiato da Andrej Fursenko (8), l’ex ministro ad interim dell’industria, della scienza e delle tecnologie. Il Ministero della pubblica sanità, che dovrà assumersi la responsabilità anche delle questioni sociali, è capeggiato da Mikhail Zurabov (9), che in precedenza dirigeva il Fondo pensionistico della Federazione Russa.
    Il Ministero dell’agricoltura, capeggiato dallo stesso Aleksej Gordeev (10), ha avuto in gestione anche il comparto della pesca. Il Ministero della cultura e delle comunicazioni di massa, d’ora in poi, dovrà impegnarsi anche nelle questioni della stampa e dell’ informazione. Il nuovo dicastero è capeggiato da Aleksandr Sokolov (11), il rettore del Conservatorio di Mosca.
    Igor Levitin (12), l’ex vicedirettore della società Severstaltrans, è stato designato ministro dei trasporti e delle comunicazioni.
    Serghej Ivanov (13), è rimasto ministro della difesa, come i suoi colleghi Yuri Ciajka (14) (il ministro della giustizia), Gherman Gref (15) (il ministro per lo sviluppo economico), Sergej Sciojgu (16) (il capo del Ministero per le situazioni di emergenza). Il Ministero per lo sviluppo economico sarà responsabile anche del Fondo russo del patrimonio federale e dell’attività, svolta in precedenza dal Ministero per il patrimonio, nonché delle questioni doganali.
    In questo modo, rispetto all’esecutivo precedente, sono stati soppressi: il Ministero per il patrimonio pubblico, il Ministero del settore energetico, il Ministero dell’energia nucleare, il Ministero per la politica antitrust, il Ministero delle comunicazioni, il Ministero delle ferrovie, il Ministero delle imposte, il Ministero del lavoro, il Ministero della stampa. Sono stati trasformati il Ministero dell’industria e della scienza, il Ministero dei trasporti, il Ministero della pubblica sanità e il Ministero dell’istruzione pubblica.
    Vladimir Putin ha anche firmato il decreto “Sul sistema e sulla struttura degli organi federali del potere esecutivo”.
    Il primo gruppo di organismi federali del potere comprende ministeri federali, servizi federali e agenzie federali, la cui attività è diretta dal Presidente della Federazione Russa: il Ministero degli interni, il Ministero per gli affari della protezione civile, per le situazioni di emergenza e per la liquidazione dei danni arrecati da calamità naturali, il Ministero degli esteri, il Ministero della difesa, il Ministero della giustizia, il Servizio di informazioni estere, il Servizio federale di sicurezza, il Servizio federale per il controllo della circolazione degli stupefacenti e delle sostanze psicotropiche, il Servizio federale di sorveglianza, la Direzione generale dei programmi speciali del Presidente della Federazione Russa, l’Ufficio di amministrazione del Presidente della Federazione Russa.
    Il secondo gruppo: ministeri federali, controllati dal Governo della Federazione Russa; servizi e agenzie federali, sottomesse a questi ministeri federali; il Ministero della sanità e dello sviluppo sociale; il Ministero della cultura e delle comunicazioni di massa (l’Agenzia federale degli archivi, l’Agenzia federale per la cultura e per il cinema; l’Agenzia federale per la stampa e per le comunicazioni di massa), il Ministero dell’istruzione pubblica e della scienza, il Ministero delle risorse naturali, il Ministero dell’industria e del settore energetico, il Ministero dell’agricoltura, il Ministero dei trasporti e delle comunicazioni, il Ministero per lo sviluppo economico e per il commercio.
    Il terzo gruppo comprende gli organi federali del potere esecutivo controllati dal Governo: sono il Servizio federale antitrust e il Servizio federale per i mercati finanziari.

Sono nominati i candidati ai posti dei dirigenti dei servizi e delle agenzie federali
    Durante la conferenza stampa svoltasi nella Casa del Governo, il primo ministro della Federazione Russa Mikhail Fradkov ha chiarito le sorti di alcuni ex ministri e vice premier. Secondo quanto comunica l’ agenzia Interfax, molti di loro entreranno nel nuovo esecutivo come vice ministri. “Per noi è importante mantenere la coerenza, apprezzare coloro che hanno lavorato, e lavorato bene, usare al massimo la loro esperienza”, ha rilevato il premier. Si prevede, in particolare, che l’ex vice premier Boris Alioscin capeggerà nel nuovo esecutivo l’agenzia dell’industria presso il Ministero dell’industria e del settore energetico. A detta di Fradkov, in quest’agenzia saranno concentrate agenzie legate alla difesa, e imprese legate a diversi settori dell’industria. Vladimir Filippov, l’ex ministro della pubblica istruzione, sarà nominato responsabile dell’Agenzia dell’istruzione pubblica presso il Ministero dell’istruzione pubblica e della scienza. L’ex ministro della cultura Mikhail Svydkoj ricoprirà la carica di capo dell’Agenzia federale per la cultura e il cinema. “Credo che il ministro della cultura e delle comunicazioni di massa Andrej Sokolov accetera’ che l’agenzia per la cultura sia capeggiata da Mikhail Svydkoj, e l’agenzia per le comunicazioni di massa, da Mikhail Lessin”, ha detto Fradkov. Aleksandr Pocinok presiederà l’agenzia per il lavoro e l’occupazione, e Aleksandr Rumiantsev l’agenzia per l’energia atomica presso il Ministero dell’industria e del settore energetico. Leonid Reiman diventerà il primo vice ministro dei trasporti e delle comunicazioni, e Serghej Frank l’agenzia per i trasporti. A detta di Fradkov, Aleksandr Zhukov, l’unico vice premier del Governo, avrà il ruolo di “integratore” nell’esecutivo. “In cima alla piramide governativa non devono esserci funzioni superflue, personificate nei vice premier: ci sarà un solo vice premier”, ha detto lui. Il capo del Governo ha caratterizzato Zhukov come persona ragionevole, sobria, che conosce il lavoro in provincia e nella Duma di Stato, riconoscibile e di sostanza. “Il vertice del Governo è ottimizzato al massimo”, ha sottolineato Fradkov. Fradkov ha promesso che il nuovo Governo “sarà orientato verso l’uomo, verso il conseguimento della competitività, il posizionamento del Paese nel mondo”. A detta del premier, con la modifica della struttura del governo sono iniziate delle trasformazioni notevoli nel sistema degli organi del potere esecutivo. “Confermo che si tratta veramente di una mossa decisa, che implica trasformazioni profonde della struttura governativa: si dovrà pertanto effettuare iniziative organizzative importanti nel corso di prossime settimane”, ha detto lui. Il premier ha rilevato che è concesso poco tempo per le trasformazioni programmate. Bisogna continuare a lavorare contemporaneamente alle riforme, aumentando l’efficienza del lavoro.
    Il nuovo Governo manterrà la coerenza sugli obiettivi, mirati allo svolgimento delle riforme liberali, ha detto Mikhail Fradkov. “Gli obiettivi economici rimarranno come prima, la coerenza del corso, mirato alle riforme liberali sarà mantenuta”, ha ribadito il primo ministro. Ha promesso inoltre che il Governo s’impegnerà nella riforma strutturale dell’economia, per liberarsi dalla “dipendenza dal petrolio”. Ha sottolineato che la Russia continuerà a trarre vantaggio dai prezzi internazionali alti del petrolio e del gas. “Lo usiamo sempre, è una gallina che depone le uova”, ha detto Fradkov. Ha promesso che il Governo della Russia farà degli sforzi per aumentare l’efficienza del settore petrolifero e ampliare l’estrazione del petrolio.
    Parlando della riforma amministrativa, Fradkov ha promesso che essa toccherà non solo il livello federale, m anche le regioni. “La riforma amministrativa è iniziata, uno dei suoi elementi è quell’attività che è cominciata a livello di Governo”, ha detto Fradkov. “Ora questo lavoro toccherà anche il livello regionale. Bisogna sottomettere le azioni dei funzionari ad un unico concetto”.
    Fradkov non esclude che le questioni della privatizzazione possano passare sotto controllo del presidente del Governo. “E’ evidente che esistono alcune questioni, in particolare, legate alla privatizzazione, nelle quali potrebbe forse impegnarsi il presidente del Governo, ha precisato Fradkov. “Per me è ovvio che tutti i processi di privatizzazione proseguono in base ai programmi, e saranno svolti con insistenza, ma devono essere sottomesse al concetto relativo all’aumento della competitività di aziende privatizzate”.
    “E’ complicato il problema dei funzionari. Ridurre il loro numero non è un fine a sé stante, lo scopo principale infatti è un riordinamento”, ha ribadito il premier. “Bisogna lavorare al livello basso, nelle agenzie e nei servizi, in base al budget. Siamo disposti a ridurre il numero dell’apparato burocratico, ma nel nuovo Governo sorgeranno dei compiti nuovi, e non vorrei che in seguito al riordinamento peggiori la condizione sociale dei funzionari”. “Cercheremo di togliere l’atteggiamento negativo nei confronti dei funzionari, e poi, dovrebbero guadagnare di più”, ha aggiunto Mikhail Fradkov.
    Parlando delle prossime scelte nell’ambito della politica estera, Fradkov non ha escluso che la Russia potesse annullare alcuni accordi bilaterali con i Paesi che fra poco entreranno nell’UE. “Uno dei problemi attuali che abbiamo discusso con l’Unione Europea è quello dei nostri accordi bilaterali con i Paesi aderenti all’UE: dovremmo adattarli a questa nuova situazione”, ha detto il premier. “Naturalmente, 10 Paesi che entreranno nell’UE, vivranno secondo le norme dell’Unione Europea e cercheranno di modificare i nostri accordi bilaterali, tenendo conto di queste norme”, ha rilevato Fradkov. “Saremo costretti ad annullare gli accordi bilaterali con alcuni Paesi, mentre con gli altri essi rimarranno validi”. A seconda di questo, sarà determinato, con chi ci saranno accordi intergovernativi e commissioni intergovernative, dove ci saranno rappresentanze commerciali, e dove invece non ci saranno. “Entro il 1 maggio, questo lavoro dev’essere terminato”, ha comunicato il premier.

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