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Numero 10(90)
Gli azionisti svedesi pronti a procedere
legalmente contro la Russia per la Yukos


    Secondo quanto comunica il Wall Street Journal, l’Ambasciatore della Svezia in Russia ha inviato al Ministro dell’economia di Russia un avviso in cui afferma che gli azionisti svedesi della compagnia petrolifera “Yukos” potrebbero adire a vie legali contro il Governo Russo.
    Sarebbe un’altra manifestazione della preoccupazione della comunità internazionale per l’atteggiamento tenuto dal Cremlino riguardo alla questione della “Yukos”.
    Le autorità russe si preparano a vendere il reparto produttivo più importante della “Yukos”, la “Yuganskneftegaz”, per coprire il debito contratto dall’azienda col fisco, somma che si aggira attorno agli 8 miliardi di dollari USA. Gli azionisti minoritari temono che la “Yuganskneftegaz”, la quale produce 1 milione di barili di petrolio al giorno, cioè il 60% della produzione totale della “Yukos”, possa essere venduta a prezzo stracciato a una società pubblica o alleata del Cremlino. La settimana scorsa i funzionari americani hanno avvisato i loro colleghi russi che la vendita del reparto produttivo della “Yukos” ad un prezzo più basso di quello di mercato potrebbe riaccendere i timori di quanti sospettano che il caso dell’azienda abbia in realtà radici politiche.
    Nella lettera del 21 ottobre al Ministro dell’economia della Russia Gherman Gref, l’Ambasciatore svedese Sven Hirdman dichiara che gli azionisti della “Yukos” potrebbero rivolgersi ai tribunali internazionali, chiedendo di compensare loro gli investimenti perduti in seguito al crollo del gigante petrolifero. A comunicare ciò a Mosca è stata l’Ambasciata di Svezia. L’addetto stampa del Ministero dell’economia russo ha confermato aver Gref ricevuto tale lettera.
    “Volevamo avvisare la Russia che essa potrebbe violare i suoi impegni internazionali se le autorità continueranno a comportarsi in una maniera che sicuramente danneggia gli azionisti minoritari”, ha detto Tomas Alsson, il direttore del Prosperity Capital Management, il fondo d’investimenti svedese che possiede le azioni della Yukos. Nella lettera si riporta che la Svezia possiede uno dei maggiori portafogli d’investimenti in Russia, che arriva a 3 miliardi di dollari. Si ribadisce che il caso della “Yukos” potrebbe arrecare “gravi danni” agli azionisti svedesi della compagnia e “compromettere la loro fiducia nella Russia e nell’economia russa”.
    Poco fa Viktor Khristenko, il Ministro dell’energia e dell’industria russo ha rifiutato di commentare le intenzioni del Governo in merito alla vendita della “Yuganskneftegaz”. Si è limitato ad osservare che il cambio di proprietario, qualunque sia, non interferirà in nessun modo con l’attività della compagnia.

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