Numero 11(91)
Fabérgé
Le opere della società Fabérgé fra poco saranno sistemate all’Ermitage. Pare che le uova pasquali degli imperatori ed altri gioielli siano stati definitivamente riconosciuti oggetti artistici.
Si prevede di allestire un intero museo dedicato al famoso gioielliere russo Karl Fabérgé, presso l’edificio dello Stato maggiore sulla Piazza Dvortsovaia di Pietroburgo. Per ora questa parte del complesso architettonico dell’Ermitage Statale è in fase di ricostruzione. Mikhail Piotrovskij, il direttore del museo più famoso del Paese, spera che i lavori finiscano entro il 2014, per il 250-mo anniversario dell’Ermitage.
E intanto, fino al 13 febbraio 2005, nell’Avansala del Palazzo d’inverno si terrà la mostra “Fabérgé: perduto e riacquistato”, le uova pasquali create dalla bottega di Karl Fabérgé su commissione degli imperatori Alessandro III e Nicola II. Sono proprio quelle 15 uova e una decina di altri gioielli che sono stati acquistati dall’imprenditore russo Viktor Vekselberg dagli eredi del magnate dell’editoria Malcolm Forbes. Sono già stati esposti nel Cremlino di Mosca, ora tocca all’Ermitage.
La sensazione suscitata dalle uova pasquali, acquisite da Viktor Vekselberg, è solo uno degli episodi della storia relativa alla nascita del mito di Fabérgé. L’entusiasmo crescente per le opere dei maestri russi doveva prima o poi sfociare in qualcosa di concreto. La grandezza dev’essere rappresentata in bronzo, iscritta fra gli annali e coperta di lauro. Si tratta, infatti, di una cosa mai vista: una gioielleria, una piccola parte dell’enorme retaggio dell’arte decorativa applicata russa che finalmente ha un suo proprio museo.
Si prevede non solo di presentare al museo la collezione delle opere di Fabérgé, che si trovano all’Ermitage, ma anche di ospitarvi mostre provvisorie sulle collezioni estere di questa gioielleria. Non va dimenticata, poi, anche la cupidigia, con la quale l’Ermitage, come del resto i musei di Mosca, guarda alla collezione di Vekselberg. Lo Stato non ha nessun diritto di averla, ma se la patria chiede qualcosa, gli oligarchi, come dimostra l’esperienza, non sono capaci di dirle di no. Se ci riescono, lo fanno dall’estero. Vekselberg invece ha “restituito” apposta, (e in grande stile), le opere di Fabérgé alla Russia, itinerando con la mostra per le piu’ grandi città con l’intenzione infine di collocare i sensazionali oggetti nel proprio museo. Il fondo culturale e storico “Nesso dei tempi” si occuperà del suo allestimento a Mosca. Quindi, è probabile che fra poco in Russia ci siano due musei della casa Fabérgé.
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