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Numero 11(91)
Il teatro Alla Scala
Restituito finalmente al mondo dopo tre anni di restauri, tanta nostalgia degli appassionati e qualche polemica


    Il 3 agosto del 1778, alla Scala si dava l’opera di Antonio Salieri “L’Europa riconosciuta”. Così esordiva il famoso teatro lirico di Milano: era stato il suo primo spettacolo, che non fu mai più messo in scena dalla “Scala”.
    Avendo scelto “L’Europa riconosciuta” per segnalare l’inizio di una nuova epoca nella vita del teatro, il suo direttore artistico Riccardo Muti ha voluto esclamare che il teatro è rinato. Il 7 dicembre del 2004 è stato definito, infatti, una “seconda nascita”, visto che l’opera di Salieri, in questa data, è stata presentata di nuovo. Dopo un’intervallo durato quasi tre anni (e costato 120 milioni di euro), il centro operistico famoso in tutto il mondo ha dichiarato di essere vivo.
    Il restauro, in sostanza, è una cura adottata per far risuscitare un’antica realtà. La rinascita, alla fine, si è realizzata, ma quei tre anni... Tutto il tempo per il quale sono durati i lavori è sembrava un abisso nero, quasi una morte del teatro. Gli appassionati dell’opera erano sconsolati, avendo perso il loro punto di riferimento. Ma la rinascita è stata inevitabile. Ora il buio è dimenticato, le luci della ribalta si sono riaccese, la sala si è riempita di suoni melodiosi, tutto è tornato normale. Il mondo è salvato. Il pubblico è contento.
    Il pubblico, in effetti, ha applaudito per 12 minuti e 15 volte ha chiamato sul palco gli interpreti dell’“Europa riconosciuta”. Pare peraltro che le emozioni siano state notevolmente intensificate dalla gioia di aver riacquistato il vecchio amico. A tale evento non potevano mancare ospiti di spicco come Silvio Berlusconi, Sofia Loren, Giorgio Armani ed altri.
    Il direttore d’orchestra Riccardo Muti, spiegando la sua scelta, ha detto che Antonio Salieri era stato immeritatamente dimenticato, e anche calunniato, per la famosa accusa di aver avvelenato Mozart. “È ora di riabilitarlo”, ha sostenuto Muti.
    Secondo lui, Salieri sarebbe un gran compositore. “L’Europa riconosciuta” era un’ottima occasione per dimostrarlo.
    La tradizione vuole che per l’apertura di ogni nuova stagione l’edificio della Scala sia ornato di duemila rose. Anche questa volta esse sono state intrecciate nelle ghirlande da festa e nelle corone insieme a foglie di magnolia e a rami di pino. Il frontone del teatro, poi, è stato coperto da rami di lauro e asparago, che vi rimarranno fino alla fine delle festività natalizie. Ma per celebrare quest’avvenimento particolare il teatro è stato “invaso” dalle rose anche all’interno: diciottomila fiori hanno abbellito la sala e l’atrio.
    L’aspetto esterno del teatro è cambiato non solo a causa dei fiori: Mario Botta, l’architetto responsabile del restauro è stato duramente criticato per aver eretto sul tetto una costruzione elittica che ospita camerini di truccatori, uffici e botteghe. In conformità al suo progetto è stata installata anche una torre alta 38 metri, che nasconde i meccanismi scenici. Tuttavia, alla vigilia del giorno del primo spettacolo, tutte le controversie si sono placate sotto l’impeto del gaudio universale: il teatro Alla Scala è tornato!

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