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Numero 11(91)
Viene definito il “Tom Waits russo”
Il gruppo “Leningrad”, capeggiato da Serghei Shnurov, si è finalmente esibito in un club di Mosca


    “Leningrad”, il mitico gruppo russo rock-punk-ska, noto per sue canzoni anti’conformiste, già da alcuni anni turba ed eccita lo spirito selvaggio e pagano dei nostri connazionali in tutto il mondo. Dopo il successo della tournée in Germania, preceduta da quella negli USA, il gruppo si è esibito al gran completo per la prima volta dopo lunga assenza al club “Tochka” di Mosca, per festeggiare l’anniversario dell’inaugurazione del famoso club, riaperto di recente e conosciuto come partner privilegiato dalla “Nasha radio” emittente che propone solo “rock russo”.
    “…Già a duecento metri dal club c’era chi chiedeva se qualcuno avesse un biglietto da vendere: ciò non succede spesso per i concerti nei club, e poi va considerato che i biglietti non costavano mica poco, da 800 a 1000 rubli. In coda –lunghissima!- davanti all’ingresso, si sentiva parlare in diverse lingue straniere. Passando attraverso il blocco delle guardie e dei metal detectors, accompagnati dalle grida isteriche di una ragazza, che ha pagato il biglietto a un truffatore senza poi avere ne biglietto, ne soldi indietro, spintonati da una folla eccitata, abbiamo attraversato il piccolo atrio del guardaroba e ci siamo trovati ad un tratto in una sala spaziosa e capiente. Ma oggi era stracolma. Abbiamo subito percepito un’atmosfera anarchica”, racconta un appassionato.
    I concerti dei “Leningrad” che come gruppo gode di grande notorietà ed usa un lessico licenzioso nei testi delle sue canzoni, sono stati più volte vietati a Mosca. Fu cancellato il concerto del gruppo al Palazzo dello sport “Luzhniki” nel novembre del 2002. Diversi i motivi allora ipotizzati. Secondo quelle più autorevoli, sarebbe stato lo stesso sindaco di Mosca a proibire l’esibizione del gruppo nella capitale, dopo avere ricevuto da qualcuno un disco del gruppo da ascoltare.
    ”…Mentre tutti si preparano all’inizio del concerto, nel “vestibolo” della toilette per uomini si improvvisa un’intervista televisiva con il batterista principale del gruppo, che indossa una t-shirt con la pubblicità tutt’altro che anti-conformista delle compagnie “Gazprom” e “Megafon”, cosa che contrasta con l’imprimato della band e con tutta la situazione. Dopo un po’, peraltro, con una t-shirt uguale appare sul palco Serghej Shnurov, “Schnur”, il cantante carismatico e leader del gruppo, seguito dalla potente orchestra composta da beni 13 elementi. La sala stracolma va in visibilio...”
    Shnurov una volta ha detto che, formando i “Leningrad”, egli si proponeva di fondare un gruppo russo che si ispirasse ai “The Tiger Lillies”. Martin Jacque, il leader dei “Tiger Lillies”, ha a sua volta commentato così: «”I Leningrad” ci assomigliano? Forse si, ma mica tanto. Serghej ha nel suo gruppo molti musicisti, e noi siamo solo tre, e anche come fisico, siamo assai diversi. Penso che più di tutto ci piaccia dei “Leningrad” l’impostazione musicale. C’è qualcosa che ci rende vicini nelle nostre ispirazioni ... Lui scrive testi tetri, quasi come lo facciamo noi. Lui dice molte parolacce, e ciò piace anche a noi. Forse, la differenza più importante è che noi nelle nostre canzoni dedichiamo molto spazio alla religione, mentre Schnur evita quest’argomento... Ha menzionato, infatti, una volta, di aver studiato teologia... Tutto sommato, siamo entrambi strani e pazzi». … Il concerto batte tutti i record di durata tra quelli normalmente tenuti nei locali: si articola in tre parti da circa 45 minuti ciascuna, con due intervalli che consentono di tirare un po’ il fiato dopo i ritmi “selvaggi” e bere della birra o qualcosa di più forte. I “Leningrad” ripropongono i loro successi più famosi, anche se prevalgono le canzoni recenti. Schnur accende il pubblico, lo contagia con il suo temperamento travolgente.
    La musica del gruppo è lo ska-punk, accompagnato da strumenti a fiato. Lo show dei “Leningrad” è energico, e ogni concerto è sempre un evento strabiliante, che combina ritmi rudi e zingareschi e sequenze latinoamericane a pezzi elettricizzati da rock-n-roll, nonché composizioni che ricordano quelle dei film di Emir Kusturica, ugualmente sregolate, piene di amore della vita, edonistiche.
    Tutto ciò viene completato da sofisticati passaggi di strumenti a fiato e a corda, solo melodiosi di accordeon, una gamma ricchissima di percussioni, e certamente, dalla caratteristica voce rauca di Shnurov.
    Il “Leningrad” si distingue molto anche per i testi, i quali spesso, ad un primo sguardo, corrispondono poco alla musica. Alcol, droga, sesso e risse: molte canzoni dei “Leningrad” parlano della realtà delle strade urbane russe. Ma, alla fine, parlano anche di amore: l’amore per la libertà, per l’indipendenza, per le donne (e questo è un amore sempre travolgente), delle continue, amare delusioni e della perdita di tale amore. Una caratteristtica principe del “tono” dei “Leningrad” è l’atteggiamento ironico nei confronti dei fatti tristi della vita, come quello che si potrebbe avere nei confronti di un amore non corrisposto, o di sogni non realizzati. Tale atteggiamento ironico si ritrova anche nella tendenza melodica al “carnevalesco”. Le canzoni risultano una specie di happening o di circo all’antica, una buffonata, un’emanazione colossale di energia positiva, diretta verso ogni singolo spettatore. Si tratta, in altre parole, di un training psicoterapeutico esistenzialistico tipico della “decadenza”. A conferire colori profondi e vibranti a questa “farsa” serve anche il mat, un gergo specifico che comprende, parolacce e imprecazioni. Nella letteratura russa di oggi, lo scrittore più vicino a Serghej Shnurov, come linguaggio e stile, è il suo scrittore preferito Vladimir Sorokin.
    Serghej Shnurov ha creato il suo gruppo a Pietroburgo nel 1997. Il “Leningrad” non era l’unico gruppo russo ad aver scoperto lo ska-punk, che s’ispira allo stile un po’ rude dei “The Clash”, degli “Specials” e dei “Madness”. E’ lecito dire che i gruppi pietroburgesi come “Distemper” o “Spitfire” fossero predecessori dei “Leningrad”. Ma proprio il gruppo di Schnur è stato il primo a riuscire a presentare in modo così persuasivo questo stile musicale nell’ambito del contesto culturale russo. La popolarità enorme conquistata dal gruppo negli ultimi anni, la sua comparsa su MTV, oltre che al gran successo commerciale dimostrano bene che la corsa alla musica occidentale, che aveva raggiunto il suo apice negli anni della perestrojka, sta piano piano rallentando in Russia. Oggi i giovani russi sempre più spesso s’appassionano alla musica post-rock nazionale, nata dal leggendario rock-n-roll underground di Pietroburgo.

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