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Numero 7(98)
"Svolta a sinistra-2" il nuovo articolo programmatico di Khodorkovskij

    Mikhail Khodorkovskij, che sconta i suoi 8 anni di condanna presso la colonia di lavoro correttivo di Krasnokamensk della Regione di Cita ha scritto un altro articolo programmatico, intitolato “Svolta a sinistra-2”, e pubblicato sul quotidiano “Kommersant” dell’11 novembre.
    “Nel corso della lunga discussione generata dal mio articolo “Svolta a sinistra”, sono sorte alcune domande di primaria importanza, che necessitano risposte immediate”, scrive Khodorkovskij.
    Una delle domande alle quali risponde nel suo nuovo articolo è la seguente: nella Russia di oggi esistono delle forze di opposizione moderne ed efficienti che si possano definire di sinistra o sinistra liberale? Secondo l’ex capo della Yukos, la Russia arriverà al 2008 con una serie di problemi oggettivi: il logorio delle infrastrutture nazionali, la crisi demografica, la paralisi di alcuni settori metalmeccanici, la crisi sistematica del complesso militare industriale, la scomparsa della scienza, la perdita di controllo da parte di Mosca della situazione interna nel Caucaso del Nord, il fallimento delle forze armate, la paralisi del sistema della tutela dell’ordine pubblico, che dovrà campare alla giornata.
    Pertanto, secondo Khodorkovskij, dopo il ritiro di Vladimir Putin, “il Paese deve passare nelle mani di un’élite nuova, responsabile, che concepisca il governo come una costruzione a lungo termine, forse come un lavoro ingrato (nelle prime fasi), e non come oggetto di ripartizioni e ridistribuzioni senza fine”. “Per risolvere tutti i problemi gravissimi elencati, come altri qui non menzionati, serve una tradizionale mobilitazione di tutto il popolo”, scrive l’ex presidente della Yukos. “Ma non deve essere una mobilitazione da lager, bensì creativa, che richieda le risorse intellettuali di decine di milioni di nostri concittadini in base ad un unico obiettivo nazionale”.
    “La gente, abituata al fatto che il potere sia infinitamente lontano da essa, abituata a non essere responsabile di niente, al menefreghismo delle così dette élites deve sentire di nuovo la Russia come il proprio Paese, che pensa e bada a tutti coloro che vi abitano, e del quale anche loro sono responsabili”, ritiene Khodorkovskij. “E ciò si ottiene soprattutto con un cambiamento sostanziale dei principi della politica statale e sociale, con il ripristino dei metodi democratici dell’amministrazione del Paese, compreso il paternalismo statale come strumento di unità fra lo Stato e il popolo, come ammissione del fatto che lo Stato e l’economia esistono per i bisogni della gente”. “È necessaria pertanto una svolta a sinistra”, sintetizza l’ex capo della Yukos. Secondo Khodorkovskij, la tendenza a “sinistra” nella grande politica russa sarebbe già riscontrabile da tempo. “Se l’élite governante di oggi si trasformerà in modo democratico, otterremo un cambio pacifico del potere”, sostiene lui. Altrimenti “gli effetti per il Paese saranno ben tristi”.
    Un’altra domanda alla quale risponde nel suo articolo il detenuto della colonia di lavoro collettivo YaG 14/10 è quella sul programma economico concreto della “Svolta a sinistra”. Khodorkovskij cita i 7 punti di tale programma. Il primo concerne l’aumento della popolazione della Russia fino a 220-230 milioni di persone. Il secondo prevede l’impostazione di una struttura economica nazionale che si basi al 40% su “l’economia del sapere”; al 40% su petrolio, gas, metallo e produzione in base alle licenze; al 20% sull’agricoltura, compresi il settore terziario e il commercio. Il terzo punto è quello relativo alla conservazione del territorio della Russia e il consolidamento delle sue attuali frontiere, anche mediante la creazione di grossi centri di attività imprenditoriale russa in Oriente e al di là degli Urali. Il quarto punto prevede “la creazione, praticamente, dal nulla, delle nuove forze armate russe”, il quinto la riproduzione della formazione sistematica e della scienza fondamentale come un sistema di ricreazione del potenziale intellettuale della nazione. Il sesto punto riguarda un ammodernamento radicale delle infrastrutture comunali e nazionali e la creazione di nuove vie di comunicazione e trasporto, cioè di autostrade e di ferrovie”. Infine, il settimo punto del programma concerne “la creazione di un sistema della salvaguardia sociale della popolazione, storicamente e mentalmente tradizionale per la Russia, che comprenda il servizio sanitario gratuito di qualità e l’istruzione media obbligatoria di qualità per il 100% della popolazione, l’istruzione superiore per il 50% dei giovani, garanzie sulla concessione di tutte le agevolazioni sociali previe, oppure di una loro giusta compensazione in denaro.
    Secondo Khodorkovskij, la realizzazione del programma richiederà circa 400 miliardi di dollari di investimenti pubblici e circa 500 miliardi di investimenti privati. Questi soldi, sostiene l’ex dirigente della Yukos, potranno essere ottenuti anche cambiando il regolamento dell’utilizzo della rendita di materie prime e legittimando la privatizzazione mediante “un’apposita imposta di compensazione”.

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