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Numero 2(101)
L’Eni ha proposto alla “Gazprom” uno scambio partecipazioni
L’Eni ha dichiarato di avere interesse ad acquisire determinati attivi della Gazprom, proponendo di scambiarli con alcuni dei propri. La Gazprom ha deciso di aspettare. L’Eni vorrebbe impegnarsi nella ricerca e nell’estrazione del petrolio in Siberia, proponendo alla Gazprom una quota parte nella sua azienda energetica Enipower ed altri attivi. Il gruppo propone alla società monopolista russa di entrare nelle transnazionali, ottenendo attivi in tutto il mondo. Le trattative sono state rese possibili grazie alla lunga cooperazione delle due aziende sul mercato energetico europeo, in cui la Gazprom è uno dei maggiori fornitori del gas.
La Gazprom non ha fretta di rendere noti i nomi dei giacimenti in questione. Perché le vere proposte d’affari da parte italiana dipendono direttamente dai risultati delle elezioni politiche in Italia, ovvero dalla permanenza di Silvio Berlusconi alla guida del governo come premier. Berlusconi non nasconde infatti il suo atteggiamento positivo nei confronti della Russia e del suo gigante del gas. Le proposte dell’ENI pertanto saranno esaminate proprio ai vertici di governo.
Dopo la stipula nell’autunno scorso del contratto da parte dai dirigenti della Gazprom e dell’ENI, Aleksej Miller e Paolo Scaroni, qualche settimana fa le trattative tra due società sono state congelate. Non ha avuto effetto positivo neanche il memorandum firmato a maggio dell’anno scorso in presenza del presidente russo Vladimir Putin e del primo ministro italiano Silvio Berlusconi.
Il problema sostanziale e motivo che mette premura all’ENI è quello degli antimonopolisti italiani, i quali hanno già criticato duramente il gigante italiano per l’insufficiente attrazione di nuovi fornitori sul mercato interno del gas. L’operazione con la Gazprom potrebbe contribuire notevolmente alla soluzione di questo problema.
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