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Numero 5(104)
Accordo tra Sukhoj e Finmeccanica
Un aereo e due bandiere
Putin ha autorizzato, per la prima volta, la partecipazione di aziende estere in una produzione strategica


    Per la prima volta un’azienda straniera è riuscita ad ottenere oltre il 25% di un’impresa russa di costruzioni aeronautiche. L’Alenia Aeronautica, una società italiana è stata autorizzata ad acquistare il 25% più un’azione dell’azienda “Grazhdanskie samolety Sukhogo” - Aerei civili Sukhoj (GSS). Per realizzarlo, si è reso necessario l’intervento del presidente Putin, il quale ha convenuto con il primo ministro italiano Romano Prodi sulla cooperazione strategica tra le due imprese. Gli italiani e i russi costruiranno insieme un aereo capace di superare distanze medie, l’RRJ.
    Per ora questo fatto non comporta il cambiamento della legge nazionale relativa agli acquisti di azioni di imprese di costruzioni aeronautiche. Ma anche coloro che volessero comprare altri attivi russi possono richiedere uguali autorizzazioni.
    L’accordo generale sulla cooperazione strategica l’hanno siglato il gruppo pubblico “Sukhoj” e la Finmeccanica italiana, mentre le loro filiali GSS e Alenia Aeronautica hanno convenuto in concreto sulla messa a punto, produzione e promozione sul mercato internazionale del Russian Regional Jet (RRJ).
    Nell’ambito di questi accordi, che devono essere approvati dai Governi dei rispettivi Paesi, l’Alenia Aeronautica otterrà le azioni della GSS. Gli italiani si impegneranno a partecipare al finanziamento del programma.RRJ con il contributo di almeno il 25% del business-plan, comunica la RIA “Novosti”.
    Il costo del programma, tenendo conto dell’elaborazione e dell’organizzazione della produzione del motore russo-francese SaM 146, è stimato intorno ai 1,5 miliardi di dollari. Ma, a detta di Giorgio Zappa, il volume complessivo degli investimenti da parte italiana ammonterà a 200-250 milioni di dollari, dei quali oltre 100 milioni, secondo quanto ha riferito Mikhail Pogossian, il capo della “Sukhoj”, verranno impiegati per pagare le azioni della GSS. La stima della nuova azienda non è stata fatta peraltro da nessuna delle parti.
    Per promuovere con successo sui mercati europei ed americani il RRJ, aereo da 75-100 posti, le parti prevedono di creare in Europa una società mista preposta alla vendita e alla successiva manutenzione degli aerei. L’Alenia Aeronautica inoltre invierà del proprio personale esperto in Russia. Essi lavoreranno presso la GSS in vari settori: “materiali e sistemi moderni”, “certificazione”, “acquisti”, “vendite” e “servizio customer care”.
    La famiglia degli aerei regionali tipo RRJ comprenderà sei modelli: RRJ-60, RRJ-75, RRJ-95, rispettivamente da 60, 75 e 95 posti, con distanza di volo normale ed elevata. Il primo volo è previsto per il novembre 2006, la messa in esercizio per la fine del 2007 – inizio del 2008.
    Secondo le stime dei rappresentanti del gruppo “Sukhoj”, il volume del mercato degli aerei RRJ fino al 2023, potrebbe raggiungere le 5500 unità, cioè circa 100 miliardi di dollari. In tutto, secondo le previsioni più caute, la nuova azienda prevede di produrre non meno di 700 aerei del tipo indicato. Si programma che il 35% degli aerei potrebbe essere venduto nell’America del Nord, il 25% in Europa, il 10% in America Latina e il 7% in Cina, come in Russia.
    Tale operazione risulta impossibile senza l’intervento dei massimi dirigenti della Russia. La partecipazione di persone giuridiche e fisiche straniere, nonché di persone affiliate alle imprese russe di costruzioni aeronautiche, in conformità alla legge “Sulla regolamentazione statale dello sviluppo dell’aeronautica” è autorizzata, ma non può superare il 25%, cioè il 25% meno un’azione. Il Governo russo toglierà questa restrizione, in via eccezionale, appositamente per la transazione tra “Sukhoj” e la Finmeccanica. Ciò è stato concordato nel marzo scorso durante l’incontro tra il Presidente della Russia Vladimir Putin e il capo della Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini.
    Tuttora proprio a queste restrizioni legislative sono dovuti i ritiri degli stranieri dai progetti russi. Ma secondo le stime degli esperti del settore, sarebbero molti gli investitori stranieri interessati a comprare le azioni delle imprese russe di costruzioni aeronautiche. Ogni eventuale interlocutore straniero potrebbe sicuramente trovare ai vertici di governo dei lobbisti forti ai quali rivolgersi per chiedere un trattamento pari a quello riservato all’azienda italiana, ma per ora gli organismi federali non precisano se il precedente del “Sukhoj” e della Finmeccanica possa in seguito trasformarsi da una tantum in norma.

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