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Numero 5(104)
L’intervista in esclusiva a Harry Gustav Helenius
Unione Europea e Russia: Buone le relazioni
Non vi sono gravi problemi irrisolti


    Dal 1 luglio 2006, i finlandesi, nell’ambito della loro presidenza semestrale nell’Unione Europea, hanno avuto l’occasione di dare all’Europa lezioni di civiltà. La Finlandia è uno Stato sociale perfettamente strutturato, con la crescita continua del PIL di qualche percento e con poca disoccupazione. La Finlandia è sempre tra i primi Paesi nelle graduatorie degli Stati più ricchi, più produttivi ed innovativi. Ha forse il migliore sistema di istruzione pubblica del mondo, e i suoi abitanti sono tra i più felici del nostro pianeta. Questo Paese è il secondo partner commerciale della Russia dopo la Germania. Stando alla Banca nazionle della Finlandia, oltre 2200 aziende finlandesi apparterrebbero ai russi. È in aumento anche l’emigrazione russa in Finlandia.
    I finlandesi sperano di ottenere, nell’ambito della propria presidenza un successo uguale a quello del 1999, quando l’UE, diretta dalla Finlandia, riuscì ad eliminare la divisione in due turni di estensione (Bulgaria, Romania, Slovacchia, Lituania, Lettonia e Malta, che dovevano entrare nell’UE di secondo turno, cominciarono le trattative subito). Ora la questione prioritaria sarà quella del rapporto fra l’Unione Europea e la Russia. In ottobre, a Lahti, deve svolgersi un vertice informale dedicato al settore energetico, con la partecipazione di Vladimir Putin. “Siamo capaci di giungere alla partnership energetica”, dichiara Tarja Halonen, il Presidente della Finlandia. Tale “partnership” peraltro potrebbe comportare per l’UE la sua “finlandizzazione”. Il termine ha, infatti, un doppio significato, radicato nei tempi sovietici. La Finlandia, abituata tradizionalmente a tener conto dell’opinione del vicino russo, afferma già adesso di poter (forse) partecipare al progetto del gasdotto baltico. Il programma della presidenza finlandese, poi, non include questioni preoccupanti per la Russia come il mancato riconoscimento dei confini con Lettonia ed Estonia da parte della Russia, oppure il conflitto fra la stessa e la Georgia. Saranno toccati invece argomenti come la trasparenza delle istituzioni dell’Unione, le capacità di espansione dell’Unione Europea (cioè, l’estensione verso la Turchia e gli Stati balcanici), nonché gli aspetti europei del problema della globalizzazione. In ogni caso, la Finlandia quasi sicuramente eviterà contrasti con la Russia, mitigando le decisioni dell’UE relative a Mosca. Secondo gli esperti, la finlandizzazione si manifesterà in una forma di’“orientamento settentrionale” della politica europea, il quale comporterebbe il coinvolgimento della Russia in svariate discussioni europee, ipotizzando che ciò possa permettere di rendere Mosca più civile. Secondo quanto ha osservato Hiski Haukkala, l’analista dell’Istituto finlandese di relazioni internazionali, dopo l’estensione dell’UE avvenuta nel 2004, la Finlandia ha perso la posizione di unico Stato dell’Unione Europea a confinare con la Russia. E ciò ha ridotto notevolmente il peso dell’orientamento settentrionale della politica dell’UE, così largamente propagandato dall’Unione.
    Tuttavia, secondo gli studiosi occidentali, potrebbe nascere una situazione da “ piede in due staffe”. “La Russia è interessata a confermare e consolidare la sua presenza in Europa, ma nello stesso tempo Mosca non vuole legarsi troppo ad una serie di valori occidentali”, sostengono gli analisti del Center for European Studies di Bruxelles, gli autori del saggio “Nuovi accordi tra la Russia e l’UE: perché, cosa e quando”. Il ravvicinamento di oggi, a loro avviso, rifletterebbe “il desiderio di firmare un nuovo accordo sulla partnership e sulla cooperazione atto al mantenimento dello status quo”.
    E l’approccio finlandese al rapporto con la Russia potrebbe contribuire al raggiungimento di tale scopo. La stampa russa si esprime, riguardo a questo argomento, in modo assai più concreto. Ad esempio secondo il quotidiano “Nezavisimaja gazeta”, la posizione della Russia come partner dell’Unione Europea negli ultimi tempi si sarebbe consolidata. “La Russia è riuscita ad ottenere delle concessioni da parte dell’UE, la quale ha riconosciuto il suo diritto di riservarsi il controllo completo delle reti di trasporto e di transito e ha riconosciuto il monopolio del gas della Russia, oltre che ad approvare la formula dei così detti contratti del gas a lungo termine, accettando di far accedere la Gazprom al possesso e al controllo congiunto di una parte delle reti tedesche di distribuzione del gas”. “Il tempo è il nostro alleato, che favorisce lo spettacolare ritorno della Russia in Europa”, conclude il giornale.
    Quanto efficiente sia in realtà lo sviluppo della cooperazione tra l’Unione Europea e la Russia dal punto di vista della Finlandia come Paese presidente dell’UE, questo l’Espresso Azzurro ha deciso di chiederlo direttamente a Harry Gustav Helenius, l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Finlandia in Russia.

– Sig. Ambasciatore, dal 1 luglio la Finlandia presiede l’Unione Europea. Helsinki ha già dichiarato prioritario il consolidamento del rapporto tra l’Unione Europea e la Russia. Sarebbe lecito affermare che tale approccio sia, sotto molti aspetti, dovuto alla dipendenza economica della stessa Finlandia dal “gran vicino” dell’Est?
    – Noi vediamo il commercio come un’interazione fra il venditore e il compratore, che giova a entrambe le parti. È necessario poi ricordare che il commercio viene svolto da aziende e non da Stati. Ma nel commercio, come in qualsiasi attività interstatale, servono regole specificate congiuntamente, una comune base legale.
    Il rapporto fra l’Unione Europea e la Russia è buono già adesso, e l’UE è il maggior partner commerciale della Russia, e con grande distacco dagli altri. Il fatto che la Finlandia, nel periodo della sua presidenza, rilevi il valore delle relazioni fra l’UE e la Russia, è dovuto in parte alla prossima scadenza (nel 2007) dell’Accordo sulla partnership e cooperazione tra l’UE e la Russia. È ora, quindi, di cominciare le tratative inerenti all’aggiornamento delle basi convenzionate delle nostre relazioni. Il compito del Paese presidente è quello di promuovere gli interessi di tutta l’Unione Europea, contribuendo al conseguimento degli obiettivi posti da essa.
    – Può illustrare, per favore, più dettagliatamente il progetto ”Dimensione Nord”? Quanto è importante per la Russia, per la Finlandia, per l’Unione Europea in genere?
    – Lo scopo della politica della “Dimensione Nord” è quello di contribuire alla cooperazione fra l’UE e la Russia al nord dell’Europa e in tal modo coadiuvare alla stabilità, allo sviluppo sostenibile e alla dipendenza reciproca positiva. Il lavoro, relativo alla “Dimensione Nord” si svolge nell’ambito della partnership. Oggi le più importanti sono la Partnership per la protezione dell’ambiente e la Partnership nella pubblica sanità e nel benessere sociale. Nell’ambito della Partnership per la protezione dell’ambiente è stata realizzata una serie di progetti, compresa la costruzione degli Impianti di depurazione Sud-Ovest a San Pietroburgo. La Finlandia cerca di far sì che il nuovo documento strutturale relativo alla “Dimensione Nord” sia approvato al summit UE-Russia che si svolgerà ad Helsinki in novembre del 2006. La “Dimensione Nord” è un prodotto della politica congiunta dell’Unione Europea. Valutiamo la “Dimensione Nord” come un elemento importante del rapporto fra l’Ue e la Russia.
    – è possibile affermare con certezza che l’ingresso della Russia nel WTO migliorerà la cooperazione bilaterale fra entrambi i Paesi?
    – Entrata nel WTO, la Russia svilupperà il proprio commercio estero secondo le regole generali stabilite, decidendo le condizioni del commercio insieme a tutti gli Stati del mondo che hanno un certo peso economico. L’ingresso della Russia nel WTO avrà un effetto positivo sui rapporti commerciali ed economici tra i nostri Paesi. Ma la presenza nel WTO creerà soltanto dei presupposti per lo sviluppo dei rapporti commerciali; essa non potrà garantire un aumento automatico del volume del commercio. Anche dopo l’ingresso della Russia nel WTO gli eventi all’interno dello Stato, soprattutto il comportamento delle aziende, determineranno lo sviluppo del commercio.
    – Oggi si discute sulla necessità di creare in Europa un’unico spazio economico. Helsinki ha appoggiato questa proposta. Quando sarà risolta definitivamente questa questione? Quanto tempo servirà, secondo Lei, per far ratificare la Costituzione europea da tutti i Paesi membri dell’Unione Europea?
    – L’unico spazio economico europeo presume la creazione di un mercato aperto ed integrato, voluto dalla Russia e dall’UE. La ratifica degli accordi relativi alla Costituzione non ha a che fare di per sé con tale spazio. L’UE già da tempo è un unico mercato interno. La carta stradale del primo spazio comune è finalizzata a far ravviciniare il mercato russo ed europeo e a favorire il dialogo in diversi settori economici. Il prossimo passo in direzione della liberalizzazione del commercio sarà quello dell’ingresso della Russia nel WTO, che ci auguriamo possa avvenire prossimamente.
    – Hanno trovato soluzione problemi scottanti come lo status della Karelia e i problemi di immigrazione? Quali sono, secondo Lei, le strade da percorrere in tal senso?
    – Il percorso della frontiera statale finlandese-russa è fissato dal Trattato di pace di Parigi.
    Le questioni inerenti l’immigrazione sono regolamentate dalle leggi finlandesi che non contengono speciali riferimenti alla Russia. La Finlandia peraltro ha intenzione di attrarre nei prossimi anni e decenni manodopera straniera, e i cittadini della Russia saranno immigrati ben accetti come tutti gli altri.
    – Esistono dei problemi irrisolti che ostacolano la cooperazione bilaterale tra i nostri Paesi, tra la Russia e l’UE?
    – Fra la Finlandia e la Russia non esistono problemi politici irrisolti. I nostri rapporti politici sono molto stretti. I Presidenti dei nostri Paesi si incontrano regolarmente. L’ultima volta si sono incontrati durante il Forum economico internazionale di Pietroburgo. Inoltre il Presidente della Finlandia Tarja Halonen ha partecipato alla cena organizzata durante il vertice del G-8. L’anno scorso hanno avuto luogo oltre dieci incontri bilaterali fra ministri. Fra organi di potere, aziende, organizzazioni non governative e singoli cittadini c’è cooperazione. Ciò dimostra che i rapporti sono buoni. La Finlandia rilascia ai cittadini russi più di 300 mila visti all’anno, e il numero di visti rilasciati aumenta continuamente. I contatti sono tanti da far nascere qualche volta problemi di carattere pratico, ma essi sono risolvibili.
    I rapporti fra la Russia e l’UE sono basati sull’Accordo sulla partnership e cooperazione e sulle carte stradali dei quattro spazi comuni. Lo sviluppo della cooperazione nel campo economico, quello della giustizia e degli interni, compresi i diritti umani, la politica estera, nonché nel settore dell’istruzione pubblica, della scienza e della cultura è regolato da questi documenti. Non ci sono notevoli problemi irrisolti nel rapporto fra l’UE e la Russia.
    – Signor Ambasciatore, ha dei luoghi preferiti qui in Russia? Come si trova da noi? Che idea si è fatto della Russia? Ha già avuto occasione di viaggiare per la Russia? Ha qualche augurio per il nostro Paese?
    – Ho viaggiato molto per diverse regioni della Russia: sono stato, in particolare, a Perm, ad Ekaterinburg, ad Irkutsk, a Tver e a Norilsk. Da persona che si trova costretta a viaggiare molto in auto per motivi di lavoro potrei augurare di perfezionare la sicurezza della circolazione stradale. Si tratta di un problema alla soluzione del quale possono contribuire tutti.

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