Numero 6(105)
DUE MILIONI DI PARTECIPANTI
IMPONENTE MANIFESTAZIONE DELLA CdL
Intervista esclusiva al leader della Casa delle Libertà
– Presidente Berlusconi, una volta le piazze sembravano essere appannaggio dei sindacati e dei partiti di sinistra. Oggi, invece, sembra farvi ricorso la destra e le categorie che sipossono immaginare più di destra, anche se poi, a dir la verità, dopo le prime manifestazioni degli artigiani a Treviso, dei commercianti e ancocora degli artigiani a Mestre e della Casa della Libertà a Vicenza, sembrano essere scesi in piazza proprio tutti: poliziotti, carabinieri, avvocati, tassisti, farmacisti, panettieri, professionisti, precari, addetti al pubblico trasporto…
– Guardi: in tutta Italia c’è un crescente malcontento nei confronti del Governo Prodi. Nostri elettori, ma anche non, hanno voglia di manifestare contro di esso.
Vogliono sentirsi protagonisti di questa proposta, e il mezzo che concede loro la costituzione è quello di partecipare a pubbliche manifestazioni.
– Crede davvero nella spallata, che l’esecutivo dell’Unione possa cadere?
– Diciamo che soprattutto ci spero! Anche se so che l’esercizio del potere è la religione di questa sinistra che, tuttavia, è molto divisa. Quella che governa in Italia è una coalizione elettorale dominata dall’estrema sinistra, radicale e massimalista, che impone agli altri partiti, anche a quelli più moderati come per esempio la Margherita, dei diktat che derivano dalla loro concezione della politica. Sia con il Decreto Visco-Bersani che la Finanziaria hanno dimostrato come per loro la politica sia un modo di sottomettere il cittadino allo Stato. Lo scopo, come è accaduto in tutti i regimi comunisti, è quello di trasferire il reddito da chi ha a chi ha meno, finendo con il togliere a tutti e non solo ai ricchi o presunti tali. Qui, per esempio, si considera ricco chi guadagna 2.500 euro al mese! Mentre lo scopo è solo quello di rafforzare con i soldi del cittadino il partito di governo, le cooperative rosse, le loro clientele, loro stessi.
– Come giudica la Finanziaria che il Governo prodi si prepara a varare, e la preoccupa più nel suo insieme o nei suoi singoli provvedimenti?
– Quella che propone il Governo Prodi è una Legge Finanziaria che è lo specchio di una concezione che va contro lo spirito di impresa, una concezione pauperistica della società e che quindi è pericolosa in quanto taglia ciò che non dovrebbe essere tagliato, e non taglia quella che invece è la spesa pubblica improduttiva. Non cancella certi privilegi e certi sprechi come invece dovrebbe essere Non dà e non fa ciò che dovrebbe dare e che dovrebbe fare.
– I tagli?
– La Finanziaria in discussione taglia fondi alla scuola, all’istruzione, alla ricerca, alla sicurezza, al sostegno alle imprese, alle infrastrutture, perfino a quelle che avevamo cominciato a realizzare... Ha sviluppato un aumento fiscale ben superiore ad un punto percentuale toccando le tasche di tutte le aziende e di tutti i cittadini!
– Una Finanziaria, a suo avviso, pericolosa per il paese?
– Io non ho mai visto nessun sistema economico, in nessun paese, in cui l’aumento delle tasse abbia portato alla crescita, allo sviluppo, e alla diminuzione dell’evasione fiscale. E’ vero semmai esattamente l’opposto, che la diminuzione dell’evasione si ottiene con la diminuzione delle aliquote che il cittadino deve sentire come giuste.
– Le tasse, però, ovviamente servono…
– Certo, ma le tasse, però, non sono un qualcosa che lo Stato ha per lascito divino. Sono semmai il corrispettivo che il cittadino paga allo Stato in cambio dei servizi erogati dallo Stato stesso. Se la quantità e la qualità di questi servizi non è elevata e lo stato chiede ben di più di quel terzo che è nel cuore, nella mente e nella sensibilità di tutti fa sì che si inneschi nel cittadino quel senso di ribellione che gli fa sentire dentro di sé come giusto il mettere in campo tutti quegli espedienti di difesa fiscale che possono portarlo anche all’evasione fiscale. Il che non è giusto, non si deve fare, non lo abbiamo mai fatto e non abbiamo mai suggerito a nessuno di farlo. Però quando abbiamo governato eravamo riusciti a diminuire la pressione fiscale di due punti, che non sono pochi, e questo ha portato ad un maggior introito all’Erario di ben 28mila miliardi! Credo la differenza sia sotto gli occhi di tutti.
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