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Numero 8(53)
Sberbank: cambiano i vertici?

    Dopo la nomina di Serghei Ignatiev, il nuovo capo della Banca Centrale (BC), il mercato ha centrato la sua attenzione su ciò che accadeva alla Sberbank.
    In aprile è nata una voce, seconda la quale dopo la venuta di Ignatiev alla BC, Kazmin aveva i giorni contati quanto dirigente della Sberbank. Le quotazioni della Sberbank hanno reagito con una crescita impetuosa, approvando in questo modo l’eventuale destituzione della direzione non troppo amica verso gli investitori. D’altra parte, la voce per ora non ha avuto conferme. Il 15 aprile, si è svolta la riunione del Comitato direttivo della Sberbank, con la quale è stata fatta coincidere con la discussione circa le candidature al posto del presidente della Sberbank. Per sorpresa di molti, Kazmin non solo è stato approvato come candidato al posto del presidente della banca, ma è diventato l’unico aspirante a questa carica.
    Tuttavia, non è possibile ritenerla una vittoria definitiva di Kazmin. Tutte le banche pubbliche (cioè, tutto il settore bancario) ora sono sulla soglia di mutamenti importanti. Alla Vneshtorggbank (VTB), ad esempio, dietro la decisione della nuova direzione della BC, ha avuto luogo l’aumento del numero di posti nel consiglio d’amministrazione da 5 a 9, il che consentirà di introdurvi i rappresentanti dell’amministrazione presidenziale e del governo. Il nuovo organico sarà convalidato alla riunione del 17 maggio. I cambiamenti potrebbero avverarsi anche alla Sberbank. Dopo la riunione del Comitato direttivo, avvenuta il 15 aprile, 23 persone aspirano a 17 posti nel Comitato direttivo. L’elenco dei candidati include 14 rappresentanti della BC e del governo, 5 rappresentanti della Sberbank, tre esponenti della società finanziaria “Gruppo finanziario riunito” e un rappresentante del fondo Hermitage. A questo proposito, ci si domanda soprattutto, quanto ne potranno essere danneggiati i rappresentanti della Sberbank: di solito, al Comitato direttivo partecipano tre rappresentanti dei manager, ma quest’anno il loro numero può essere ridotto. Per quanto riguarda la risposta alla domanda, come mai Andrei Kazmin sia riuscito per ora a mantenere il suo posto, ciò potrebbe avere alcune spiegazioni. Quella più probabile è che il governo non è contrario più di tanto alla sua candidatura. E’ noto, tra l’altro, che già nel periodo in cui era stato Gerascenko a dirigere la BC, Andrei Kazmin era molto sostenuto proprio dalla direzione del Ministero della finanza. La seconda spiegazione può essere questa: anche se Kazmin non va bene per il governo quanto dirigente della Sberbank, non si è riusciti ancora a trovare qualcuno capace di sostituirlo. Non e’ affatto facile sostituire i manager di tale livello, anzi, in Russia praticamente impossibile, tenendo conto della grande penuria dei quadri in Russia. Comunque sia, entro la data in cui deve svolgersi l’assemblea degli azionisti, fissata per il 21 giugno, la situazione di Andrei Kazmin appare abbastanza precaria.
    Nonostante quest’incertezza, il mercato azionario della Sberbank sta benissimo. Alla fine di aprile, gli intermediari hanno “riscaldato” il mercato un’altra volta, dopo che la società OFG (Gruppo finanziario riunito, rappresentato nel Consiglio d’amministrazione della banca da Boris Fiodorov) aveva dichiarato la preparazione dell’emissione delle ADRs del primo livell. E’ ancora presto per dire, quanto serie siano queste intenzioni. Mette in guardia il fatto che i dirigenti della Sberbank non abbiano confermato in alcun modo tali programmi. Tenendo conto che lo stanziamento delle ADRs di solito viene sanzionata dal management per aumentare la trasparenza di una società e per incrementare la liquidità delle sue azioni, la mancata partecipazione della Sberbank a tale progetto è sorprendente e mette in forse tutta l’emissione delle ADRs. L’OFG, poi, avrebbe potuto fare tale dichiarazione per provocare la crescita del mercato. Alcuni anni fa, un’altra società d’intermediazione, la Renaissance, aveva dichiarato simili progetti, ma la cosa si era fermata a livello di dichiarazioni. Non è da escludere tale sviluppo anche nel caso dell’OFG.

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