Numero 8(53)
In un modo o nell’altro La Russia definisce i punti sul… Mar Caspio
Il vertice dei capi degli Stati del Caspio, svoltosi il 22-24 aprile ad Askhabad, relativo alla divisione del Caspio, è fallito.
La formula del Presidente russo “dividiamo il fondo, l’acqua è di tutti” è stata respinta dal Turkmenistan e dall’Iran che chiedevano di estendere i loro settori. Quindi, la Russia sembra dover accontentarsi con la conclusione di accordi bilaterali, come quelli stipulati tra la Russia ed il Kasakhistan, sulla divisione dei territori attinenti alle frontiere.
Dopo la fine del summit, durante la visita di tre giorni della regione di Astrakhan, Vladimir Putin ha dimostrato che la Russia fosse in grado di lottare con efficienza per la sua fetta della torta del Caspio. Il Presidente ha lodato i militari che hanno mantenuto il principale potenziale della Flotta del Caspio, significativamente definita da Putin “l’unico strumento per la garanzia dei nostri interessi”. E’ stato annunciato lo svolgimento delle esercitazioni della Flotta del Caspio, nella parte centrale e settentrionale con una simulazione simile allo stato di guerra. Considerato che gli altri Stati del Caspio praticamente non dispongono della propria Marina da guerra, ciò diventerà una conferma efficace delle pretese russe. E visto che il leader russo ha dichiarato l’incremento della presenza militare russa, i capi degli altri Stati del Caspio possono trovarsi di fronte, fra poco una prospettiva poco gradevole, la presenza di una flotta russa potente che può diventare simile alle famose cannoniere del primo Novecento, che difendevano gli interessi di grandi potenze, per mezzo dei loro cannoni, in tutto il mondo.
Oltre al fattore militare, Putin probabilmente userà anche la propaganda ecologica. Ha già proposto ai dirigenti della società “LUKOIL piattaforma continentale” di chiamare tutti gli Stati del Caspio ad introdurre alti standard ecologici per lo svolgimento dei lavori di trivellazione, sia nella fase di esplorazione, sia a quella dell’estrazione del petrolio e del gas.
Inoltre, alla riunione relativa ai problemi della Regione del Caspio sono stati discussi i problemi dei percorsi per i trasporti e quello della salvaguardia di risorse biologiche del Caspio, soprattutto fauna ittica degli storioni. La scomparsa di questi per la pesca dei bracconieri è stata definita da Putin come “terrorismo biologico”.
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