Numero 15(60)
L’attività della FIAT sul territorio dell’URSS e, in seguito, della Russia, compie quest’anno 36 anni. Il 15 agosto del 1966, a Mosca fu firmato un contratto generale tra il Ministero del commercio estero dell’URSS e la FIAT S.p.A., Italia, relativo alla cooperazione nella progettazione di un’automobile, di una fabbrica di autovetture e nella costruzione di tale fabbrica. “Il contratto del secolo” fu una conseguenza logica del processo di consolidamento della partnership sovietico-italiana, reciprocamente vantaggiosa.
Più di mille società, leader mondiali nell’ingegneria automobilistica, nella produzione di macchine utensili, strumenti, costruzioni industriali e civili, furono coinvolte nell’epopea della creazione di un complesso industriale grandioso: la fabbrica “VAZ”. Quattro anni dopo la firma del contratto generale con la Fiat, nell’agosto del 1970, le prime auto “VAZ” andarono in vendita. Nel 1973, tutto il complesso industriale, capace di produrre 660 mila vetture in un anno, fu messo in esercizio.
La seconda venuta del gruppo automobilistico italiano in terra russa vide la luce negli anni 1991-1992. La “Fiat” si mise a commerciare con gran successo le sue macchine in Russia. Ma ben preso ci si rese conto che per consolidare le proprie posizioni sul mercato russo, l’azienda doveva diventare residente e costruire nel Paese le proprie fabbriche, visto che altrimenti l’attività ulteriore del gruppo poteva essere impedita dai dazi doganali proibitivi.
La “Fiat”, a quel punto, poteva seguire una delle due strade: costruire una fabbrica partendo da zero o creare una società mista con produttori automobilistici locali. Gli italiani optarono per la seconda alternativa, scegliendo come partner la fabbrica delle automobili “Gaz”, situata a Nizhni Novgorod. La collaborazione tra la Gaz e la Fiat inizio’ nel 1998, dall’istituzione della società mista “Nizhegorodmotors”. Si prevedeva che la società mista si impegnasse nella produzione dei modelli Palio, Palio Weekend, Siena, che dovevano costare da $8000 a $14 000; ma quei programmi non furono mai realizzati, rovinati da una svalutazione a pieno titolo, avvenuta dal governo di Kirienko e definita in seguito “la crisi di agosto”. Le aziende dell’industria automobilistica russa preferirono allora, invece di coinvolgersi nei grandiosi progetti, avere degli utili momentanei. La “Nizhegorodmotors” morì pian piano, benché gli italiani, per qualche altro anno, abbiano dimostrato un certo interesse nei suoi confronti. Un anno e mezzo dopo, del resto, quando il tenore di vita praticamente raggiunse quello che precedeva la crisi, l’idea relativa alla collaborazione con la Fiat fu “rianimata”. Anche perché ora la Gaz, entrata nell’enorme gruppo “Ruspromauto”, controllato da Deripaska, poteva offrire al partner straniero nuove potenzialità economiche e produttive, maggiori rispetto al 1997. Le trattative cominciarono alla fine del 2000. Un accordo preliminare sulla cooperazione fu firmato dal premier russo Mikhail Kassianov in persona, il 25 febbraio del 2001, durante la sua visita in Italia. Anche il Presidente della Russia, Vladimir Putin, dichiarò di appoggiare il progetto durante il suo incontro con la dirigenza della Fiat.
Secondo la dichiarazione dei top manager della Gaz, fra 6-7 anni, la “Volga” che viene richiesta sempre meno, se ne andrà dal mercato automobilistico, e la fabbrica s’impegnerà esclusivamente nella produzione di vetture abbordabili per i clienti, della classe “D”, fatte in base alla “Fiat Stilo” italiana. Si programma di iniziare la produzione delle macchine già nel 2003. Che tipo di auto sarà, per ora non è chiaro: è noto solo che il suo prezzo non dovrà superare 8 mila dollari. Visto che la capacità del mercato automobilistico russo ammonta a 2 milioni di autovetture all’anno, sembra che la nuova fabbrica possa guardare con fiducia all’avvenire. Presso lo stabilimento “Etalon” sarà creata una società mista russo-italiana, impegnata nella produzione di componenti per il progetto “Gaz-Fiat”.
C’è da notare, tuttavia, che il progetto di Nizhnij Novgorod è l’attività più importante, ma non unica della Fiat in Russia. A novembre del 2001, è stato deciso di istituire una società mista russo-italiana, in base ad una fabbrica di trattori di Riazan.
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