Numero 2(47)
Due “Schiaccianoci” in un giorno solo
Il corpo di danza del teatro Bolshoj ha festeggiato il Capodanno in Italia. Dopo il ritorno dalla tournée natalizia,
la nostra corrispondente Elena Trojtskaja ha incontrato Boris Akimov, direttore artistico del corpo di danza del teatro Bolshoj.
– Quali sono le città italiane in cui si è esibito il balletto del Bolshoj?
– Il corpo di danza ha ballato a Torino per tutte e tre le settimane della tournée. E’ una bella città, segnata da tradizioni
artistiche centenarie. Tra le cose che più hanno colpito c’è il sontuoso teatro “Regio”. L’edificio teatrale, costruito da
architetti contemporanei, è giovane. E’ stato eretto qualche anno fa al posto di un antico teatro distrutto da un incendio.
Questo grandioso tempio delle arti continua degnamente l’immortale perfezione del pensiero architettonico italiano. L’edificio,
progettato per ospitare duemila spettatori, ogni sera registra il tutto esaurito.
Ci ha stupito anche la perfezione tecnica del teatro. Le fantastiche possibilità di illuminazione della scena hanno reso la
ricchezza dei giochi di luci dello spettacolo, evidenziando l’atmosfera da favola dei balletti. Il palcoscenico del “Regio”
è paragonabile alle misure dei palcoscenici del teatro Bolshoj ed è pienamente conforme alla portata degli spettacoli che vi
si svolgono. Gli attori si sono sentiti a proprio agio e il mondo scenico dei balletti si è perfettamente inscritto nello
spazio sconosciuto.
Non c’è stato bisogno di cambiare i quadri o di ridurre il numero di partecipanti, cosa che spesso accade sui piccoli palchi
delle città occidentali.
– Quali spettacoli avete mostrato agli spettatori italiani?
– Negli ultimi anni l’Italia fa parte della schiera dei leader mondiali per il numero di festival internazionali e delle tournée
di gruppi affermati. E’ noto che gli Italiani amano l’ordine estetico e la regolarità artistica: ogni festival è dedicato ad un
determinato evento, ha un tema particolare e una sua direzione. A richiamare l’interesse sulle tournée del corpo di danza del
Bolshoj è stato il ritorno alla musica di Chajkovskij. Al pubblico italiano dunque abbiamo offerto tutti e tre i famosi balletti
del grande compositore: “Il Lago dei Cigni”, “La Bella Addormentata” e “Lo Schiaccianoci”.
– Ma non è da parecchio che «La Bella Addormentata” non va sulle scene del Bolshoj?
– Infatti, se “Lo Schiaccianoci” adorna immancabilmente il palinsesto del Bolshoj e “Il Lago dei Cigni” è una delle ultime prime
del teatro, “La Bella Addormentata” l’abbiamo dovuta riprendere su richiesta degli italiani: da più di due stagioni il balletto
non compare sui palcoscenici moscoviti. La ricostruzione dell’”Addormentata”, uno dei balletti stilisticamente meglio
caratterizzati del “secolo d’oro” della coreografia, è stato un bene anche per la Russia. Restaurato sul palcoscenico superiore
del teatro per la tournée, “collaudato” in Italia, il tanto atteso balletto sarà presentato agli spettatori del Bolshoj già da
marzo. Siamo dunque grati agli italiani, che ci hanno aiutato a “raccogliere” “La Bella Addormentata”, un balletto dalla
coreografia complessa e numerosi personaggi danzanti in vista.
– Quali sono state le reazioni degli italiani allo spettacolo?
– Ogni spettacolo è stato accolto con entusiasmo. Gli spettatori italiani sono aperti e passionali. Non nascondono le loro
emozioni. La fine di ogni danza era accompagnata da uno scroscio di applausi. Fa piacere il fatto che le esibizioni abbiano
incontrato la benevolenza dei critici e il riconoscimento dei colleghi.
La tournée teatrale è coincisa con le vacanze di Natale. Gli spettacoli del mattino iniziavano alle 10:30, per gli attori
russi spaventosamente presto. Dieci minuti prima dell’inizio del “mattutino” i giovani spettatori, educati, cominciavano a
battere le mani. All’alzarsi del sipario i loro applausi diventavano ovazioni, e questo straordinario stato d’animo raggiungeva
gli attori. Penso che gli attori siano riusciti a sopportare il duro regime della tournée grazie soprattutto al sostegno
del pubblico italiano.
– Chi, dei solisti di Mosca, è diventato il beniamino del pubblico?
– Non è possibile nominare uno o anche più beniamini del pubblico. Se guardi l’accoglienza straordinariamente calda degli
spettatori in una certa serata pensi: ecco sono loro gli eletti. Ma il giorno dopo con la stessa passione applaudono altri
interpreti.
In tournée sono venuti i maggiori maestri del Teatro Bolshoj. Ne “Il Lago dei Cigni” si sono esibiti in assolo Anastasija
Volochkova, Anna Antonicheva, Andrej Uvarov, Sergej Filin, Dmitrij Belogolovtsev e Vladimir Neporozhnij; ne “La Bella
Addormentata” Anna Antonicheva e Nikolaj Tsiskaridze, Svetlana Lunkina e Kostantin Ivanov. Protagonisti in “Lo Schiaccianoci”
hanno danzato Elena Andrienko e Dmitrij Gudanov, Marianna Ryzhkina e Jan Godovskij.
– Ha partecipato alla tournée anche l’orchestra del Bolshoj?
– L’Italia è la capitale mondiale della lirica, il centro della cultura musicale. Per questo portare con sé la propria
orchestra non avrebbe avuto senso. Gli spettacoli hanno avuto l’accompagnamento dell’Orchestra lirica del teatro “Regio”.
Lo stupendo collettivo musicale era diretto dai maestri russi Aleksandr Kopylov e Aleksandr Sotnikov.
– Questa tournée si è distinta dagli abituali tour del Teatro Bolshoj?
– Grazie all’aiuto degli italiani, per la prima volta nell’esperienza delle tournée del Bolshoj è stato collaudato il metodo
“da piccolo importatore privato” di organizzazione della tournée. Finite le esibizioni gli attori tornavano a Mosca, e al
loro posto arrivavano i ballerini occupati negli spettacoli successivi. Il senso di questa strutturazione aperta della
tournée è la ricerca di un nuovo modo di esistenza teatrale, che non avrebbe interrotto la rappresentazione degli spettacoli
di balletto a Mosca (la notte del 31 dicembre sono stati rappresentati in una sola serata due “Schiaccianoci” del teatro
Bolshoj: uno a Mosca, l’altro a Torino) e non avrebbe fermato i lavori di preparazioni della prima di “Vana cautela”. Di non
poca importanza è anche il fatto che praticamente tutte le attrici del balletto sono state in Italia durante il favoloso
periodo natalizio.
Elena Troitskaja
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