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Numero 9(73)
Sono stati concordati i principii dell’estensione dello spazio economico Europeo

    Da quando i dieci nuovi membri saranno entrati nell’Unione Europea nel maggio del 2004, diventeranno subito anche membri dello spazio economico Europeo, il quale oggi include, oltre ai 15 Paesi dell’UE, anche l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia (va ricordato al lettore che oggi i membri ufficiali dell’UE sono Austria, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia, Francia e Svezia; dieci nuovi Paesi, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Malta e Cipro diventeranno membri dell’UE a pieno titolo dal 1 maggio 2004, dopo la firma dei Trattati di adesione; altri tre Paesi, Bulgaria, Romania e Turchia sono candidati per l’adesione all’UE). Secondo quanto è stato riferito nel comunicato della Commissione europea, le trattative relative sono state svolte a Bruxelles, e in seguito ad esse è stato firmato un accordo.
    Sebbene l’ ingresso dei futuri membri dell’UE nello spazio economico Europeo si possa vedere come un atto piuttosto formale, alle trattative sono sorte alcune controversie. Il problema principale riguardava l’aumento del contributo finanziario dei Paesi dello spazio economico europeo per la smussatura di sproporzioni economiche e sociali, esistenti nel mercato europeo unito. Il secondo problema è il futuro regime del commercio dei frutti di mare. Si è riusciti a trovare soluzioni di compromesso per entrambi problemi.
    Dopo l’estensione dell’UE, i membri attuali dell’Unione dovranno pagare un prezzo più alto per il bilanciamento delle sproporzioni esistenti tra i membri più e quelli meno economicamente avanzati del mercato unico. Il contributo dev’essere aumentato anche ai tre Paesi che non fanno parte dell’UE. Secondo la Commissione europea, questa loro spesa dovrà essere coperta in seguito all’estensione del mercato unito a 75 milioni di consumatori.
    L’accordo dice che in cinque anni l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia contribuiranno in misura di 600 milioni di euro al Fondo di supporto dei dieci nuovi membri dell’UE, nonché di tre membri dell’Unione di oggi meno avanzati, il Portogallo, la Spagna e la Grecia. Questi fondi saranno destinati alla protezione dell’ambiente, al miglioramento dell’amministrazione, al mantenimento del retaggio culturale, alla sanità e alla salvaguardia dei giovani.
    Sono state concordate le quote-parte dei Paesi beneficiari del Fondo. Così, la Spagna otterrà il 7,64%, la Polonia, quasi il 47% , la Lituania, il 4,5%, la Lettonia il 3,3%, l’Estonia, l’ 1,7%. La Norvegia e l’Islanda hanno ottenuto che dopo l’adesione dei nuovi membri all’UE, siano mantenute invariate le condizioni ed i contingentamenti in essere per il commercio del pesce e dei frutti di mare.

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