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Numero 9(73)
Gli Usa si riservano il diritto di effettuare un’operazione militare in Iran

    Secondo quanto comunicano fonti affidabili nell’amministrazione di Bush, gli Stati Uniti si riservano il diritto di svolgere un’operazione militare in Iran, per fermare lo sviluppo delle armi nucleari che viene realizzato in questo Paese.
    “Rimane una delle alternative”, ha detto il 20 giugno John Bolton, il vice segretario di Stato per il controllo degli armamenti e per la sicurezza internazionale.
    Il quale pero’ ha assicurato che non si tratta dell’unica soluzione possibile. “Il Presidente ha detto più volte che vengono prese in esame tutte le alternative, ma questa (cioè l’operazione militare) non è preponderante, non ci pensiamo neanche”, ha rilevato Bolton.
    Intanto, come fanno notare gli esperti, l’America intensifica sempre di più le pressioni sull’Iran, costringendolo a rispettare il Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari, nonché ad approvare un protocollo, in base al quale nel Paese saranno ammessi gli ispettori.
    Va ricordato che il 2 giugno, il Ministero degli esteri dell’Iran aveva proposto agli Usa di partecipare alla costruzione di centrali atomiche sul territorio del Paese. Prima ancora il Ministero aveva proposto la stessa cosa ad altri Paesi occidentali. Gli Stati Uniti hanno espresso varie volte la preoccupazione del programma nucleare dell’Iran, sostenendo che il Governo dell’Iran ha intenzione di usare i reattori per produrre i materiali necessari per la realizzazione delle armi nucleari. Secondo la Casa bianca, l’Iran con le sue riserve di petrolio non avrebbe bisogno dell’energia atomica.
    Ciononostante, la centrale nucleare di Busher deve iniziare a funzionare alla fine del 2003. Secondo i calcoli dei costruttori, la sua potenza ammonterà a 1000 megawatt. In tutto, verso il 2020, il Governo dell’Iran ha in programma di ottenere 6000 megawatt con l’energia nucleare. I contratti relativi alla costruzione delle centrali atomiche rimanenti, per il momento non sono ancora stati conclusi. Va aggiunto che gli Usa non sono riusciti ad ottenere dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica l’approvazione di una risoluzione dura, inerente all’Iran.
    L’America ha chiesto una risoluzione che condanni Teheran per aver violato i suoi impegni e contenga un comma sull’intensificazione incondizionata delle ispezioni agli impianti nuclerai iraniani. Ma l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, a detta dei diplomatici, ha intenzione di non andare oltre una dichiarazione formale, relativa alla cooperazione incompleta prestata dall’Iran agli ispettori. Le parole “trasgressione” e “intensificazione incondizionata delle ispezioni” mancano nel documento.
    Nel contempo, l’eventuale attacco contro l’Iran, come già è stato quello contro l’Iraq, sarà un atto altrettanto ingiustificato. Così, ad esempio, quando i giornalisti hanno chiesto a Bush di spiegare i motivi della guerra in Iraq, il Presidente ha troncato duramente la discussione, affermando che tutte le domande del genere provengono solo da “revisionisti storici”. C’è, comunque, una domanda preoccupata: e che cosa succedera’ se gli Usa non si metteranno in pace e accuseranno, ad esempio, la Russia o qualche altro Paese di “violare il Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari”?

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