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Numero 9(73)
Berlusconi contro Schulz
Il semestre Europeo dell’Italia
Comincia fra le polemiche la Presidenza dell’Italia nella UE


    Buoni e cattivi, alleati e nemici, e poi i neutrali. Dopo l’avvio a Strasburgo del semestre di Presidenza Europea affidata all’Italia è avvenuto di tutto e di più,a cominciare dalla gazzarra scatenata dai Verdi prima ancora che il Premier italiano prendesse la parola costringendo il Radicale Marco Pannella a contestare la contestazione!
    Quindi Martin Schulz, Capogruppo dei socialisti tedeschi nonchè Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha approfittato della ghiotta occasione per indossare i panni del martire, o dell’eroe che dir si voglia, prima dicendo “che il virus del conflitto di interessi non deve estendersi a livello europeo”, quindi attaccando la lega definendo Bossi peggio dell’austriaco Haider, infine chiedendo a Berlusconi se avrebbe approfittato del ruolo che andava a ricoprire per bloccare il mandato di cattura europeo. Berlusconi non ci ha pensato troppo e ha risposto così: “signor Schulz, so che esiste in Italia un produttore che sta girando un film sui campi di concentramento nazisti, la suggerirò per il ruolo di kapò, lei sarebbe perfetto”. Apriti cielo…
    Così, dopo il clamoroso scontro Berlusconi – Schulz c’è chi ha preso le distanze dal Premier italiano, chi lo ha difeso, chi lo ha attaccato lancia in resta, chi ha cercato di trovare una posizione semi-neutrale.
    Uno che per esempio nella vicenda ha cercato di prendere le distanze è stato il Vicepresidente del Consiglio Italiano Gianfranco Fini, evidentemente in imbarazzo dopo la piccata risposta del Premier al parlamentare tedesco.
    Fra chi ha poi attaccato senza fare sconti ci sono il Capogruppo Socialista al Parlamento Europeo Enrique Baron Crespo e quello Comunista Francis Wurtz. Attacchi frontali al Premier italiano anche dai Segretari dei tre principali sindacati del suo stesso paese Epifani, Pezzotta e Angeletti che hanno espresso “solidarietà a tutto il popolo tedesco”. Talmente frontali da spingere il Portavoce di Forza Italia Sandro Bondi -uno che per abitudine misura le parole al millimetro- a parlare di “desolato disgusto” per le loro dichiarazioni.
    In difesa si è schierato qnche il giovane Segretario del PPE Antonio Lopez Isturiz, schieramento di cui Forza Italia fa parte a livello europeo, ed ancor di più in soccorso del Premier è andato Umberto Bossi con tutta la Lega Nord compatta denunciando quello che è stato giudicato un agguato vero e proprio, tanto più grave perché preordinato.
    Neutrale invece il portavoce della Commissione Europea Rejo Kemppinen che ha glissato ogni domanda dei giornalisti in modo di non creare difficoltà e imbarazzi fra lo stesso Berlusconi e Romano Prodi che in questi sei mesi dovranno lavorare fianco a fianco prima di confrontarsi alle prossime politiche così come avvenne in passato a capo rispettivamente di centrodestra e centrosinistra.
    L’attacco di Martin Schultz, per altro, era stato preceduto e poi sostenuto dalla stampa germanica:‘Der Spiegel’ prima, poi ‘la Welt e ‘la Bild’ a firma di Franz Josef Wagner che ha parlato di “spaghetti Berlusconi che non piaceranno a nessuno” hanno infatti messo pesantemente sotto accusa la leadership italiana. E anche quando lo stesso Cancelliere Schroeder ha dichiarato chiuso il caso i giornali hanno continuato ad attaccare il Presidente UE di turno come mai era accaduto prima.
    E se la stampa teutonica si è schierata con un unico indirizzo più variegato è stato il posizionarsi delle altre maggiori testate continentali, in Francia piccanti i commenti de ‘la Tribune’ e de ‘le Figaro’ così come in Gran Bretagna quelli del ‘Financial Times’ e di ‘The Times’, ed in Spagna di ‘ABC’. Sempre nella penisola iberica più moderati i titoli impaginati da ‘El Pais’ e da ‘El Mundo’, ed ancora più morbidi i titoli del britannico ‘Indipendent’ e del francese ‘Le Figaro’.
    Va detto che in tutto questo pesa lo scontro comunque in atto in Europa sui grandi temi della politica estera e delle strategie mondiali. Da una parte ci sono Blair, Berlusconi ed Aznar schieratisi dichiaratamente a fianco di Bush come si è visto e dimostrato con la vicenda Iraq-Saddam Hussein; dall’altra c’è l’asse franco-tedesco ben identificato ancora prima che Berlusconi si insediasse da un’altra prestigiosa testata: ‘Le Monde’ che parlava delle inquietudini che la Presidenza Berlusconi suscitava in diverse capitali “viste le posizioni filoamericane degli ultimi mesi”. Ed ecco che allora, sempre precedentemente, lo stesso Berlusconi aveva dichiarato alla radio francese ‘Europa 1’ di immaginare “un’ Europa complementare degli Stati Uniti”, “più forte” e con un sistema difensivo coordinato “perché senza forza militare non esiste né potere politico né potere diplomatico” per poi aggiungere “che gli attacchi della stampa estera sono ispirati dalla sinistra” e di una giustizia in cui esiste “un cancro da estirpare costituito dalle falange politicizzate della magistratura”. E la stampa estera era stata protagonista anche per un articolo, sempre di Berlusconi, che nell’insediarsi annunciava in Italia a ‘il Foglio’, in Spagna ad ‘ABC’, in Francia a ‘le Figaro’ e in Germania alla ‘Frankfurter Allgemeine’ “che l’Italia non avrebbe accettato lezioni di moralismo da nessuno”. Così, mentre Berlusconi pensava ad alta voce a definire una tabella di marcia per l’adesione all’UE di Romania e Bulgaria, la strategia di preadesione della Turchia e la prospettiva europea per i Balcani occidentali fino a rafforzare le relazioni con la federazione Russa, c’era chi gli preparava il trabocchetto in cui sarebbe caduto. Uno scivolone che ha costretto lo stesso Premier Italiano prima a dire che avrebbe fatto meglio a mordersi le labbra prima di parlare, poi a telefonare a Schroeder, quindi a fargli precisare che per l’accaduto “si è detto rammaricato”, ma che non ha mai chiesto scusa.

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